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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/27/10 in tutte le aree

  1. Vista la rarità della moneta gli esemplari da studiare non sono molti. Possibile che gli autori del RIC IV non abbiano avuto tra le mani almeno un esemplare con busto diverso? Oppure si sono limitati a ricopiare il Cohen? Non credo perchè ne correggono la legenda di dritto. Dai confronti degli esemplari disponibili sul web i busti sembrano di due tipi: il primo decisamente e chiaramente corazzato, il secondo apparentemente no. Dico apparentemente perchè non posso escludere che le frange della corazza siano semplicemnte incise o rese diversamente. Lo stesso problema comuque se lo era posto Edmon Gohl sulla RIN del 1908, pag. 393, descrivendo alcuni esemplari del museo di Budapest non contenuti nel Cohen; al n. 264 pone la presenza della corazza in modo dubitativo (vedi frammento allegato). Ciò che trovo più intrigante di questa moneta è tuttavia la legenda all'accusativo: FELICITATEM PVBLICAM. Le mie conoscenze di latino sono putroppo troppo scarse per tentare una ipotesi su questa scelta incisoria. Luigi
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  2. Cari amici, Propongo la seguente azione e vi chiedo di criticarla per renderla più efficace: Partendo da questo Forum, mediante la collaborazione dei nostri simpatizzanti e con l'aiuto dei miei colleghi che dispongono di ricchi indirizzari chiediamo, attraverso qualsiasi via, a tutti coloro che riusciamo a raggiungere, di inviare entro ottobre p.v. una lettera o cartolina all'indirizzo: NUMISMATICA E ARCHEOLOGIA presso: Notaio Daniela Dado via San Nicolò 13 34121 TRIESTE contenente la seguente dichiarazione: *************************** Nella mia qualità di (inserire: - Onorevole - Funzionario dello Stato- Magistrato - Avvocato - Docente di numismatica - Collezionista numismatico - Numismatico professionista - ecc. ecc.) sottoscrivo la seguente definizione sotto condizione che il mio nome e i miei dati siano usati, in osservanza delle leggi sulla tutela dei dati personali, esclusivamente allo scopo di farla accettare ufficialmente dal Ministero per i Beni Culturali: HANNO INTERESSE ARCHEOLOGICO SOLTANTO LE MONETE DI CUI E' CERTA E DOCUMENTABILE LA PROVENIENZA DA UN RITROVAMENTO ARCHEOLOGICO. Il nesso tra ritrovamento e oggetto deve essere evidente e scientificamente utilizzabile perché un oggetto, privo della sua localizzazione archeologica, non ha la qualifica di documento archeologico ma quella di oggetto d'antiquariato. data Nome e cognome indirizzo codice fiscale *************************** Attendo i vostri consigli buona serata Giulio Bernardi
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  3. Attenzione Bruno, non è questo che intendo io come errore di conio. Se interpreto bene la tua spiegazione, un esempio sarebbero le monete con assi spostati, e in questo caso parliamo sempre di difetti, non errori. La definizione di errore che darei io è la seguente: ERRORE: varianza della moneta rispetto al tipo principale dovuta ad una errata interpretazione dell'autore dei conii. Rientrano in questa descrizione errori concettuali (ad esempio cartine errate); mancanze di segni di zecca, firme o altri particolari della moneta (ma solo quando queste non siano causate da conio stanco ma siano proprio assenti in origine); errori di legenda (questo tipo di errore molto comune nella monetazione pre-decimale) ed altro ancora. Allego un'immagine che mostra abbastanza chiaramente quello che io intendo come errore di conio (in questo caso un errore di legenda):
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