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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/10/10 in tutte le aree

  1. Ci sono dei nuovi articoli nell'archivio al solito LINK Numismatica Povertà storica dell'attuale monetazione italiana - R.A.E. - 1936 n.3 Per la monetazione dell'impero - R.A.E. - 1936 n.6 Disciplina della cessione dei talleri di Maria Teresa in Africa Orientale - 1936 n.6 Rassegna Numismatica I progetti e le prove del Regno d'Italia VEII-P1 - Mario Lanfranco - anno XXVI 1929 N.8 I progetti e le prove del Regno d'Italia VEII-P2 - Mario Lanfranco - anno XXVI 1929 N.9 I progetti e le prove del Regno d'Italia VEII-P3 - Mario Lanfranco - anno XXVII 1930 N.2
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  2. che u nostru amigu borghobaffo che la sta oscultando,a prestu
    1 punto
  3. Je te tiens au parfum fra............a prestu
    1 punto
  4. Salute o jua dumane e porti vecchju per noi........speremu u sole............a prestu
    1 punto
  5. Prima ho dimenticato di aggiungere che fra qualche giorno rimuoverò l'estratto del Pagani. Ho intenzione di chiedere il permesso per la pubblicazione integrale del libro.........
    1 punto
  6. Gazie corso, per l'info le francesi faccio fatica identificarle i1jab bye
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  7. dovrebbe trattarsi di questo denaro repubblicano: D: Testa di L. Iunius Brutus e legenda a sinistra "BRVTVS" (che mi sembra di intravedere nel tuo esemplare, seconda foto) R: Testa di C. Servilius Ahala e legenda a sinistra "AHALA" rif. catalogo Crawford 433/2 questo è un esemplare recuperato nel web per un confronto:
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  8. Salve Consordinazione, mi devi scusare ma lo scudo quasi non lo vedevo, se è tondo credo che possa essere questa: Sear #1144 SICILY, The Mamertinoi. After 210 BC. Æ Pentonkion. Laureate head of Zeus right / MAMERTINWN, nude warrior in crested helmet advancing right, with shield on left arm & long spear in right hand; P in right field. Calciati 40/1, BMC 25ff; SNG Cop 458.
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  9. Tu ci vedi meglio di noi che guardiamo una foto, se dici che è una B... :) RIC IX Costantinopoli 16.a.2, 25 febbraio 364 - 24 agosto 367 D: DNVALENTINIANVSPFAVG V: GLORIA RO - MANORVM, imperatore avanza a sinistra, regge labarum con chi-ro e trascina un prigioniero. Esergo: CONSPB Rarità: S Datazione e rarità, uguali per tutte le varianti. Ciao, Exergus
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  10. Sulla seconda: - come ha suggerito avgvstvs, la croce indica la provenienza ovvero l'isola di Malta. - rick2 ha poi scritto che si legge la data ed infatti è così, al rovescio (credo debba essere ruotato di 180 gradi) troviamo una data che con qualche fatica riesce leggere come 1638. - nel 1638 era gran maestro Fra' Jean de Lascaris-Castellar, il cui stemma, un'aquila bicipite, appare al dritto. Per quanto riguarda il nominale si tratta di un grano. Purtroppo nulla o quasi è dato leggere delle legende in questo rudere numismatico.
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  11. Salve a tutti, per la prima volta vorrei cimentarmi nel restauro di alcune mie monete. Se fino ad ora non l'ho fatto è solo perchè avevo paura di rovinarle ma con il vostro aiuto sono sicuro di riuscire nel mio intento. Per questo tutti i consigli sono ben accetti: qual'è il metodo migliore da utilizzare??(come detto prima è la prima volta che lo faccio quindi se per favore mi fornite anche una descrizione del metodo ve ne sarei molto grato!!!)...è giusto intervenire o certe volte è meglio lasciare la patina?? A questo proposito vi allego una mia moneta come esempio. Vi ringrazio antipatamente!!!!!! :)
    1 punto
  12. In maniera molto sintetica si può dire che la civetta è simbolo di Atena; il tripode e la lira alludono ad Apollo; il fulmine a Zeus. Il granchio simboleggia di solito un fiume e dovrebbe essere, quindi, un granchio d'acqua dolce mentre il bucranio dovrebbe essere una semplice allusione ai sacrifici che venivano offerti alle divinità. Tale segno di devozione diverrà poi un elemento decorativo che verrà utilizzato soprattutto in architettura. Enrico :)
    1 punto
  13. Non ho una vasta bibliografia al momento, occorrerebbe una lunga ricerca nelle varie Syllogi comunque a questi simboli andrebbero aggiunti: - fulmine e monogramma (ANS vol 3 , 72) - fulmine e civetta con le ali spiegate (ANS vol.3 , 75) - fulmine e granchio (HN , 2001) - formica (ANS vol.3 , 79) - corona (variante) - torcia lunga(variante) e corta (BMC 47) - stella (ANS vol.3 , 80) - prora di nave (ANS vol.3 , 81) - globetto entro cerchio (ANS vol.3 , 84) - maialino (Attianese , 70 a) - grappolo d'uva (ANS vl.3, 94) N.B. Per la bibliografia BMC ( Catalogue of The Greek Coins in the British Museum) ANS (American Numismatic Society) HN ( Rutter, Historia Nummorum , Italy)
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  14. L'argomento trattato è davvero interessante e mi complimento ancora per le notevoli conoscenze che Fabius ha riportato in questa discussione e che, per quanto mi riguarda, hanno aperto delle prospettive di approfondimento non indifferenti. Colgo l'occasione, inoltre, per dargli il benvenuto nel Forum, certo che il suo contributo non potrà che ampliare le conoscenze di ognuno di noi. Ringrazio anche GPittini per le utili, altre foto delle monete e chiunque ha partecipato e perteciperà attivamente all'approfondimento della presente tematica. Si potrebbe fare davvero un ottimo lavoro! Con l'intento di aggiungere una prospettiva altra alla tecnica di "argentatura" dei denari suberati e che potrebbe essere utile a sviluppare delle tesi dialetticamente interessanti, cito quanto scrive Fiorenzo Catalli in "Numismatica Greca e Romana, Libreria dello Stato, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 2003". Scrivendo dei suberati, l'autore argomenta: "L'anima (dei denari che era in Rame), realizzata per fusione, doveva essere pulita a specchio in modo tale da eliminare tutti gli ossidi della superficie e, quindi, rivestita, a freddo e per pressione, di una lamina d'argento di piccolo spessore pur se incostante. Il tutto veniva portato alla temperatura di 960°C per raggiungere il punto di fusione dell'Argento che sciogliendosi avrebbe aderito alla superficie del tondello di Rame. Sembra giusto credere che, essendo il punto di fusione del Rame a non eccessiva distanza (1080°C), l'adesione dell'argento fosse favorita anche dal forte surriscaldamento della stessa superficie esterna del Rame. La coniazione vera e propria doveva avvenire ancora durante la fase di raffreddamento dei tondelli" (P. 84). Enrico :)
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