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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/01/10 in tutte le aree

  1. Dimenticavo: 24 agosto 367 - 17 novembre 375
    1 punto
  2. Direi Valente AE 3... Ce ne sono diverse coniate a Siscia, a dire il vero non ne trovo una con la 'D' sulla destra dell'Imperatore.. Sommariamente direi quindi RIC 5b : D N VALENS P F AVG, diademed draped & cuirassed bust right / GLORIA ROMANORVM, emperor walking right, head left, holding labarum & grasping bound captive at the top of the head, dot ASISC, dot BSISC or dot *Gamma*SISC in ex. Cohen 11.
    1 punto
  3. Ho provato a riguardare con calma. A parte il fatto che dalla foto mi "sembra" di leggere ...TS in esergo, ma per Thessalonica effettivamente non corrisponde la spezzatura, e la T probabilmente è un effetto delle concrezioni, dell'ultima S sono abbastanza sicuro, potrebbe essere ANS, sesta officina, RIC 194, Rara, che ne dici?
    1 punto
  4. Condivido appieno tutte le considerazioni di Picchio che ringrazio per le attestazioni di stima. Voglio solo ritornare con riferimento al 2 lire Bologna del 1812 sul numero di esemplari coniati. A stare ai dati in nostro possesso la moneta in questione (nota solo - lo ribadisco - nella versione con puntali sagomati) sarebbe fra quelle di più bassa tiratura (47 mila). In realtà se si guarda al numero di pezzi in circolazione si scopre che proprio il 1812 Bologna è di gran lunga, fra tutti i 2 lire del 1812 e 1813 (compreso Milano), quello di più facile reperibilità. Insomma quello che dovrebbe essere il più raro fra i due lire di quei due anni è di gran lunga il più comune. E' quindi del tutto verosimile che un numero consistente dei 347 mila pezzi da due lire che sarebbero stati coniati a Bologna nel 1813 portassero l'indicazione del millesimo 1812. Questo spiega perché il 1813 sia di gran lunga più difficile da reperire del 1812 della stessa zecca. Da tutto ciò una ulteriore conferma che i dati sul numero dei pezzi coniati molto spesso non costituiscono elemento affidante per valutare l'effettiva rarità di una moneta.
    1 punto
  5. Si fa solitamente riferimento a quanto riportto dal Carboneri che lascia "dubbi". Come ho scritto credo che nessuno lo sappia. Ora per assurdo è stata coniata nell'800 una moneta in qualche decina di esempalri di più: il 5 lire 1858 detto Robertino ed anche quella moneta dovrebbe essere per lo meno R3 eppure .... compare con certa frequenza. In Francia nel periodo napoleonico esistono tirature risicate, eppure le monete che dovrebbero essere R4 sono presenti in quasi tutte le collezioni importanti che ho avuto modo di vedere, ed in compenso mancano quelle che potrebbero essere giudicate comuni dal numero di pezzi emessi a seconda degli archivi. La numismatica non è una scienza esatta e per quanto precisi (e l'amministrzione di Napoleone lo era a livello quasi maniacale) c'è l'errore umano, la mancanza o il fatto di circostanza. Emettere 50.000 pezzi che vanno in pagamento, per danni di guerra e per una importante transazione estera, segnano comunque in archivio l'emissione di 50.000 pezzi. Il pagamento viene effettuato ed il percipiente, estero, manda tutto in fusione, e noi cercheremo una moneta che .... potrebbe non esistere. Non è un caso così strano, la moneta più rara di Vittorio Emanuele III ha subito un destino assai simile.
    1 punto
  6. L'esempio del 15 soldi ... tiratura bassa ma comune. L'appunto di Costi merita per lo meno un approfondimento; Costi le monete napoleoniche le conosce, anzi le conosce un gran bene. Punto 1) le monete coniate a Venezia non hanno tirature basse come dice Lei. il 2 lire 1812 è stato battuto in 240k esemplari più o meno ed il 1813 in altrettanti esemplari su per giù. A Milano lo stesso anno si sono battuti all'incirca gli stessi esemplari. L'unico anno di coniazione, che seguendo il Carboneri, ha tiratura limitata è il 2 lire 1811 Venezia con appena 10.000 esemplari, ed ad eccezione del coniazione di Bologna 1812 tutte le emissioni del 2 lire, oscillano tra i 200k e 500k. Punto 2) il paragone con il 15 soldi non ha la benchè minima attinenza; la coniazione del 15 soldi si è efffettuata solo a Milano, gli anni di coniazione sono certamente 3, forse 4. 1808, 1809, (1810 ad oggi solo che esemplari non genuini) e 1814. Il 1808 non è comune, che che ne pensi Lei, si trova in bella conservazione, anche Fdc e comunque spunta cifre di assoluto rispetto in questa conservazione; resta una moneta rara, assai collezionata per tipologia e quindi ricercata. Il 1809, come dice l'ottimo Costi, è una delle monete di più difficile reperibilità del regno di Napoloene; e non mi riferisco alle varianti puntali aguzzi o sagomati, stella a 5 o sei punti e via dicendo. Mi riferisco ad nominale per anno di coniazione. Ne ho visti pochi e rarissimamente in conservazione superiore al BB (Costi ha avuto grande fiuto per l'esemplare che ha acquistato). Se poi si riferisce ai 371 pezzi del 1814 che ne farebbero una moneta di grandissima rarità, dovrebbe anche considerare che con la restaurazione questa moneta è stata coniata per altri 5 anni minimo, senza per altro registrare le emissioni "austriache" negli archivi. Certo gli austriaci non potevano ufficializzare le coniazioni con l'effige dell'odiato nemico; solo che il commercio in 10 anni di monetazione decimale si era trovato proprio bene e ne reclamava lo "spicciolo". Quanti siano gli esemplari del 1814 credo che nessuno lo sappia con certezza, sebbene resti anche in questo caso una moneta R/R2. Il 15 soldi 1810 è citato in alcuni testi; ho visto due esemplari in vita, ed entrambi con la data adulterata; ma certamente non era a questo esemplare cui si riferiva il Suo assioma.
    1 punto
  7. La moneta sembra questa, ma il metallo non sembra corrispondere: http://www.acsearch.info/record.html?id=167119 Puoi specificare tipo di metallo e peso? Luigi
    1 punto
  8. E' un piccolo bronzo della zecca di Focea (Ionia) del III-II secolo a.C. http://www.acsearch.info/record.html?id=227960 http://www.acsearch.info/record.html?id=154044 Luigi
    1 punto
  9. Domanda: Moneta per esempio acquistata in lire nel 1984 a £. 100.000 quindi in euro 100.000 /1936,27 = 51,65 euro. Venduta nel 2009 a 75€ quindi con una plus valenza di 23,35, dovrei pagare imposte su questa differenza ? In realtà il costo del denaro, immobilizzo di capitale, inflazione e rivalutazioni varie farebbero si che non ho avuto alcun beneficio. Marengo acquistato negli anni '50 a £ 10.000 = 5,20 € Oggi il marengo vendibile a 125,20 € plus valenza di 100 € ?
    1 punto
  10. Sicuramente per il modulo del tondello è una moneta greca e non romana, se le dimensioni si aggirano dai 15 ai 18 mm potrebbe trattarsi di un piccolo bronzo del IV-III sec. a.C. di Pheneos in Arcadia. busto di Artemide a destra e al rovescio lettere 0 E ai lati di un caduceo. oltre ad una foto migliore sarebbe importante conoscere anche il peso e le dimensioni.
    1 punto
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