Questa monetina di bronzo (14 mm) appartiene al Seleucide Antioco VII° (Sidetes, nome che deriva da un'antica città, "Side" dell'Anatolia) che però fu coniata sotto il Re Ircano I (Yehohanan) in Giudea. Il diritto è rappresento da un'ancora con il nome del ΒΑΣΙΛΕΩΣ / ΑΝΤΙΟΧΟΥ / ΕΥΕΡΓΕΤΟΥ (Re Antioco Benefattore). Sotto l'ancora si dovrebbero leggere gli anni ΑΠΡ (181) o ΒΠΡ (182). Al rovescio c'è il lilio con l'anno (c.ca 132-130 a.C.)
La moneta sembra essere metà giudaica e metà siriana.
In linea con il primo libro dei Maccabei (1 Mac, 15: 2-9), Antioco VII°, Re di Siria, concesse all'ultimo dei fratelli Maccabei, Simone (142-135 a.C), di battere moneta per il suo paese. Ma di lui non si sono trovate monete, Questi notevoli privilegi passarono a suo figlio, successogli al trono come Giovanni Ircano I°, che non li volle riconoscere come ricevuti da Antioco. In seguito a ciò il Seleucide assediò Gerusalemme ed ottenne un tributo do 500 talenti d'oro (circa 1.5 milioni di shekels !)
Il Lilio (shoshanah), che troviamo nelle monete di Ircano e di Alessandro Janneus viene rappresentato come simbolo della fertilità. Si usava anche per adornare i templi. In tempo antico veniva usato anche come spezia. Ha qualche somiglianza con la rosa (o col melograno) di Rodi.
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