A me, più che folkloristica, la notizia di un duo "bulgaro" che in un convegno che si vorrebbe riservato agli operatori professionali vende tranquillamente monete antiche e oggettistica di età classica , soprattutto se, come asserisci, di discutibile autenticità, preoccupa parecchio, altro che folkolre.
Mi preoccupa, perché se la merce trattata è autentica, sarei curioso di sapere a a che titolo e con quali autorizzazioni l'hanno importata e sopratutto, quale documentazione hanno rilasciato ai compratori ( e mi pare di aver capito che gli scritti latitavano) che li metta al riparo da eventuali future contestazioni , soprattutto se l'acquisto era relativo ad un bronzetto o un'altro oggetto, più che ad una moneta.
Mi preoccupa anche di più, se la merce esposta e trattata fosse stata ,appunto, di dubbia autenticità, tanto per usare un'eufemismo, perché in tal caso si aprono scenari inquietanti di connivenza, convenienza e cattiva conduzione, da parte dei responsabili dell'ente organizzatore, perché non credo che l'arrabbiato commerciante che citi sia stato l'unico ad avere espresso giuste rimostranze né che sia stato zitto al suo posto e non abbia chiesto ragioni e spiegazioni della presenza del duo bulgaro a chi di dovere.
E se il duo ha continuato la sua esibizione, almeno a leggere il tuo scritto, allora vuol dire che:
o nessuno è intervenuto ,il ché è una cosa gravissima,
o che erano perfettamente in regola (questa la vedo difficile vista la nostra situazione attuale legislativa) in questo caso avuta la conferma da parte della fiera della liceità del loro commercio al commerciante l'arrabbiatura sarebbe dovuta svanire
Un'altra considerazione da fare è che è proprio vero che , come recita il proverbio, "la mamma dei fessi è sempre incinta" .
Dato che, sempre facendo base sul fatto che gli oggetti e le monete fossero dubbi, hanno avuto un buon numero di acquirenti ,come scrivi, devo supporre che nessuno dei suddetti acquirenti abbia avuto l'illuminazione di mostrare gli acquisti a qualche altro commerciante referenziato, così, tanto per fugare qualsiasi dubbio che la natura degli oggetti, il loro prezzo( sicuramente molto cenveniente) e la nazionalità del duo poteva far nascere.
A parte questo, una volta, Vicenza era un convegno in cui si andava in giacca e cravatta da una prte e dall'altra del tavolo, e si aveva la presenza di una tipologia di acquirenti che non avrebbero mai e poi mai partecipato ad altri convegni più grandi ma inferiri come livello qualitativo.
C'erano mostre collaterali di buono spessore e ottimamente realizzate e l'ambiente era più da salotto buono che da mercato.
C'era la presenza dei grandi commercianti internazionali, sia che esponessero direttamente o no, e si effettuavano transazioni a qualsiasi livello , in un ambiente rilassato e molto professionale.
Poi si vede che qualcosa è cambiato, il mercato o i collezionisti, ma certe categorie di collezionisti hanno smesso di andarci, probabilmente perchè l'ambiente non era più prestigioso come prima, i referenti esteri ,anche loro ,hanno diradato le presenze e la fiera ha cominciato a scendere di livello. Osservando le foto postate e i commenti inseriti, mi pare che tolta qualche manifestazione culturale collaterale che ancora si tiene,ma più per iniziativa e voglia di singoli personaggi che per volontà corale,con i limiti che questi impone, il salotto buono della numismatica si sia ridotto ad una (molto) sbiadita imitazione di se stesso , in cui l'impegno personale ed economico profusi per organizzarlo siano molto contratti rispetto ai tempi passati.