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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/09/10 in tutte le aree
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Li ho appena trovati chi è interessato x uno scambio mi mandi un PM 2 Euro italia Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 2 Euro Germania Stati Federali Schleswig Holstein (porta di Holstentor) 1 Euro Malta 50 Cent Slovenia1 punto
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Mi aggiungo ai complimenti per lo splendido lavoro fatto con in catalogo. Vorrei segnalare una piccola "imprecisione". Nella scheda relativa alla moneta da 2€ del Principato di Monaco, nelle note relative alla monete del 2010 c'è scritto: 25.000 pezzi in Divisionale PROOF. Se non erro la moneta è contenuta solo in confanetto PROOF e non esistono divisionali monegasche con millesimo 2010. Ovviamente la mia è solo una piccola precisazione, non voglio in alcun modo sminuire l'operato della volenterosissima persona che si è occupata di questa scheda.1 punto
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Oltre al fatto che la lancia è descritta diversamente : "no barb to spear" per la 27f, l'unica differenza che ho trovato tra le due potrebbe essere questa: La tua dovrebbe essere la 27f. Per quanto riguarda la colla c'era questa discussione topic/68998 Ciao, Exergus1 punto
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SERIE N. 1 DI STIELA (STIELANAIOS) La prima emissione, già illustrata e postata in precedenza, risulta essere formata da litre in argento coniate con almeno due conii del diritto e un conio del rovescio e reca i seguenti tipi: D/: Dio fluviale, imberbe e nudo, stante a sinistra, tiene nella sinistra un ramo d’albero appoggiato al suolo, da cui dipartono tre ramoscelli e nella destra una patera, in atto di sacrificare davanti a un altare; bordo di puntini. R/: Parte anteriore di toro androcefalo nuotante a destra (apparentemente con breve redine attaccato a un collare); all’intorno, da sotto a sopra e con lettere rovesciate, ΣΤΙ ΕΛΑΝΑΙΟΣ; bordo di puntini. Esempi dei due diversi conii sono già stati postati da Medusa in questa discussione il 21 novembre (ore 22,35). Interessante la diversità di stile al diritto, benché sia stato usato un solo conio del rovescio. Nel secondo conio il personaggio appare più maturo e barbuto e l’altare è provvisto di decorazione (che manca nell’altro conio). Il toro androprosopo sembra indicare il fiume Akis, che appunto scorreva vicino. Più complessa è l’identificazione del personaggio del diritto e sono graditi vostri suggerimenti. In ogni caso il tipo risulta copiato da una nota litra di Leontinoi (già postata da Medusa nello stesso messaggio di cui sopra), che è normalmente datato al periodo 450-430 a.C. A sua volta la litra di Leontinoi (e anche di Stiela) è ispirata dai famosi numerosi tetradrammi di Selinunte, con numerosi conii, di vario stile ed emessi grosso modo dal 460 fino al 415 a.C. (resta ancora da definire con maggiore precisione il relativo periodo cronologico) (es. NAC 25/2003, 94 g. 17,27): Vi chiedo se è possibile avere una interpretazione condivisa su questo personaggio sacrificante. Sarebbe anche utile identificare il ramo che tiene in braccio. In ogni caso le città che hanno adottato questa divinità sono tutte greche e non siculo-puniche. Personalmente ritengo che le litre con STIELANOS siano state emesse tra il 440 e il 430 a.C. (continua)1 punto
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ALLA RICERCA DI UNA CITTÀ PERDUTA: STIELA Premetto che su Stiela sono già stati postati diversi messaggi, sia soprattutto su questa discussione sia in altre discussioni più vecchie. Lo scopo per cui riprendo l’argomento è per fare un utile punto della situazione, con alcune necessarie ricapitolazioni, per meglio comprendere e analizzare insieme i problemi su questa zecca di ubicazione finora ancora incerta. A causa della vastità dell’argomento, preferisco suddividerlo in successivi messaggi da postare. Inizio con la bibliografia che ha preso in considerazione Stiela e la sua monetazione. Qui sotto sono elencati i principali lavori, in ordine cronologico (fermo restando che è molto auspicabile che il sito del forum si doti di una sezione ove riversare lavori pubblicati, compresi quelli citati, in versione pdf, per le opportune consultazioni e io stesso sono disponibile a fornirli, meno ovviamente libri interi): 1) S. Mirone. Stiela, topografia e numismatica, Zeitschrift fur Numismatik, 1928, p. 29-55. 2) G. Rizzo, Monete Greche della Sicilia, Roma 1946, p. 58. 3) L. Bernabò Brea, Che cosa conosciamo dei centri indigeni della Sicilia che hanno coniato monete prima di Timoleonte: Stiela, Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica, Suppl. al vol. 20, 1975, p. 49-51. 4) R. Ross Holloway, La monetazione di Agyrion, Aluntion, Entella, Dipana, Nakone, Stiela, Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica, Suppl. al vol. 20, 1975, p. 142-143. 5) G. Manganaro, Dai mikrà kermata al chalkrokratos kassiteros in Sicilia nel V sec. a.C., Jahrbuch fur Numismaik und Geldeschichte, 34, 1984, p. 35-36. 6) A. Campana, Corpus Nummorum Antiquae Italiae, Stiela, inserto in Panorama Numismatico, 67, 1993, p. 161-167. 7) V. Cammarata, Numismatica e Topografia antica, Demetra, 7, 1994, p. 22-25. 8) A. Campana, Stiela. Nuovi contributi, Panorama Numismatico, 108, 1998, p. 8-9 (commentando il contributo di Cammarata). Per quanto riguarda le antiche fonti di Stiela, esse sono solo quattro e pure molto oscure ed emendabili: a) Stefano Bizantino, sub vocem Στυελλα: “Styella, rocca della Megaride di Sicilia, l’etnico Styellinos”. B) Stefano Bizantino, sub vocem Yβλαι Τρεις: “Una delle Hyblai è chiamata Styellas, come dice Filisteo nel Libro IV della storia siciliana”. c) Licofrone 952, con scolio di Tzetzes: “Egeste che fondò tre città in Sicilia …. e Stylla”. d) Sofrone di Siracusa, frammento papiraceo (P. Soc. It., XI, 1953, 1214): un frammento attribuito alla commedia “Akestriai” (“Le medichesse”), che alluderebbe a un personaggio che viene da Styellas (emendato in Stielas). Ovviamente queste notizie letterarie sono troppo scarse per poter localizzare con una certa attendibilità la città di Stiela. Di conseguenza i vari studiosi si sono sbizzarriti a identificare il suo sito, collegandolo in qualche maniera a Megara Hyblea. Solo per fare alcuni esempi, il Rizzo riteneva che fosse vicino all’attuale Augusta (Megara), sulla costa; il Mirone la localizzava nell’attuale località Portiere di Stella, sul fiume Simeto e a sud di Paternò, solo su base etimologica; il Bernabò Brea preferiva la contrada Pezza Grande, vicino l’attuale Pedagaggi (frazione di Carlentini). Il più innovativo è stato Cammarata, noto buon conoscitore delle monete siceliote. Sulla base di ritrovamenti di monete riteneva che la prima emissione (con almeno una decina di esemplari), con STIELANAIOS, fosse prodotta da una città, Stielana, ubicata genericamente vicino a Randazzo. Egli poi sosteneva che le successive monetine in argento con STIA (o STI), con almeno 9 esemplari, provenissero da una diversa città, Stiela, situata sul Monte Navone, vicino Piazza Armerina, quindi molto più all’interno dell’isola. Ambedue le zone sono ricche di reperti archeologici, anche del V secolo a.C, (come d’altronde moltissimi luoghi della Sicilia). Ma le monete attribuite a Stiela sono realmente di due zecche diverse? La testimonianza di Cammarata, pur autorevole, va accolta con beneficio di dubbio in assenza di più precisi riscontri. Una importante testimonianza è contenuta in un lavoro di Umberto Spigo, un archeologo che ha lavorato soprattutto lungo la valle dell’Alcantara e a Lipari: U. Spigo, Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Messina. Recenti rinvenimenti a Francavilla di Sicilia (ME). Naxos e Stiela, Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica, 42, 1995, p. 197-208 Durante un saggio di scavo archeologico a Francavilla di Sicilia, vicino al fiume Alcantara (antica Akis) furono rinvenuti insieme una litra di Naxos e una emilitra di Stiela (con STI), di cui riporto la foto: Considerando che frazioni in argento e in buona conservazione difficilmente hanno circolato lontano dalla città di origine, risulta difficile confermare l’opinione di Cammarata che le monete di questa emissione siano state battute a Monte Navone, a parecchi chilometri di distanza e in territorio ennese. Invece Francavilla appare molto più vicina a Randazzo, indicata da Cammarata come luogo di emissione della prima emissione (che posterò più avanti) e appare molto più logica che Stielana e Stiela fossero in realtà una sola città, in qualche modo confermando quanto aveva scritto Stefano Bizantino (sub vocem Στελλα, vedi mia precedente postazione). (continua)1 punto
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Argomento tosto assai quello delle conservazioni e difficilmente esauribile, nè con uno e neppure con mille threads dedicati. Le valutazioni, si sa, sono sempre soggettive ed anche il link che hai indicato lo conferma. E' difficile standardizzare le conservazioni anche se ammetto mi piacerebbe se esistessero delle metriche sulle quali formulare in maniera univoca un giudizio condiviso da tutti. Nel parere influiscono molti fattori i segnettii, il bordo, la patina, un conio stanco e perfino il tipo di illuminazione con cui si prendono le immagini. A titolo di esempio prova a sfogliare i cataloghi d'asta relativi alle vendite del 18 dicembre: ce ne sono tre, forse quattro che vanno in contemporanea. C'è chi è severo, chi un po' meno e chi invece cerca di pompare uno splendido fino a portarlo su un qfdc. Qualche difetto di conio sulle napoletane ci può stare, è la norma ... e non per questo, tanto per fare un esempio, uno spl può diventare bb. infatti tanto e` vero che io sono piuttosto contrario a dare giudizi di conservazioni su monete come queste o su monete romane. nello specifico di questa moneta comunque rimane da capire se ci sono schiacciature da conio oppure no. da quel che vedo dalla foto secondo me e` circolata. e per me rimane una moneta MB detto questo e` sopra la media per questo tipo di monete che di solito si trovano distrutte. ciao1 punto
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Argomento tosto assai quello delle conservazioni e difficilmente esauribile, nè con uno e neppure con mille threads dedicati. Le valutazioni, si sa, sono sempre soggettive ed anche il link che hai indicato lo conferma. E' difficile standardizzare le conservazioni anche se ammetto mi piacerebbe se esistessero delle metriche sulle quali formulare in maniera univoca un giudizio condiviso da tutti. Nel parere influiscono molti fattori i segnettii, il bordo, la patina, un conio stanco e perfino il tipo di illuminazione con cui si prendono le immagini. A titolo di esempio prova a sfogliare i cataloghi d'asta relativi alle vendite del 18 dicembre: ce ne sono tre, forse quattro che vanno in contemporanea. C'è chi è severo, chi un po' meno e chi invece cerca di pompare uno splendido fino a portarlo su un qfdc. Qualche difetto di conio sulle napoletane ci può stare, è la norma ... e non per questo, tanto per fare un esempio, uno spl può diventare bb.1 punto
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moneta circolata, circa nelle stesse condizioni del mio esemplare, MB/qBB pagato 7 euro.1 punto
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Questo ragionamento ti mette automaticamente tra i collezionisti "esperti". :D Attenzione , per me il collezionista medio non è assolutamente colui che ha pochi mezzi o minore di altri, bensi colui che non arriva a comprendere che una collezione, fatta con cura e passione, ha comunque un valore aggiunto rispetto a mettere insieme monete come fossero figurine. A mio avviso è molto, ma molto, piu esperto e valido il piccolo collezionista che studia e conosce a menadito la storia delle sue monete e quindi da questa sarà guidato nelle sue scelte piuttosto che il collezionsita benestante , dotato di larghi mezzi, o anche il commerciante che magari hanno meno tempo da dedicare e approfondire le monete che comprano. Ok sicuramente per una provenienza NG come provenienza di prestigio, ma è molto più importante , a mio avviso quando una provenienza è ex Cahn, ex Hunt, ex Garrett, ex Abecassis, ex magnaguti, ex Gnecchi etc. etc. questo almeno è come la penso Quoto totalmente! ;) Quoto anch'io nella sostanza e mi inchino dinanzi alle monete di "nobile" decorsa appartenenza. ;) Chiarisco od aggiungo che, la prassi dominante da me evidenziata, non mi vede d'accordo. Debbo tuttavia ribadire che...la provenienza od il pedigree di una moneta non incidono oggi - se non forse in maniera marginale - sull quantum dell' aggiudicazione...se non per il prezzo cui fu aggiudicata all'epoca. E chiarisco altresì che con il termine collezionista medio non intendo suddividere gli appassionati in classi come sembrerebbe voler fare Numa...ma solo indicare una media statistica. Per me i collezionisti hanno pari dignità in quanto tutti appassionati di numismatica...ed ognuno di loro può apportare felici e rilevanti contributi a prescindere dalla sussitenza o consistenza della loro collezione. Per rientrare, oltre le dissertazioni di classe...sul tema da me introdotto...faccio un recente esempio diretto, tanto per parlare di temi concreti. ;) All'ultima Genevensis è stata aggiudicata una moneta papale di una qualche importanza...trattasi del lotto n. 690, piastra di Alessandro VIII (1689 - 91 al secolo Pietro Ottoboni)...che reca un ritratto particolare ritenuto molto raro e di cui si conoscono pochissimi esemplari in conservazione più che spendida...tra i quali, quello della Genvensis, potrebbe essere tra i migliori. Ribadisco altresì che nella monetazione ad alta valenza iconografica ed artistica (come le monete barocche) la pienezza dei rilievi acquisisce significato oltre la fisima estetica di un collezionista. La piastra in questione fu battuta ad un'asta Negrini, mi pare degli inizi degli anni '90...e già proveniva da una collezione importante. Oggi provine sicuramente da un compendio altrettanto importante... probabilmente dalla raccolta di un grande collezionista italiano, noto all'ambiente, e scomparso da non molto tempo. Di tutto questo la Genevensis ha ritenuto di non evidenziare nulla. So per certo che colui che se la è da ultimo assicurata conosceva il prezzo di aggiudicazione della Negrini che, con i diritti ed ove rivalutato al massimo indice (cioè all'indice reale che protegge il potere d'acquisto)...dovrebbe indicare, come risultato, una somma simile all'odierna aggiudicazione ....(guarda caso...). Comunque un saluto a tutti ed un sincero grazie per le attive partecipazioni e le serene dissertazioni che state fornendo alla discussione. :)1 punto
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