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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/13/10 in tutte le aree
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Di chi stiamo parlando innanzitutto?Della memoria e dell'identità di una collezione e del collezionista che l'ha costrutita con tanta passione,competenza,direi quasi amore;la riflessione scaturisce dalla discussione sulla dispersione di una collezione prestigiosa di numerosi pezzi di Messerano messa in vendita alla recente asta Ranieri;i commenti,un peccato,chissà cosa ci vorrà per farne una uguale,è impossibile,dispersa la vita numismatica di quest'uomo;e allora fioccano le proposte per ovviare a questo,sperare in un erede lungimirante,non facile,donare tutto a una piccola istituzione museale che sappia però accoglierla in modo adeguato e non la metta poi in uno scantinato,una istituzione bancaria locale,che se la raccolta è valida possa comprarla,tante ricette,tutte non facili,difficili,io ne avrei una più semplice,sicura;avrete visto nella sezione medievale in quanti siamo a postare i nostri pezzi,c'è tutta Lucca,Pavia,Piacenza,Aquileia e così via,quasi una gara(di certo al collezionista di classiche non lo consiglierei)perchè non postate,adesso ,non quando siete a miglior vita,i vostri pezzi,farete un'azione di proselitismo verso gli altri,un atto di conoscenza pubblica,che rimarrà per sempre indelebile e scolpito nel forum e in internet;avrete salvaguardato la memoria delle vostre monete e l'identità di voi stessi e credo vi sentirete più appagati e sereni. Così LA MEMORIA DELLA NOSTRA COLLEZIONE E L'IDENTITA' DI NOI STESSI VOLERANNO .......Si,VOLERANNO.....MA CON NOI....E RIMARRANNO PER SEMPRE......1 punto
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SPAIN, Calaguris. Tiberius. AD 14-37. Æ As (14.17 g, 12h). C. Celer and C. Rectus, duoviri. Laureate head right / Bull standing right, head facing right. RPC I 450; SNG Copenhagen 586. Good VF, light green patina with traces of light red-brown http://www.acsearch.info/ext_image.html?id=93115 forse è questa?1 punto
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Ringrazio anche io cecco1974 per lo scambio effettuato! Alla prossima!1 punto
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dovrebbe essere romana un asse repubblicano di quelli con prora , non e` comunque il mio campo lascio ad altri classificazione piu` corretta ciao1 punto
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Questo è il link della pagina principale, in alto a destra trovi il link "registrati", cliccalo e segui la procedura. Catalogo numismatica francese1 punto
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Per quanto riguarda le monete da 10, 50, 100 franchi trovi descrizione e passaggi d'asta (consultabili iscrivendoti) nel catalogo di monete francesi. 10 franchi Ercole Quinta Repubblica 50 franchi Ercole Quinta Repubblica 100 franchi Pantheon Quinta Repubblica Il soggetto di Ercole con la Libertà e l'Uguaglianza, inciso da Augustin Dupré, è, dal punto di vista storico ed artistico, di grande rilevanza. Una volta nella pagina, per esempio, del 50 franchi, cliccando su "Augustin Dupré", trovi notizie precise.1 punto
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Direi proprio di sì. Con la conquista di Bisanzio, l'Impero Ottomano si impadronisce di nuovi terrirori, controlla nuove rotte, terrestri e marittime, gli stessi sultani considerano se stessi eredi di Roma e Bisanzio. Conseguenza diretta di questo è la coniazione di una nuova moneta d'oro: il sultani, che segue gli standard del ducato veneziato e, in quanto tale, può essere apprezzato nei commerci internazionali. L'incisione presenta particolare cura come testimonia la splendida calligrafia: Sultani Allo stesso link, trovi anche il secondo nuovo tipo monetale emesso durante il regno di Maometto II: il pezzo da 10 Akce, anch'esso di conio molto pregevole.1 punto
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Ringrazio Centurioneamico per l'interessante articolo che ha proposto e per la puntuale e bella analisi di vari tipi monetali. Sono completamente d'accordo con tale sua lettura e reputo corretto il doversi avvalere delle legende e dell'intero contesto figurativo delle monete per poter giungere ad un'interpretazione condivisibile dei simboli ed in particolare all'attribuzione dei significati del "globo". La raffigurazione, in Età Classica, del cielo quale entità concava (Virgilio ed altri) reputo debba essere collegata a segni quali le stelle fisse, altro che alluda alle sfere celesti (dieci cieli) o allo Zodiaco. Non è escluso poi che con una certa "orientalizzazione" del pensiero romano tradizionale, l'Imperatore possa aver ambìto ad estendere il suo potere anche al di sopra della Terra, ma l'idea di fondo che io considererei assiomatica dei Romani è quella di un cielo visto come simbolo di una dimensione remota ed inaccessibile all'uomo; esso è la dimora degli dei o coincide con la divinità stessa. Il cielo è il luogo delle trame del Fato, degli eventi astrologici che influiscono attivamente sulle sorti umane e non sarebbe stato investito di tali elementi fatalistici se l'Imperatore ne avesse potute dominare le sorti. (Cfr. Dizionario dei simboli e delle allegorie, Mondadori Ed. 2002; Enciclopedia dei simboli, Garzanti, 1999). Già ai tempi di Cesare e Pompeo, di contro, i due romani palesarono l'idea di dominio sul mondo terrestre: a Cesare il dominio della terra d'Occidente e a Pompeo quella d'Oriente (Cfr. M., E., Consoli, I Germani nella visione militare e politica di Cesare e di Tacito, M. D'Auria Ed., 2008). L'Impero Romano è limitato quindi all'orbe. L'associazione del ritratto dell'Imperatore o dell'augusta consorte ad un astro, reputo debba essere letto come il favore che per tale umana figura la divinità associata a tale astro riserva. Un'altra riflessione parte dal provare a non considerare la cognizione della sfericità della Terra che i Romani avevano. Essa è stata già dimostrata, ma volendola trascurare appositamente dovremmo guardare ad una terra intesa come disco o comunque circolare. Se così fosse, dovremmo fare i conti con le possibilità di espressione tecnica di una sfera in assenza di prospettiva che noi vedremmo sempre circolare ed indistinta rispetto ad una figura circolare e spessa. Riporto degli esempi di raffigurazione di scudi militari: http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=309&Lot=325 http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=309&Lot=375 http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=309&Lot=439 Questo solo per evidenziare che comunque sarebbe stato fondamentale distinguere l'attribuzione di un simbolo già per i Romani e che anche noi dovremmo leggerlo solo alla luce del contesto generale della moneta e che di certo non vi è un modo unico e generalizzabile di raffigurazione. Enrico1 punto
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Nessuno mette in discussione la teoria Tolemaica che è un dato di fatto, ma dobbiamo tenere presente che la sfera di cui si sta discutendo è un simbolo che è stato apposto su oggetti ben precisi: le monete. Noi sappiamo quale valenza avessero le monete nell'Impero Romano: esse erano un mezzo di propaganda del potere temporale ed il vettore che permetteva di conoscere ed osservare il volto dell'Imperatore in tutto le sterminato territorio dell'Impero. Esse non erano nè investite di valenze trascendenti nè di estetica "bucolica"; in esse si utilizzavano anche le allegorie religiose per portare fondatezza al potere temporale. Paul Zanker in "Augusto e il potere delle immagini, Bollati Boringhieri Ed." scrive circa la raffigurazione, su un denario di Augusto, della Vittoria seduta su globo: "La Vittoria invece, a differenza di altre monete più antiche, non ha un atteggiamento aggressivo ma siede rilassata sul globo e con le mani in grembo. L'Impero è ormai in mane sicure" (pg. 240). Questa è una delle tante citazioni che potrei riportare a sostegno di tale tesi. Che senso avrebbe, infatti, produrre un rimando al cielo? Io non vedo nessi e dal punto di vista della comunicazione a cui il mezzo è destinato non avrebbe un senso logico ed un'utilità pratica. Noi sappiamo quanto i Romani fossero pragmatici e razionali e quanto la religione pagana fosse poco trascendente e celeste. Un amico, in privato, con grande spirito di osservazione mi ha fatto notare attentamente anche la raffigurazione del rovescio dell'asse di Vespasiano proposto da Centurioneamico http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=306&Lot=262 L'aquila raffigura il potere di Roma e che senso avrebbe apporlo al di sopra dei cieli? Enrico1 punto
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Cito dal Libro Secondo della Naturalis Historia di Plinio il Vecchio: "Il mondo, e tutta questa realtà che, con un altro nome, piace anche chiamare cielo, nella cui curvatura si raccoglie ogni vita, è giusto reputarlo una divinità, eterna, sconfinata, senza origine nè morte. [...] Che vi siano nella volta delle figure incise, di animali e di ogni genere di cose, e che il mondo non sia, come vediamo nelle uova di uccello, un corpo ininterrottamente liscio e scivoloso,idea che studiosi molto importanti hanno sostenuto, è indicato da anologie terrene. [...] Il cielo lo abbiamo chiamato così a somiglianza di un oggetto cesellato, come argomenta Marco Varrone". (Einaudi Editore, ed. "I Millenni"). E' vero che le sfere armillari propongono l'antica visione cosmologica che è presente anche in Platone, ma sulle monete ritengo che si sia raffigurato il pianeta terrestre e la compattezza della superficie delle rappresentazioni, nell'ottica di Plinio, ritengo possa essere un elemento a favore di tale attribuzione. Una raffigurazione grafica del cielo avrebbe previsto delle allusioni zodiacali. Il signore del cielo inoltre, nel mondo Classico, è Giove e non penso probabile che lo si sarebbe potuto addizionare simbolicamente a divinità altre o addirittura al potere degli Imperatori romani. Il simbolo, poi, è stato "ereditato" in epoche davvero prossime a quelle del paganesimo e non penso che sarebbe stato adottato il simbolo di un globo crucigero partendo da un simbolo allusivo al cielo. Enrico1 punto
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