Che tipo di azioni? Ne sarei interessato.
Saluti,
Giuseppe
In effetti, questo è un capitolo, che ho scritto, un po' troppo in fretta e potrebbe meritare una piccola revisione, prima di inserire l'articolo, nell'apposita sezione. Con "azione", intendevo proprio l'arruolamento nell'esercito tedesco. Tecnicamente, Italia e Germania erano alleate, nella Triplice Alleanza. Questo era, in buona parte, un'eredità della vecchia alleanza italo-prussiana, ai tempi della terza guerra d'indipendenza (o guerra austro-prussiana) che fruttò, all'Italia, il Veneto, nonostante gli eventi bellici non fossero stati particolarmente positivi. L'alleanza era stata fortemente voluta da Bismarck, in funzione anti-austriaca... se l'Italia non fosse già esistita, la si sarebbe dovuto inventare...
Al momento dell'ingresso italiano nella Grande Guerra, questi cittadini italiani, in Tanganyikca vissero una situazione molto particolare. Per la Germania erano cittadini di un paese nemico, per il regno unito, ex-combattenti nemici, per l'Italia dei semi-traditori... In realtà, non erano stati esattamente loro a fare questo voltafaccia. Ciò che li salvò dalla deportazione tedesca, fu proprio il fatto di avere combattuto, per la Germania. Durante la prima guerra mondiale, infatti, non erano rare le deportazioni di cittadini stranieri, in campi di internamento. La mia famiglia ha avuto conoscenza diretta di un cittadino ebreo bulgaro, internato, per ben due volte, in Italia... nella prima guerra come bulgaro, nella seconda come ebreo... (sembra la storia di Sammy Davis Jr. amplificata...!!!)
Qualcosa in più, comunque, puoi leggerlo, nell'articolo, che ho citato nella nota e viene anche riportato un testo, a riguardo.
personalmente, però, devo dire che il tono del racconto, fatto dall'estensore dell'articolo non mi trova molto d'accordo. Parlando dei cittadini italiani, impegnati nella guerra anglo-boera, racconta come di fossero trovati sui due fronti avversi. L'autore sembra dimostrare "sostegno" per chi si schierò con i boeri, sostenendo una scarsa credibilità delle motivazioni, che avevano spinto gli altri ad appoggiare gli inglesi... soltanto gli aiuti, ricevuti da Londra per l'unità d'Italia... una cosuccia, da nulla, insomma. Forse, non era questo che voleva intendere l'autore, ma il tono mi sembrava quello... se ho equivocato io (nel caso mi scuso) o si è espresso male lui, non saprei.
Una curiosità riguardante i campi di internamento. E' passata alla storia la "verità confezionata" secondo la quale siano stati, di fatto, inventati dagli inglesi, nel conflitto anglo-boero. Tralasciando la triste vicenda dei nativi americani, è giusto, per lo meno, segnalare analoghi episodi, preesistenti, che riguardano gli soprattutto gli spagnoli a Cuba e, in misura minore, gli americani nelle Filippine. Il fatto che si sia sorvolato su certi episodi, dipende, in buona parte, dalla propaganda dei giornali francesi, all'inizio del XX secolo.. come disse Sir Arthur Conan Doyle: un giorno il mondo capirà, chi comanda veramente in Sudafrica ed allora sarà troppo tardi... (l'impossibilità di una conciliazione a breve termine fra boeri e zulu appariva già chiara...).
D'altra parte, non è forse arcinota la deportazione di cittadini tedeschi nei gulag sovietici, dopo la guerra? Un po' meno noto il fatto che le prime deportazioni avvennero nei territori occupati dai francesi, poi dagli inglesi, poi dai russi, infine dagli americani.... Britannici e americani interruppero, abbastanza prsto, questa odisoa pratica, gli altri no. Tutt'ora l'argomento è un tabù sia in Francia, sia in Germania (perchè inimicarsi i potenti nuopvi amici??). basti pesnare che al Museo del muro, a Berlino, c'è l'elenco dei deportati dai sovietici, ma del resto.... zero assoluto.
Anche stavolta ho divagato parecchio :D