Spero di non annoiarvi per completare a mente fredda (è passata la “prima notte”):
un mucchietto di “monete bullion” contro una “montagna di STORIA ” ….ma non ci sono paragoni!
Il 10 aprile 1507: viene eletto a furor di popolo doge Paolo da Novi, agiato tintore di seta, ma subito deposto il 27 aprile dello stesso anno con l'immediato ritorno dei francesi al potere. Paolo da Novi, riparatosi a Pisa, dove contava numerose amicizie, sperava di portarsi a Roma presso Giulio II, il pontefice ligure tanto ostile ai francesi, e si imbarcò sul brigantino del camogliese Corsetto (o Corzetto) ma quest'ultimo, per gli 800 ducati della taglia lo consegnò ai francesi. L'11 giugno Paolo ritornava a Genova in catene, e, dopo 15 giorni di detenzione in Castelletto, fu condotto in vesti cenciose sulla piazza di Palazzo Ducale, per l'esecuzione. Il suo corpo sarebbe stato diviso in quattro parti, da esporre nei diversi quartieri cittadini; la testa doveva finire in cima alla Torre del Palazzo. Chiese perdono a chi avesse offeso e invitò a pregare per lui. Era il 15 giugno 1507, cosí si chiuse la rivoluzione popolare.
Il governo della Libertà instaurato con la forza popolare veniva subito abbattuto dallo stesso Luigi XII che, in testa alle truppe, rientrava per la seconda volta vittorioso in città, mentre Paolo da Novi veniva decapitato. Consolidata la sua posizione il Re instaurava un nuovo regime dispotico pretendendo una forte indennità spesa poi nella costruzione di fortificazioni che dovevano tenere la città sotto controllo. La zecca emette in questo tempo monete assai modificate nelle impronte e nella leggenda: i due emblemi del castello e della croce vengono riuniti insieme sul R/ mentre sul D/ appare lo stemma del Re talvolta fiancheggiato da istrici. Anche le leggende vengono modificate: in particolare scompare su tutte le monete il nome di re Corrado.
I Francesi con il suo arrivo portano in Italia anche “il mal francese” (sifilide), a Faenza esce un decreto per controllare tutte le prostitute in modo da porre un freno al contagio che flagella l’Italia tutta.
7 luglio 1507: fu dato l’ordine di coniare gli scudi d’oro del sole
10 luglio 1507: fu decapitato Paolo da Novi nella piazza davanti al Palazzo Ducale (ora Piazza Matteotti)
- Il mio scudo d’oro nacque in questo contesto ma i suoi zecchieri il 14 settembre 1507 furono oggetto di una “grida” che li accusava di essersi “venduti” “alli nobili Battista Doria e compagnia”
Nel luglio 1507, un anonimo cronista urbinate annotava: "In questo tempo andò l'invernata con grandissimi caldi, e no furono neve ne piogge mai, e fu gran secco, che di marzo erano secche tutte le fonti e i pozzi. I molini non potevano macinare, la Foglia tutta l'invernata si passò calzato (con le scarpe ai piedi, ndr)... alli 26 di maggio, si cominciò a mietere per la Foglia, al primo di giugno si mieteva per tutto (il territorio).