Gentile fabrizio.gla,
con la restaurazionedegli antichi regimi, è stato giuoco forza voler cancellare qualsiasi retaggio del periodo napoleonico, compreso quanto di buono era stato introdotto con la moneta unica (diciamo poter essere il nonno dell'€). La riconversione non fu immediata, tantoche il Lombardo Veneto coniò per alcuni anni moneta decimale, con millesimo 1814 per sopperire alla caranza di circolante, nel mentre batteva moneta a piede austriaco e ... nel frattempo ritirava le moente con l'effige di Napoleone ... (potremmo definire la situazione per lo meno caotica). Identica sorte, per gli altri stati che avevano introdotto la lira, dal regno delle Due Sicilie o di Napoli, Stato Pontificio, etc. etc. Pertanto le monete a piede decimale venivano progressivamente ritirate dagli stati ricostituiti e mandate in fusione; poche sono le eccezioni, Parma con l'ex moglie del Còrso, e Regno di Sardegna a far data dal 1816, prime emissioni di Vittorio Emanuele I a piede decimale. Non saprei quale link suggerirLe ma i qualsiasi libro di numismatica dell'800 tratta l'argomento, meglio di tutti il noto Carboneri.
E qui rispondo anche a Oento, il Carboneri è un eccellente testo, ma non è immune da errori e distrazioni, come tutti i testi. E' un lavoro se vogliamo ... datato, validissimo ma non infallibile. carboneri ha lavorato moltissimo sui documenti ed archivi dei vari stati preunitari, ma .... come qualcuno dice ... la ricerca continua, e con il passare degli anni nuove informazioni, editti affiorano e lo aggiornano. Personamente lo ritengo insostituibile e fondamentale. Carboneri, che sia chiaro non è un test numismatico, come potrebbe interpretarlo da chi non lo conosce; non ci sono riferimenti in sequenza, rarità, oppure conservazioni o valutazioni. E' uno studio sull'evoluzione del sistema monetale (cartaceo compreso) dall'800 sino alla pubblicazione: 1915. Ci sono riferimenti alla lega latina, ed ai regolamenti di zecca, sono 950 pagine essenziali per un raccoglitori di monete decimali.