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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/09/10 in tutte le aree
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Cari Amici ed illustri Colleghi. La vera difficoltà (per le problematiche sviscerate con maggiore frequenza in questa sezione) è un'altra ed è... la base in senso politico...cioè noi stessi, tutti quanti, in quanto numismatici a vario titolo. Qui se ne buggerano quasi tutti e tutti sperano che...non tocchi a me. Sacrosante parole queste che prendo in prestito da un post di cui sopra. Peraltro...e non voglio sembrarvi irriverente...questa sezione sembra frequentata da Carbonari...a riprova dell'assunto. Faccio alcuni esempi. Il convegno di Vicenza...un evento recente: per quanto ho letto nel Sito non pochi Lamonetiani sono intervenuti nei tre giorni...compresi alcuni membri Staff (anche di rilievo!). Vi assicuro che i Lamonetiani tra di loro non si sono generalmente cercati...se non ad hoc od a ragion veduta (quindi in via del tutto riservata). Al pranzo di sabato con Daniele Alberti eravamo sette? Non credo di più (fidanzate o mogli comprese). Sorge spontanea la domanda: ma dove volete andare...pardon! Ma dove vogliamo andare... :D Altro esempio. Qualche anno fa è stata fondata la N.I.A. (Numismatici Italiani Associati...credo). Tra i target quello di spingere per la riforma della legislazione...fatto sta che, in qualche modo con il Codice Urbani...qualcosa fu fatto. Cambiato il vento politico ed il governo...qualche trombone di diverso colore ...ha pensato bene di ri/tutelare il patrimonio dello Stato ed i diritti di tutti i cittadini alla salvaguardia della cultura e dei relativi beni di interese nazionale...per cui fu introdotta l'abrogazione di cui sopra si discute. Mi viene da sorridere...per non piangere. Non mi risulta...ma forse mi sbaglio (accetto precisazioni al riguardo che sarebbero benvenute...) che la N.I.A su questo fronte abbia poi operato efficacemente. La conseguenze della scarsa coesione dell'ambiente e della scarsa attività...sono del tutto agghiaccianti...come bene dice (purtroppo) qualche utente in precedenti interventi in questa discussione. Va il mio plauso agli Utenti Bizerba...Miroita e a tanti altri che, come benemeriti, ci tengono informnati e discutono tecnicamente sulla problematica. Ma gli Italiani sono molto spesso - per fatto anche storico - cechi e individualisti...spesso, purtroppo, anche competitivi...inclini alla legge del menga o del cetriolo (di cui gli esimii colleghi vorranno perdonare la cruda menzione :D )...in quanto tali vernacoli favoriscono un po' tutti per la nota probabilità dei grandi numeri: ecchè ha da toccà proprio a me? E tanto basta a Lorsignori. Posto quanto sopra passo a rassegnare le seguenti conclusioni. Quello della numismatica è un mondo difficile sia per tecnica, che per cultura, che per frequentazione. In qualche misura potrebbe essere definito esoterico. Peraltro le monete classiche sono oggetti definiti insoliti in senso tecnico ed entrano nella decodifica degli ambienti di elite...per alcuni operatori in alcuni settori...anche "riservati". Quindi non vale la pena rappresentarlo...per fatto numerale e simpatico. Spesso desta diffidenza. La massima riprova è data dalla difficoltà e/o dalla diffidenza con cui gli stessi Lamonetiani si cercano e/o si frequentano tranne una ventina di persone...diciamo una quarantina? Ovviamente sul piano meramente tecnico ciò potrebbe apparire legittimo ed ininfluente...cioè potremmo continuare a discutere proficuamente in questa sezione alacremente e tentare meritorie iniziative, anche molteplici,m presso le sedi competenti e/o deputate. Non mi tirerei indietro. Ma a mio sommesso avviso la strategia dovrebbe essere più incisiva ed i numismatici dovrebbero essere solidali e meno diffidenti fornendo mandato ed adesioni numerose...per ottenere risultati...ma, per i predetti fatti congeniti all'ambiente...la vedo piuttosto difficile. Per evitare agghiaccianti accadimenti resta al momento un'unica possibilità: oggetti tracciabili...in quanto tracciati, che consentono anche al singolo (incensurato) di alzare la voce, ove cosciente e tecnicamente ben preparato od assisitito. Adesso abbiamo un motivo in più per comprendere (ove ce ne fosse bisogno...) certi fenomeni che portano alcuni appassionati a spendere per belle monete di ambiente ed estrazione assolutamente certa e legale...in quanto documentata e /o documentabile. Ai tempi di Alto Gradimento (trasmissione radiofonica di immenso successo...) Boncompagni ed Arbore dicevano: se la trasmissione una puttanata dev'essere... che sia grande! Parafrasando noi potremmo dire:...se numismatica deve essere...che sia come si deve. Purtroppo quello del bel comprare non è sempre uno strumento tecnico propriamente democratico...attesi i costi. Ma tant'è. Qualcuno diceva: se ne fregano?...Allora che paghino. P.S. Mi piacerebbe di poter chiosare affermando che il mio intervento ha un target provocatorio a fin di bene. Invece temo che l'unico difetto che possa avere...è quello di essere aderente ad una realtà...che troppo spesso, in pochi, amano considerare o vedere all'infrarosso.2 punti
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salute amigu,agjhiu dino eiu qualcosa appitigata a u collu,e di listes'epuca,ghie un petra rossa,une intaille non gravée,encore felicitation pour ce superbe objet,a prestu...1 punto
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Dovrebbe essere Costanzo II RIC VIII Arles 83, 347-348 d.C. D: CONSTANTI - VSPFAVG V: VICTORIAEDDAVGGQNN Esergo: PARL In campo al centro: P, Rarità: C3 Ciao, Exergus1 punto
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Ciao, benvenuto su Lamoneta :) tra i baiocchi di Pio VI per Bologna, il 1795 è una delle annate più rare, la prima della nuova serie con il leone rampante al rovescio (serie completata da quattrino, mezzo baiocco e 2 baiocchi). In particolare mi è capitato di acquistarne di recente un esemplare e di fare una ricerca su passate comparse in aste pubbliche, ho trovato questi 2 passaggi: 1- Asta Inasta 20 - 19/05/2007: Cons. BB, Stima 170 Euro, Realizzo 650 Euro 2- Asta Negrini 25 (collezione Rambaldi) - 28/11/2007: Cons. SPL+, Stima 150 Euro, Realizzo 600 Euro Va detto che FDC è tutt'altro che una conservazione frequente per la monetazione in rame del periodo, ovvio che le quotazioni, rispetto a quelle dei realizzi di queste aste, possano essere di granlunga superiori. A questo link la pagina del catalogo lamonetiano con le immagini delle monete sopraccitate: http://numismatica-i...ta/W-PIOVIBO/31 Sarebbe bello vedere una foto della moneta, se la acquisterai ;) Ciao, RCAMIL.1 punto
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Bonjour, je crois qu'il faudrait l'avis d'un expert en paléographie j'ai trouvé deux liens tres interessants Le 1er c'est une liste des sites http://latribunedesarchives.blogspot.com/2008/07/la-palographie-franaise-en-ligne.html Le 2ème un de ces sites et plus precisement http://www.hist.msu.ru/Departments/Medieval/Cappelli/1 punto
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Il conio con delle corrosioni (per usare un termine comune diremmo "arrugginito"), può produrre monete con delle piccole escrescenze nei campi, dovute appunto al metallo del tondello che approfitta dei vuoti lasciati dai mini-crateri che la corrosione ha prodotto sul conio. Se posti una foto della moneta verifichiamo se il venditore ha centrato il punto...;) Ciao, RCAMIL.1 punto
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Salute Je pense que l'absence de réponse est due aux particularités de l'objet (il est peu numismatique?), plutôt que la peur de la législation italienne sur le patrimoine archéologique. Qui existent encore. A prestu ;) Luciano1 punto
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Piccolo crocefisso in bronzo (fusione),da rosario del XVIII sec. Al D/ Gesù in croce,in alto la scritta: INRI ; in Basso ,teschio. Al R/ La B.V .in piedi stante,con le mani congiunte sul petto, su crescente lunare,coronata da 7 stelle, scritta: in alto,VIR//IMM-a dx ,VITAM,a sx PRAEST,in basso, PUR//AM. Bella conservazione,abbastanza comune,ciao Borgho.1 punto
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a prima vista......ma vado a sensazione perche i dati sono pochi......spatinata,ritoccata ma buona. ciao1 punto
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Riprendo questa discussione per proporvi la tesi piu' recente opposta a quella sostenuta dal Carboneri nel 1915 riguardo alla zecca di origine del primo marengo : Parigi invece di Torino Un interessante punto di vista e' quello proposto da Lucio Ferri nel suo studio : "La monetazione in Piemonte durante l' occupazione napoleonica (1798-1814) "pubblicato sulla Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini Vol. LXXXIII - 19181 Ecco il suo pensiero : "[..]LaCommissione Esecutiva del Piemonte decreta il 22 Ventoso anno IX , ossia il 13 marzo 1801 , la emissione di nuove monete. Anzi sono due i decreti nella stessa data. Uno prevede la emissione decimale da 5 franchi in argento , l' altro di una moneta decimale in oro da 20 franchi [..]Altra moneta coniata con decreto portante la stessa data e' il pezzo da 20 franchi denominato Marengo. Al diritto , intorno alla figura elmata e laureata la leggenda in francese dice : L'ITALIE DELIVREE A MARENCO. Al rovescio LIBERTE.EGALITE.ERIDANIA ,valore e data in corona di lauro. Questo pezzo coniato nell'anno 9' (1801) e 10' (1802) viene a volte attribuito alla zecca di Torino perche' il decreto ne prevedeva la battitura in questa zecca. La moneta, tuttavia e' stata coniata nella zecca di Parigi. Nella relazione del Ministero del Tesoro del 1902 figura una nota che dice : " Nei primi anni del secolo (19') la zecca di Torino , considerata come una dipendenza della zecca di Parigi , non conio' monete d' oro. I pezzi da 20 lire (marenghi) aventi il millesimo dal 1801 al 1804 furono battuti presso quest' ultima" . Il direttore generale del Tesoro S. Zincone e' perentorio. Consideriamo inoltre che sulla moneta manca ogni segno di zecca e il cuore simbolo del maestro di zecca Paoletti. Ben curioso e' anche l' errore di grafia per cui la G di Marengo diventa una C A Torino si doveva ben conoscere il villaggio piemontese , a Parigi forse un po' meno. Ricordo infine che anche il CNI pur attribuendo il marengo alla zecca di Torino , segnala che la battitura e' stata eseguita a Parigi. Queste monete, anche se formalmente decretate dalla Commissione Esecutiva del Piemonte , sono del tutto francesi. Infatti , sono di metrologia decimale , la leggenda e' in francese , il valore espresso in franchi Inoltre la leggenda fa riferimento solo ad una espressione geo-grafica e non geo-politica come era il dipartimento dell' Eridanio o piu' genericamente alla Gallia Subalpina Viste le caratteristiche delle monete , nel particolare contesto storico nel quale vedono la luce , possiamo considerarle monete di occupazione p.s. per chi e' interessato lo stessa autore sostiene , con valide argomentazioni ,anche l' attribuzione del 2 soldi alla Repubblica Piemontese come aveva gia' fatto il CNI invece che a quella Subalpina Cosa ne pensata ?1 punto
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