"Diciamo che FORMALMENTE quei pezzi hanno le caratteristiche di monete, ma SOSTANZIALMENTE il fatto che la zecca le abbia vendute a prezzi nettamente superiori al facciale ne nega la validità del requisito "valore impresso", che diviene di fatto un numero senza senso".
"se questa è per te una cosetta di poco conto..... "
Evidentemente questa "cosetta" è di poco conto non solo per me ma lo è per la maggioranza della tradizione numismatica e collezionistica.
Forse il discorso andrebbe impostato non sul dualismo moneta/non moneta ma, restando nell'ambito delle monete, fra quelle che hanno circolato e quelle che non hanno circolato, anche se quest'ottica non può essere condivisa da coloro che sostengono che solo la moneta che ha circolato (o meglio, che è destinata alla circolazione) può considerarsi "moneta" a tutti gli effetti.
Credo però che questa "visione sostanzialistica" ponga non pochi problemi al numismatico: intanto, a parte le monete auree di cui parliamo e che certamente non hanno mai circolato, vi sono pure altre monete, ad esempio in argento, che non assolsero effettivamenteb il loro "compito" (vedi il 5 lire 1914, che non mi pare possa essere definita "moneta" secondo i canoni dei "sostanzialisti"......)
E che dire poi di quelle "monete" che pur previste dai decreti di emissione sono conosciute in pochissimi esemplari? La rupia del '21 è da considerarsi a questa stregua una moneta o qualcos'altro?
Sebbene potessero "potenzialmente" soddisfare il requisito della circolazione, in realtà questo genere di monete hanno di fatto circolato soltanto marginalmente oppure non hanno circolato affatto.
Quindi oltre al requisito della "sostanza" (l'aver circolato) possiamo considerare sufficiente, ai fini della definizione di "monete" la mera potenzialità astratta che quel tondello aveva di svolgere il compito per cui era stato coniato? Ovvero occorre almeno che questa potenzialità si sia manifestata in concreto?
Nel primo caso infatti, la mera potenzialità astratta non mi pare che comporti una differenziazione rilevante rispetto alle emissioni auree, che i sostanzialisti criticano e che certamente non erano destinate alla circolazione.
"Poi però si è intravista la possibilità di mettere in giro pezzetti di metallo con stampigliati valori più o meno immaginari, ma facendoseli pagare per ALMENO il valore del metallo, molto al di là del valore stampigliato sopra il pezzo.... e dato che c'era (c'è) chi li compra... gli affari sono affari !
Ovviamente sono seguite emissioni speciali di qualche decina di pezzi, coni cosi lucidi che più lucidi non si può.... le emissioni "per numismatici" insomma.... categoria dei quali evidentemente non faccio parte."
L'aspetto commerciale è questione diversa dall'analisi "ontologica" della moneta.
Tu Ti sorprendi che un marengo moderno Europa delle Arti, istituito con un decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, venga venduto a 245 euro, a fronte di un valore intrinseco di oro puro pari a 180 euro (quindi con un "sovrapprezzo" di 65 euro).
Io invece mi sorprendo molto di più quando sento che c'è chi è disposto a pagare 15 mila euro per un 50 centesimi leoni '19 in FDC solo perchè ha il contorno rigato.
Ma, ripeto, questo è un aspetto puramente mercantile del tema "collezionismo numismatico" e direi che attribuire lo status di "polli" o di "presa per i fondelli" a chi acquista le commemorartive o a chi vuole a tutti i costi i "leoni rigati" del '19 in FDC, sia un giudizio di valore e non di validità e non rientri nella disamina che stiamo affrontando.
"se un fascione avesse stampato sopra anzichè 100 Lire, che sò.... 20 milioni di lire dell'epoca, o solo 1 lira dell'epoca in fin dei conti per chi sostiene che quelle sono monete non cambierebbe niente (anzi, poteva esserci stapato 1000 sesterzi, in onore alla nuova romanità del periodo o chissà che cos'altro)....."
Un fascione (o qualunque altra moneta) ha stampato sopra ciò che la legge prescrive che venga stampato. Se ha le caratteristiche che prevede la norma si potrà parlare di moneta dello Stato; se non le ha non sarà una moneta riconducibile allo Stato ma sarà qualche altra cosa.
Per luke_idk
"le monete FDC non hanno assolto la propria funzione, ma possono farlo, quindi le considererei monete anche da un punto di vista economico, oltre che giuridico."
Già ma se si tratta di monete in FDC non più a corso legale, che non possono quindi più assolvere la loro funzione, allora come le considieri?
M.