DE GREGE EPICURI
Come sapete, le divinità dei fiumi e delle fonti compaiono spesso sulle monete greche e romane. L'acqua era forse ancora più indispensabile di oggi, le città erano fondate in vicinanza di un fiume, ed è del tutto logico che, nel panteismo naturalistico, fiumi e fontane venissero personalizzati e divinizzati. Gli dei dei fiumi (che davano spesso il nome alla città) erano giovani imberbi, o vecchi dalla barba lunghissima. Naiadi e nereidi emergevano dalle sorgenti e dalle fontane, mentre le ninfe (driadi, amadriadi...) erano piuttosto divinità degli alberi. Non tutte queste divinità godevano dell'immortalità. Ma vediamo qualche moneta; le posto qui, anche se solo alcune sono imperiali.
Divinità fluviali arcaiche compaiono su oboli e bronzi di Massalia, Gela, Siracusa; Aretusa era la dea della fonte omonima, che si può ammirare ancora a Siracusa (anzi, ad Ortigia). Ma anche il fiume Tevere, ed i riti ad esso associati, erano fondamentali nell'antica mitologia del Lazio. Vi mostro anzitutto un obolo di Massalia.