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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/03/10 in tutte le aree
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Prendo spunto da una recentissima discussione iniziata in questa sezione sul tema: le medaglie papali e come iniziare la relativa collezione. Posto nuovamente in questo spazio una breve introduzione all'argomento già da me descritto in quella discussione. Le medaglie papali sono una delle collezioni più affascinanti che si possa pensare di accumulare sia sotto il profilo artistico figurativo che sorico e documentale. In buona sostanza costituiscono la prosecuzione della coniazione romana antica, specificamente per quanto concerne i sesterzi ed i medaglioni di bronzo. Infatti, nemmeno a farlo apposta, alla fine del mondo antico e nell'alto medioevo la classe senatoria romana pensò bene di perpetuare il proprio potere e la sicurezza propria, dei propri discendenti e dei propri beni. Come? Da senatori (ormai "depotenziati" e vessati dal nuovo ordine bizantino/barbarico) si fecero uomini di curia: vescovi, poprporati, pontefici. Così come avevano pensato e fatto gli imperatori...anche i pontefici immortalarono le proprie chiavi decussate e i propri stemmi e nomi pontificali nella moneta e sopratutto nella medaglia, arricchendo le incisioni con fatti storici, religione, santificazioni, monumenti, restauri, restituzioni, celebrazioni, campagne, traslazioni ecc. Le raffigurazioni così immortalateci spesso superano in qualità, vivacità e ricchezza quelle delle coeve monete. Malgrado quanto sopra, come in altre sfere della medaglistica, le medaglie papali non annoverano una folta schiera di appassionati. Ed anche questo è un piccolo mistero dell'animo umano, comunque è un vero peccato...ma non è detto che le cose non debbano cambiare in meglio, peraltro il costo piuttosto basso di queste medaglie, specie in bronzo, dovrebbe far riflettere positivamente anche gli stessi numismatici. Sussiste anche il problema dei riconi, cioè di medaglie riconiate successivamente rispetto alla coniazione ufficiale autorizzata all'incisore camerale. Tali riconiazioni venivano effettuate: - con coni originali ripetendo la medaglia originale, spesso per accontentare le richieste, anche dei collezionisti o raccoglitori o devoti, che non erano state soddisfatte con il limitato numero della prima coniazione; - con coni originali ma ibridi, cioè con un accoppiamento diritto e rovescio arbitrari rispetto alla coniazione ufficiale. - con coni ritoccati da successivi incisori, poichè quelli originali si fratturavano nel tempo per l'uso ripetuto, ma in virtù della sempre insistente domanda le coniazioni continuavano ad essere effettuate con i coni reincisi (in parte o ex novo). Evidenzio che l'esercizio effettuato sul campo, del commercio e del collezionismo, di tali medaglie, al fine di riconoscere e classificare i riconi è uno dei più arricchenti tecnicamente, al fine di formare un occhio professionale del collezionista e/o del commerciante. Tale pratica crea valore aggiunto: cioè una competenza ed esperienza sui tondelli incisi che può essere spesa anche per le monete o medaglie di altre serie e periodi. Sotto il profilo artistico i riconi delle monete papali non dovrebbero destare alcuna ripulsa, atteso che, molto spesso si pongono anch'esse come vere opere d'arte che hanno il pregio di consentire l'arricchimento di una raccolta o collezione anche a chi non possiede la competenza, il tempo, il portafoglio, per acquisire solamente gli originali...che , peraltro, troppo spesso sono pressocchè introvabili. Gli originali infatti sono stati coniati ed emessi in numero spesso ridotto oltre che limitato e, valutando il tempo decorso, le perdite, le rifusioni, l'accumulo nelle raccolte private e pubbliche, il loro reperimento è troppo spesso molto difficile, a volte impossibile. Peraltro, altrettanto spesso gli stessi riconi possono essere molto rari sino alla classificazione R4, tanto da essere anch'essi reperibili solamente in poche raccolte pubbliche: Roma nel medagliere Vaticano, Firenze presso il Bargello, Bologna: raccolta pubblica, Vienna, Parigi. Al riguardo esistono molteplici pubblicazioni e testi tra i quali si distinguono quelli recentemente pubblicati dal Dott. Adoilfo Modesti, studioso ed esperto della medaglistica pontificia, nonchè grande appassionato ed estimatore. La pubblicazione a cura del medesimo del CNORP: Corpus Numismatum Omnium Romanorum Pontificum, è un'opera sicuramente impegantiva ma che con sintesi e precisione llustra la medaglistica papale sia per quanto concerne gli originali che i riconi. Posto ora una medaglia in ottima conservazione e chiedo agli altri amici appassionati e/o collezionisti di individuarvi un bell'originale o un ottimo riconio, ringraziandovi sin da ora per la collaborazione che vorrete fornire a questa nuova discussione.1 punto
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http://www.ilportaledelsud.org/bollettini.htm Ho appena inserito l'articolo in pdf, lo trovate a metà pagina, mooooolto interessante. A presto. Francesco1 punto
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mika partecipo anche io anche se ancora non inizio a collezionare.. in futuro farò così: RARITA' = • STATO DI CONSERVAZIONE = ••• FATTURA (regolarità dei bordi, centratura, leggibilità legende) = •••• PARTICOLARI (stile dei soggetti e del ritratto) = •••• PROVENIENZA (zecca) = •• APPARTENENZA AD UNA COLLEZIONE STORICA = • ALTRO (prezzo) = (ahimè :D) = •••• ALTRO ( importanza e legame della moneta con eventi storici o tipici dell'imperatore stesso) = •••• ps: ho modificato il messaggio dopo aver visto una voce di Nippo che ieri non mi era venuta in mente ;)1 punto
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al contrario rispetto la tua perplessita anche per me e stato difficile dopo la lira poi oh preso una decisione aspetto che esce la divisionale annuale dalla zecca al massimo posso spendere da 20 a 60 euro poi come tanti se trovo le emissioni speciali 2 euro in commercio bene se no le cerco a buon prezzo per il resto fai come ti senti (deciso ):D :rolleyes:1 punto
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Anche a Ferrara, la mia città, nel Dipartimento di Scienze storiche è prevista Numismatica come materia, ma semplice materia di un corso di studi. Siccome nel mio piano di studi sono previste materie a mia scelta cosiddette "opzionali" (che potevo scegliere tra insegnamenti pure di altre Facoltà), essendo iscritto a Giurisprudenza mi sarebbe piaciuto comunque studiarla :P Solo che sicuramente sarà una materia che prende in esame maggiormente la monetazione antica (che non mi interessa molto), mentre io prediligo quella moderna... poi, con il mio Corso di laurea non aveva proprio attinenza ed ho preferito scegliere qualcosa di più consono :P1 punto
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Se ha un bel pedigree stiamo tranquilli che non hanno passato il bulino, il martelletto, la patina farlocca...ecc. ecc. Paassata l'euforia...continuiamo a stare tranquilli. Il Jeans da 10/15 euro...di solito...è bruttarello. Lo mettono gli addetti ai distributori di carburante mentre lavorano. Sicuramente quello ben tagliato e con stoffa scelta costa solo 25 in fornitura e 180/250 al negozio...ma il maghetto stilista ti fa andar ben pasciuto in giro che fai un figurone. Non c'è solamente sperpero ragazzi! Conoscere le monete, lo stile, i difetti, non è per tutti. Ci vogliono anni e tanta esperienza...e anche un pochino di talento. E poi bisogna girare...andare in giro a vedere e studiare monete e anche altre cose. Non tutti ne hanno volgia o lo possono fare. Altrimenti...come dicevo, non sono mica stupidi gli interlocutori della Genevensis. Il mondo della numismatica ha dei problemini...che facciamo? Vogliamo dimenticarlo? Monsieur Baron li risolve lui...seleziona il meglio e offre il pedigree. Che poi certi picchi di prezzo possano essere eccessivi, concordo. Ma io non batto Galba o Divus Augustus. Ma la piastra eccezionale e senza appiccagnolo...può costarmi meno da lui che in qualche asta italiana di comune conoscenza. Saludones e soldones. :)1 punto
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un diobolo di Apollonia Pontica, della Tracia. Altro non so dirti: ti allego un link dove trovi parecchie monete simili alla tua (fai scorrere le immagini di sinistra): http://www.acsearch.info/search.html?search=%22Apollonia+Pontika%22&view_mode=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ol=1&sort=&c=&a=&l=#441 punto
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Nel Bollettino di Numismatica - Monografia: Collezione di Vittorio Emanuele III - "Zecca di Ferrara: parte I" dell'IPZS 1987 (opera che revisiona e corregge alcuni errori presenti nel CNI) noto che il marchesano grosso è distinto in base alla lettera N di NIChOL, e cioè: N (normale) per Niccolò II d'Este N (retrograda) per Niccolò III d'Este (cioè la stanghetta obliqua della N è opposta)1 punto
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Non mi risulta che ci siano varianti di questa moneta, che in FDC vale circa 10 euro. Quella rara, anzi rarissima, è la 500 lire caravelle prova, con le bandiere controvento.1 punto
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Entrando tecnicamente nel vivo di questa discussione che si sta sviluppando in modo interessante grazie all'aiuto dei validissimi amici, ho deciso di postare le seguenti foto. Le prime riguardano una medaglia di Clemente VII, Giulio dè Medici, Pontefice dal 1523 al 1534, battuta con dei coni originali, non ritoccati, incisi da un maestro: Giovanni Bernardi di Castelbolognese. Siamo agli inzi del 1500. Un periodo artisticamente suggestivo, di pochissimo posteriore a quello rinascimentale ed ancora pregno di quella somma esperienza. E' interessante notare le tracce di fratture di conio, dovute all'usura per il ripetersi della produzione, a seguito delle richieste che pervenivano da parte di un'ampia gamma di fruitori, laici e religiosi. Il tondello è ormai deformato, convesso...gonfio, ma ancora leggibile...in q.che modo ancora godibile. In questi casi la riconiazione è facilmente riconoscibile, perchè le fratture sono appunto evidenti. Ma già le prime sbavature o piccole fratture, che possono essere notate su una medaglia, indicano l'uso ripetuto dei coni. E' però il caso di precisare che, per riconio nella medaglistica papale, non si intende solamente il tondello usurato di una medaglia. Ci sono dei riconi, che pur essendo tali, non evidenziano ancora alcun problema estetico. Per riconio si intende piuttosto la coniazione di medaglie al di fuori della tiratura ufficiale, pervenuta per documento vidimato da parte della Curia all'incisore camerale. Veniva cioè indetta la coniazione di una serie. Quella serie presenta, per chirografo (documento) il numero della tiratura dei pezzi che venivano battuti in ossequio al cmando della Curia. Ciò che veniva prodotto oltre quell'ordine...dovrebbe essere considerato arbitrario. Ovviamente, le prime riconiazioni, fatte successivamente all'ordine curiale, ma battute dalla stessa bottega artigiana camerale, saranno irriconoscibili. Con il passare del tempo, mutava in parte la tecnica, per cui anche dopo qualche anno le riconiazioni potevano non presentare più alcune caratteristiche della originale battitura camerale, mutavano: il peso, lo spessore del tondello, la percentuale del metallo, il colore della patina ecc. Da queste caratteristiche, con un pochino di occhio e di studio non è difficile venire a capo anche dei primi riconi. Posto le foto del su nominato riconio con coni originali del maestro: Osservazioni: La medaglia originale è stata battuta tra il 1531 e il 1532, siamo artisticamente in un periodo chiamato primo manierismo, subito dopo il terdo rinascimento, dal che potete valutare da soli il valore dell'arte racchiuso in tali coni. Il ricono si evidenzia per essere diritto è convesso, un po' impastato, ma non presenta ancora fratture di conio. Il rovescio è invece convesso..gonfio e presenta al h. 12, in alto, i tipici segni delle fratture. Poichè il tema biblico di questa medaglia, Giuseppe seduto sulla destra che svela la propria identità ai fratelli, era molto richiesto e la medaglia è molto bella, quando i coni non furono più in uso, si pensò di continuare a produrre la tipologia di tale medaglia. Quindi si passò a delle nuove incisioni con lo stesso tema: E' evidente che il tema e l'iconografia sono rimaste immutate, ma cambia lo stile e la mano dell'icisore. Le immagini sono meno plastiche, meno "potenti", le figure più sottili: diminuisce la massa plastica ed aumenta di contro il valore della linea, cioè del disegno. Il tempo passa la sensibilità muta. Ovviamente per apprezzare in pieno le dfferenze sarebbe necessaio postare delle immagini ingrandibili, ma con i limiti di carico in bytes posti dal Forum, di meglio non riesco a fare. Al riguardo chiedo collaborazione a Voi ed all'ottimo Renzo1940 Osservate che in questo esemplare la T di PONT è in asse con la scritta, mentre nei coni originali (di cui sopra) la T non è in asse. Ecco un particolare che distingue le due medaglie ed aiuta a valutare il periodo ancora successivo alle prime riconiazioni. Di questa medaglia, comunque bella e suggestiva, possiamo dire che presenta caratteristiche stilistiche ascrivibili al 1600, in tal senso mi permetto di essere in sommesso disaccordo con il Modesti ,che dedica più pagine alla brillante descrizione di queste due medaglie nel suo II volume del CNORP e che classifica il pezzo come tipico del 1700. Sinceramente, mi sembra palese il periodo da me indicato, per la plastica ancora pulita, suggestiva e realistica, priva degli orpelli e dei modernismi enfatizzati, tipici del pieno periodo barocco. Se invece vogliamo ascrivere la battitura di questa medagli al sec. XVII ad pera della bottega Hamerani che ne possedeva i coni, possiamo anche presentare tale potesi, ma gli hamerani, per solito, non usavano patine così rossicce tendenti al color vinaccia. Più probabile che tale medaglia rapresenti un conio di bottega della metà del 1600, cui coni furono acquisiti dagli Hamerani. Quanto sopra descritto ci informa sempre più sulla opportunità di non disprezzare la medaglistica attinente ai Romani Potefici ove non sia inseribile nella coniazione originale, decretata e camerale. Con le riconiazioni siamo comunque in presenza di opere, spesso d'arte e comunue di ottima fattura, che ci parlano a piena voce del periodo in cui furono, di volta in volta, incise....e, comunque, tali riconi, ci permettono di fruire ancora con una certa facilità di reperimento, di quelle significative opere storiche ed estetiche.1 punto
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