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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/03/11 in tutte le aree
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Renato è anche una questione di prezzo ! le monete in FDC costano un sacco di soldi. l ape la prendi come dici tu con 10-15 euro l impero con 5-10 euro l aquilino con 15 la quadriga con 20 e poi? cosa ti costa il littore in FDC? 400-500? il 2 lire del 1905 in FDC? anche li 300-400 il 10 lire biga del 1927 ? 100 ? una lire 1863M che in BB compri con 10 euro per l FDC ti partono 500 euro il palancone da 10 cent 1866 che trovi in MB a 50 cent e in BB a 5-10 euro in FDC costa anche lui 300-400 euro se ti va bene non possiamo dire a ragazzi di 20 anni che non hanno una lira che devono fare solo FDC perchè il resto non vale niente. perchè giustamente gli passa la passione di collezionare e se non coltiviamo questa passione vedrai che in futuro le nostre monete non varranno più niente (come i francobolli) ne se rare ne se FDC io stesso che non ho 20 anni (purtroppo) non vado a spendere centinaia di euro per una moneta comune come il palancone solo per averla in FDC. con quella cifra trovo rarità note in pochi esemplari.2 punti
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Grazie vathek per la scheda storica e le monete inserite in discussione. :) Senza presunzione naturalmente e senza minimamente smentire le ricostruzioni storiche di chi mi precede, do una mia lettura del quadruplo ritratto che non credo abbia un fine propagandistico nel senso comune di popolarità e consenso e neppure un richiamo all’unità se preso tout court. Credo piuttosto che, se anche non ci fosse stato nessun problema per la monarchia, tale ritratto sarebbe stato coniato allo stesso modo, come icona sinceramente dovuta alla tradizione monarchica nella ritrovata indipendenza. C’è dunque l’indipendenza ritrovata. Quale occasione più propizia per un ritratto multiplo, se fino a quel momento, esso era servito per commemorare anniversari di indipendenza? Se vogliamo capovolgere la medaglia (in senso figurato), potrei dire che l’assenza di un richiamo del genere alla monarchia, quella sì, avrebbe suscitato ulteriore perplessità molto più di quanto la presenza dello stesso ritratto avrebbe potuto concretamente esprimere potenzialità di propaganda. La differenza può apparire sottile, ma è concreta. Inoltre i legami dinastici, anche se numismaticamente palesato in occasione di ricorrenze, vanno letti in termini di tradizione e legittimazione. La tradizione è quella cattolica, vissuta dalle principali personalità della monarchia belga del secolo ventesimo non certo in maniera bigotta, ma in termini di carità, progresso comune, cavalleria (al di là delle scelte dei singoli, vedi il tema dell’aborto durante il regno di Baldovino I da un lato o la scelta dello stesso Leopoldo III di risposarsi dall’altro). I re dei belgi appunto sono maestà cattoliche, le loro consorti godono del privilegio del bianco, Elisabetta, moglie di Alberto, è stata addirittura insignita della Rosa d’Oro. La legittimazione è quella di una dinastia che, nonostante il regno fosse ancor giovane, non può essere messa in discussione, quali che siano i passaggi. Torniamo al ritratto. La presenza di Leopoldo III in esso di chi avrebbe aumentato la popolarità? Dello stesso Leopoldo? Di Carlo Teodoro? Dell’istituzione monarchica? No. Non è ricerca del consenso, ma espressione di identità o, se vogliamo, di vitalità della monarchia. Il ritratto è una risposta ai belgi, un fine piuttosto che un mezzo. Se monarchia deve essere, quella è l’unica possibile. Pertanto, parlare in termini di propaganda schietta o richiamo all’unità, a mio avviso e ripeto molto umilmente, sarebbe riduttivo e dettato da una sensibilità o da una logica estranea o che solo parzialmente riesce a farsi interprete di questi ritratti. Voglio ringraziare minerva per gli spunti e l’aiuto fornitomi nella stesura di questo post.2 punti
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Ancora una moneta coniata durante il travagliato regno di Leopoldo III. Negli ultimi mesi del 1944, il Belgio viene liberato dagli alleati. Ed è datata 1944 la moneta oggetto di questo post, il 2 franchi detto “Liberazione”. Coniato presso la zecca di Filadelfia in acciaio galvanizzato ovvero ricoperto da uno stato di zinco, insolita combinazione di materiali dal punto di vista numismatico, la sua tiratura consiste in ben 25.000.000 di pezzi ed è considerato moneta comune. Tuttavia esso è pure oggetto di interessanti riflessioni e di curiosità. La zecca di Filadelfia infatti fu incaricata, fin dal 1943, di coniare moneta in argento per i Paesi Bassi, che per la propria liberazione avrebbero dovuto però attendere il 1945. Se i rilievi della moneta belga sono palesemente “d’emergenza” e rivelano appieno l’incertissima situazione politica del paese, la cui reggenza, come detto nei post precedenti, era stata assunta dal fratello di Leopoldo III, Carlo Teodoro, al contrario non palesano incertezze i rilievi della monete olandesi (1 gulden, 25 cent, 10 cent). Perché infatti il conio è lo stesso degli anni precedenti la guerra, vi compare, con elegante acconciatura, la prode regina Guglielmina, costretta a riparare in Gran Bretagna e Canada contro la propria volontà, ma sempre vicinissima al popolo dei Paesi Bassi. Unica differenza che si riscontra è il marchio di zecca, la lettera “P” nel caso di Filadelfia, al posto del caduceo, segno della zecca olandese di Utrecht. Se dunque i rilievi sono tanto diversi, i destini dell'emissione belga e di quella olandese da 25 centesimi, si incrociano nella zecca di Filadelfia anziché correre in essa paralleli! Sembra infatti che una o più lastre d’argento, destinate alla produzione dei 25 centesimi siano state utilizzate per la produzione dei 2 franchi, avendo questi due tipi lo stesso diamento (19 mm). Per questo esiste una variante piuttosto rara del 2 franchi, coniata appunto in argento. Di essa esistono falsi in acciaio argentato o in argento! Attenzione! Inserisco immagini, prese su internet, del 2 franchi belga in acciaio galvanizzato e il rovescio del 25 centesimi olandese con la lettera “P”.2 punti
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Salve a tutti, dopo aver chiesto il permesso al curatore della sezione Monete Estere, vorrei condividere con voi il mio blog relativo alla numismatica “made in USA”. Mi piacerebbe avere i vostri commenti, eventuali suggerimenti e qualunque cosa vorreste vedere sul blog. Da notare che non copre la cartamoneta, visto che non ho nessuna esperienza in merito. LINK Vi spiego brevemente da dove nasce questo blog. Sono un italiano (toscano) che vive in America da 6 anni. L’anno scorso mi sono appassionato alla numismatica e naturalmente la scelta più facile è stata iniziare a seguire le monete statunitensi, con un occhio di riguardo ai metalli preziosi. Ho iniziato logicamente con la monetazione moderna, essendo minore bisogno di studio e più bassi i rischi a livello economico. Visto che seguo vari forum, blog e siti internet in inglese ho pensato che sarebbe stato interessante riportare, aggiungendo commenti e valutazioni personali, un po’ delle notizie di prima mano che ho la fortuna di ottenere vivendo negli Stati Uniti ma che sono più difficili da reperire per un italiano, soprattutto se non è famigliare con la lingua inglese. Come vedrete, è un blog veramente essenziale e anche la forma linguistica non è eccelsa, visto che il mio lavoro non è quello di scrivere. Spero di bilanciare l’estetica con la sostanza. ;) L’obiettivo è quello di postare più spesso possibile in modo da far respirare al collezionista italiano l’aria che tira negli States. Proverò a mischiare le nuove emissioni della Zecca USA con fatti di attualità del mercato numismatico americano fino ad arrivare a articoli ad hoc su argomenti del passato (come l’ultimo post relativo ai fratelli Hunt – e sto lavorando su un articolo relativo a Fort Knox). Infine, vista la relazione molto stretta fra numismatica e metalli preziosi, conto di analizzare anche i movimenti di questi ultimi a fini di investimento. Negli ultimi due anni ci sono state un sacco di novità: il cambio del disegno nei Lincoln cent, la nuova serie dei Parchi Nazionali (dopo la chiusura di quella sugli Stati), la prima emissione di monete da investimento da 5 once Troy, la mancata produzione dell’Aquila Proof e delle frazionali in oro nel 2009, etc. Nel 2011 una delle monete più interessanti dovrebbe essere la prima Aquila in Palladio e curioso sarà anche vedere se le monete da 5 once cambieranno in dimensione e disegno come permesso dalla nuova legge. Grazie per il tempo e aspetto con ansia i vostri commenti. Mi raccomando, siate educati ma diretti, vorrei creare un prodotto interessante per i numismatici e le critiche aiuteranno senz’altro. Naturalmente mi piacerebbe creare un dialogo anche sfruttando la sezione commenti del forum e se qualcuno ritiene di avere argomenti da trattare potrei anche pubblicare qualche interessante “guest post”. Grazie ancora in anticipo e grazie anche a LaMoneta.it per permetterci di usare questo spazio. Ciao, MM1 punto
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E poi sono simpatici ed hanno la loro storia, ci sono sempre state falsificazioni, a volte anche di stato, prendiamo ad esempio i suberati romani, alcuni erano falsi veri e propri, ma altri li coniò Roma in mancanza di fondi. Chissà chi per primo ebbe l'idea di ricoprire una moneta di rame con dell'argento... :D :D ciao Giò P.S., vi posto un falso storico, tanto per gradire. :P1 punto
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Costantino I CONSTANTINUS MAX AVG rovescio con CONSTANTINIANA DAFNE esergo con CONS per costantinopoli e l officina la vedi in campo , nel tuo caso :Greek_Gamma: RIC 7 costantinopoli 32 http://www.wildwinds.com/coins/ric/constantine/_constantinople_RIC_vII_032.jpg ciao1 punto
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mah non credo che al mercatino ci sia gente che consapevolvente tenti di rifilarti delle sole. falsi ci sono ma vendono venduti come tali. io a cordusio non ho mai avuto problemi di questo tipo e dove compro adesso compro sempre con la garanzia che se la moneta è falsa la riporto1 punto
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Sono riuscito ad acquistarla a 140,00 euro, visto l'andamento delle aste il prezzo mi sembra buono. Cosa ne pensate ? Ottimo prezzo! Pensa che prima di Natale, sulla baia francese, il solo pezzo da 2€ CC è stato battuto all'asta per €135,59 ... Poi le quotazioni si sono lentamente ridimensionate, ma secondo me a meno di 140€ non si torverà mai!!!1 punto
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In effetti relativamente alla prima serie di Stiela, dopo la lunga e proficua discussione in questa sede, credo che si possa raggiungere a un accordo sull'identificazione del famoso personaggio sacrificante con Apollo. Importanti e puntuali sono le connessioni con simili raffigurazioni riportate in altre monetazioni, anche di aree molto distinte, a conferma della notevole diffusione di questo modello iconografico greco. Nel caso particolare di Selinunte, data anche l'importanza storia e artistica di questa martoriata città greca in Sicilia, il discorso è più complesso e si fa affascinante, considerando che è da tempo "canonica" l'identificazione con il dio fluviale. Questo naturalmente non toglie che possano esistere altre interpretazioni per una nuova lettura più articolata. Un importante elemento di partenza è offerto dal fatto che i due lati di una moneta greca in genere offrono una visione e quindi una interpretazione fra loro "complementari". Ossia la scena di un lato trova spesso il suo completamento con la scena riportata sull'altro lato. Tornando a Selinunte, nei suoi vari tetradrammi al diritto abbiamo sempre una quadriga, guidata dapprima dai due fratelli gemelli Artemide e Apollo e poi dal solo Apollo (sicuramente identificato grazie anche all'arco da lui brandito). Quindi su questo lato abbiamo un costante riferimento ad Apollo, nella sua versione di Aphetoros (dio dell'arco) oppure di Argurotos (dio dall'arco d'argento) in quanto provetto tiratore e protettore degli arcieri. E' da notare che la pianta a lui dedicata, alloro, è anche la pianta simbolo di vittoria. Secondo la mitologia greca, Apollo, quando brandisce e tira col suo temibile arco lo fa soprattutto per infliggere non tanto frecce quanto, per via figurativa, terribili pestilenze contro i popoli a lui avversi. E Selinunte aveva parecchie gatte da pelare contro i suoi vecchi nemici, in primo luogo Segesta, e pertanto appare naturale invocare Apollo (dapprima associato alla sorella Artemide) quale protettore in senso avverso contro i nemici. Oltre a tenere presente questo particolare aspetto fornito dal diritto dei tetradrammi, bisogna anche valutare, per giusto completamento, anche la scena offerta dai coevi didrammi (vedi mio messaggio n. 691), che reca Eracle che abbatte il toro e quindi rappresenta la prima delle fatiche dell'eroe (che appunto ha abbattuto il toro di Minosse, che era malefico in quanto emetteva fuoco dalle narici, distruggendo i preziosi raccolti di grano). Prendendo insieme i diritti del tetradramma e del didramma abbiamo un chiaro quadro della dura lotta per la supremazia e sopravvivenza della città greca di Selinunte contro i deleteri nemici (soprattutto Segesta), in pratica maledicendo e augurando a loro pestilenze e distruzioni. Come il rovescio poteva "integrare" la lettura dei diritti? Se partiamo dal rovescio dei didrammi, che pure ha una scena simile al rovescio dei tetradrammi, sempre col personaggio nudo sacrificante, notiamo chiaramente che esso reca la leggenda HYPSAS, al nominativo, dove le lettere "PS" hanno una particolare grafia, simile a una freccia in basso. Quindi abbiamo il nome del fiume Hypsas, che è il secondo dei fiumi che passvano vicino alla città. Inoltre è da tenere presente che negli ultimi conii del didramma di Selinunte (come ad esempio SNG ANS 710) al posto di HYPSAS c'è la scritta SELINONTION, al genitivo plurale e quindi in nome del popolo dei Selinuntini. Passando ai tetradrammi notiamo che nei primi conii (primo gruppo di Schwabacher) la leggenda SELINONTION è posta al diritto e quindi indica il nome dell'autorità emittente queste monete, ma al rovescio abbiamo accanto al personaggio sacrificante la leggenda SELINOS, al nominativo (!!), e quindi è il nome identificativo del fiume Selinus, il principale dei due fiumi della città. Successivamente la leggenda dell'etnico, SELINONTION, passa al rovescio e prende il posto dell'omonimo nome al nominativo. Quindi non equivochiamo! Almeno all'inizio della monetazione classica di Selinunte, il personaggio sacrificante rappresentato sui tetradrammi e sui didrammi (questi ultimi furono coniati quasi tutti in contemporanea col primo gruppo dei tetradrammi) è un PERSONAGGIO FLUVIALE, rispettivamente Selinus e Hypsas. Il significato di questo personaggio fluviale è abbastanza chiaro. Esso era chiamato a proteggere per converso la propria città contro i malefici indotti dai nemici e commemorante anche i lavori di bonifica delle proprie paludi. La cosa interessante (e che credo sia poco studiata e approfondita) è che a un certo momento, grosso modo intorno al 430-425 a.C., continua la rappresentazione del personaggio sacrificante, ma scompare sia nei tetradrammi che negli ultimi didrammi (non più coniati successivamente a indicare il maggiore impegno economico per pagare l'esercito) il nome identificativo del fiume (SELINOS sui tetradrammi e HYPSAS sui didrammi) e al suo posto compare solo il normale etnico SELINONTION (al genitivo plurale). Evidentemente era mutato anche il clima politico e Selinunte ha forse sentito il bisogno di invocare maggiormente la protezione di Apollo (che, guarda caso, in quel momento diventa l'unico auriga al diritto, scomparendo la sorella Artemide), probabilmente nella doppia veste di Apollo arciere Aphetoros che di Apollo Archegetes (ossia protettore della colonia) ma anche di Apollo guaritore Akesios e quindi in qualche modo inglobando e superando il preesistente mito del locale dio fluviale per meglio esaltare la propria grecità, in antitesi alla crescente influenza cartaginese nella zona. La mia è ovviamente una lettura un poco più complessa e tiene conto di una possibile evoluzione culturale (e "cultuale") in funzione dei drammatici eventi storici del momento. Questa lettura, se confermata, riconosce la supremazia del culto di Apollo nudo sacrificante a Stiela e a Leontinoi, confermata dall'assenza dei cornetti sulla fronte e del nome del fiume. In ogni caso tale culto appare più "ricco e complesso" rispetto al semplice ruolo di Archegetes e dovrebbe inglobare anche una valenza "guaritrice". La stessa pianta di alloro non è solo una pianta di vittoria, ma anche una pianta "salutare" e quindi posta in giusta complementarietà rispetto al rovescio di Stiela, che reca sia l'etnico che il toro androprosopo e quindi il fiume (evidentemente salutare) che passava vicino. Come già evidenziato da Medusa (messaggio n. 684), il fiume, che potrebbe essere identificato con l'attuale Alcantara, potrebbe avere goduto di buona fama per la salute (nel senso più ampio della parola). P.S.: a Medusa: non riesco ad aprire il link relativo alle bonifiche del Metapontino di Antonio De Siena1 punto
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Posso ipotizzare che per produrre il falso d'epoca in questione la dotazione doveva essere necessariamente di un laminatoio, una fustellatrice (oppure una semplice fustella manuale) per ottenere i tondelli dalle lamine, una pressa a bilanciere per la coniazione (non si evidenziano salti di conio per cui è da escludersi la coniazione a mano), un contornitoio, ossia l'attrezzatura per lavorare i contorni ed infine, trattandosi di bronzo e non di mistura, un bagno d'argento per dare alle monete l'aspetto superficiale di un originale. Di seguito alcuni disegni di queste attrezzature, alcune molto semplici altre sicuramente complesse e costose, da cui si può ipotizzare che non fossero privati cittadini a mettersi nell'impresa, quanto officine che questi impianti li avevano e li utilizzavano per altri scopi (si vedano ad esempio i falsi delle monete della II Repubblica Romana prodotte nelle officine di Loreto). 1- LAMINATOIO 2- FUSTELLATRICE 3- PRESSA A BILANCIERE 4- CONTORNITOIO Immagini tratte dall'ottimo libro di Michele Chimienti "La zecca di Bologna e le sue macchine", che ne illustra anche le varianti ed il funzionamento in modo assai chiaro. Quanto ai chirografi, non erano documenti pubblici e quindi facilmente reperibili anche oggi (come al contrario lo sono editti e notificazioni), ma una sorta di "circolare interna", che l'etimologia del termine direbbe scritta di pugno dal pontefice, che in realtà vi apponeva unicamente la firma. Ciao, RCAMIL.1 punto
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Non su una sola moneta, ma su tre! Ci sono anche i 20 franchi - 4 belgi, coniati nel 1931 e nel 1932 e 5 franchi - 1 belga coniati dal 1930 al 1934 compresi.1 punto
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Moneta bella, condivido gli appunti di apulian. Credo che le assegnerei un BB pieno, in quanto, considerando i rilievi, più o meno ci siamo e soprattutto nel complesso mi appare gradevole. Questo tipo è stato conianto, nel 1809, in 13 zecche dell'impero. Rouen e Parigi sono considerate le più comuni, seguite da Lilla. :)1 punto
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Ho questa "cosa"; secondo l'idea che mi sono fatto sembrerebbe una medaglietta di tipo religioso non anteriore agli inizi '800 (per il tipo dei caratteri) dell'area di Lucca. Da un lato il Volto Santo, dall'altro S.Venanzio; fattura grossolana. Sembra spiccagnolata ed è molto usurata. Qualcuno ha notizie più precise su questo pezzo? Si tratta solo di curiosità ovviamente, non credo abbia praticamente nessun valore. Grazie, Giuseppe1 punto
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