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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/19/10 in tutte le aree

  1. Da un lato vi è la legenda GRA : REX : SICILE e dall’altro REGINA SICILIE xx 3 ° C 7 di solito il simbolo 7 era associato a etc., studiando questa moneta ho deciso di modificare il catalogo lamoneta regno di Sicilia attribuendo questa moneta al secondo periodo del regno di Sicilia e non al primo, associando alla legenda GRA : REX : SICILE REGINA SICILIE xx 3 ° C 7 alla intitolazione delle norme «Dei gratia rex Aragonum, et Martinus et Maria eadem, gratia rex Siciliae et regina Siciliae […] et in solio omnes tres consedentes, conregentes et conregnantes» oltre che associare questa moneta al periodo di Maria e Martino assocerò la parte dell’elefante dove si fa riferimento al Re al dritto e la parte dello stemma dove si fa riferimento alla regina al rovescio. Credo che questa moneta possa chiarire un altro dubbio dello Spahr. Ringrazio Francesco77 per avermi inviato le immagini del Bollettino numismatico napoletano. Antonio Loteta
    2 punti
  2. Per prima cosa Le do il benvenuto anche da parte mia su questo forum. Esauriti i convenevoli, passiamo al concreto... Egregio Dottor Bernardi, mi pare che, come dicono a Livorno, Lei abbia " scoperto il buco alla conca" ovvero: guardi che il concetto da Lei ben espresso sopra, non è che siamo noi che non lo comprendiamo, ma sono le istituzioni che ,nei fatti se non nelle parole, lo disattendono quotidianamente. Per cui, dato che tra i collezionisti sfonda una porta aperta, e data la sua contiguità con gli ambienti accademici e istituzionali, continui ad adoprarsi ,piuttosto, per far comprendere il concetto di cui sopra ai nostri governant-magistrati-sovrintendenti-TPC-etc etc.... Una volta che lor signori avessero assimilato l'indicazione concordata dalla autorevolissima commissione, i nostri quotidiani problemi relativi a sequestri più o meno ingiustificati o basati sulle più fantasiose teorie, cesserebbero come d'incanto ,lasciando posto solo a quei procedimenti rivolti veramente al contrasto del saccheggio dei siti arrtcheologici e al traffico ILLEGALE delle monete di provenienza CLANDESTINA, con notevoli vantaggi anche economici per questo scassatissimo stato perennemente alla ricerca di metodi per raccattare qualche soldo( vedi la buffonata sull'obolo per la sanare la detenzione delle monete possedute di importo non proporzionale al valore e ,indirettamente, alla possibilità contributiva individuale, per cui totalmente anticostituzionale e sperequatorio) riducendo di un buon 99% i processi inutili e le relative indagini e intercettazioni . Detto questo, ancora benvenuto quì sul forum e mi auguro che faccia sentire la sua autorevole voce nele sedi più adatte alla bisogna ,sedi in cui noi non riusciamo,di solito ,a far arrivare neanche un flebile lamento. Saluti. Numizmo
    2 punti
  3. Denaro Maria d’Aragona zecca di Catania Dopo la morte di Federico il semplice avvenuta durante un’azione militare il 27 luglio 1377 , la corona del Regno di Sicilia venne ereditata dalla figlia Maria d’Aragona. Nata il 2 luglio 1363 a Catania dalle nozze tra Federico il semplice e Costanza, figlia di Pietro IV d’Aragona, Maria giunse alla corona nel 1377 quando era in giovane età e condusse la reggenza del regno di Sicilia sotto la tutela di Artale d’Aragona uno dei vicari. Durante questo periodo di transizione la Sicilia era suddivisa in 3 valli, eredità del dominio arabo, e gestita da quattro vicari Le valli erano così divise, nella parte orientale cioè a ovest della Sicilia vi era “ val Demone” comprendente Messina, Taormina, etc.., nella parte occidentale a nord-est vi era “val Mazzara” comprendente Palermo, Marsala, Trapani, Mazara, Termini,etc.., nella parte meridionale a sud-est vi era “val di Noto” comprendente Catania, Siracusa, Noto, Etc… Questa suddivisione durò fino alla riforma territoriale del Regno delle due Sicilie del 1816. Palermo era sotto l'influenza Manfredi Chiaramonte Conte di Modica e parte della valle di Mazzara Francesco Ventimiglia Conte di Geraci nelle Madonie parte della valle di Mazzara. Artale di Alagona Conte di Mistretta. primeggiava su Messina, Catania, Siracusa e in tutta la valle di Noto Invece la valle di Demona era suddivisa tra i Ventimiglia e Guglielmo Peralta Conte di Caltabellotta. Artale di Alagona con l’intento di espandere il proprio potere tentò di dare in sposa Maria d’Aragona a Gian Galeazzo Visconti duca di Milano, operazione che incontrò la forte opposizione degli altri vicari che erano più favorevoli agli Aragonesi. Quest’ultimi agevolarono il rapimento di Maria d’Aragona dal castello Ursino di Catania nel 1379 con il beneplacito di Pietro IV d’Aragona . La regina riuscì solo nel 1391 a lasciare l’isola per trasferirsi prima in Sardegna e infine a Barcellona dove sposerà Martino il giovane d’Aragona. Nel 1392, la regina Maria, il consorte Martino il giovane e il suocero Martino il vecchio sbarcarono in Sicilia. Martino il giovane divenne Re di Sicilia, ma di fatto regnò congiunto con il padre, confermato anche dalle intitolazioni delle singole norme “Martinus dei gratia rex Aragonum et Martinus eadem gratia rex Sicilie ac ducatuum Athenarum e Neopatrie dux et eiusdem regis et regni Aragonum primogenitus et gubernator generalis et Maria eadem gratia dicti regni Sicilie et ducatuum predictorum regimine et solio omnes tres consedentes, conregentes, conregnantes” , mi soffermo evidenziando la parte «Dei gratia rex Aragonum, et Martinus et Maria eadem, gratia rex et regina Siciliae […] et in solio omnes tres consedentes, conregentes et conregnantes» e specialmente la parte finale “Nel trono tutti e tre insieme sedenti, insieme reggenti, insieme governanti.”. Maria d’Aragona morì di peste nel 1401. Nel bollettino del circolo numismatico napoletano Anno XII n°1 del 1931 vi è un articolo di Rodolfo Spahr inerente a un denaro battuto nella zecca di Catania durante il regno di Maria d’Aragona (1377 - 1401) ----segue----------
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  4. Gentili Utenti, Avevo pensato di Fare un'Operazione Francia 2010...ma purtroppo in FRANCIA NON ESISTE il modo per Acquistare direttamente dalla MONNAIE DE PARIS i rotolini da 2 € CC Circolanti. Probabilmente, grazie alla mia banca, potrò avere dei rotolini (MA PROBABILMENTE...) per il mese di Luglio... c'é un però... POTETE ACQUISTARE DIRETTAMENTE da questo sito (pagando 2 € la moneta compresa di spese di spedizione) il commemorativo francese di prossima uscita... http://tresordupatrimoine.fr/resa_category.php?id_category=2817 il sito é quello ufficiale del tesoro Francese, che per questa moneta ha fatto questa specie di "regalo". alla fine basta una Postepay o una Carta di Credito, ed al costo di ESATTAMENTE 2 € ...potrete avere anche in ITALIA..la moneta da 2 € CC 2010 Francese Alla fine non farò IO L'operazione...ma grazie a questa modalità, tutti voi, potreteo avere UNA E SOLO UNA MONETA (visto che c'é il controllo degli indirizzi di spedizione) quindi SOLO un indirizzo può essere Accreditato. pertanto mi sento un pò MIA questa OPERAZIONE! Per tutti quelli che vorranno più monete, Vi toccherà aspettare che la mia banca mi tiri fuori i rotolini di De Gaulle...MINIMO MINIMO a Luglio però Intanto comunque, avete la possibilità di acquistarVi il Pezzo (anzi, di Cambiarvelo al prezzo di 2 €..) io l'Ho già fatto! un caro saluto a Tutti. S.B.
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  5. sezione Repubblica, e se puoi postaci una foto del dritto e rovescio.
    1 punto
  6. Buona sera, volevo condividere questo articolo con voi, forse vi interessa ;) http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=110627&sez=HOME_NOSTRISOLDI saluti Andrea
    1 punto
  7. Per me non è comunque una giustificazione. :ph34r: L'invio è avvenuto con posta economica che in Francia costa poco (in questo caso €0,55 per l'estero) ma molto lenta. Nessuno in UK o in Germania o in Svizzera comprenderebbe le lamentele per la 'visibilità' della moneta. Royal Mint spedisce tranquillamente tramite Royal Mail anche monete d'oro per posta ordinaria e non sparisce nulla. Anche perchè un addetto postale colto in flagrante a rubare dalla posta viene processato per direttissima, ovvero lo stesso giorno, si becca una pena minima di tre anni di detenzione e viene radiato per sempre da qualsiasi tipo d'impiego pubblico. Anche trovare un lavoro nel settore privato, una volta scontata la pena, sarà per lui arduo. Il sindacato lo difende? No, lo espelle. Da noi verrebbe licenziato, il magistrato del lavoro ne ordinerebbe il reintegro, la magistratura ordinaria lo processerebbe dopo almeno tre anni e lo condannerebbe a meno di due anni con la condizionale. Il sindacato (che mai muove un dito per la stragrande maggioranza dei lavoratori postali onesti che si fanno davvero il mazzo) lo difenderebbe a spada tratta. Nella città dove abito uno di questi bei tomi è stato arrestato tre volte dalla polizia postale: la prima volta gli venne trovata in casa refurtiva per oltre un miliardo di lire, la seconda per 165.000 euro, la terza per circa 120.000. In carcere tre giorni solo la prima volta. Ancora in attesa di condanna definitiva dopo 12 anni dal primo reato. Sempre reintegrato al suo posto di lavoro (?). La polizia postale? Redarguita per violazione della privacy del lavoratore (?) avendo usato due volte microtelecamere per filmare i suoi furti. E noi utenti del servizio postale (personalmente uso quasi esclusivamente corrieri) costretti ad usare raccomandate e assicurate blindate come scatole nere d'aereo. Che vengono svuotate ugualmente, nella totale impunità.
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  8. Scusami cig, leggo solo ora la tua domanda che mi era sfuggita. Ovviamente non ho intenzione di prendere 10 monete, la mia era solo una curiosità. Due, massimo tre monete magari mi potrebbero interessare ma non di più. L'idea chiaramente era quella di prenderle alla fonte per risparmiare qualcosina sul prezzo ma se mi dici che altrove potrei trovarle a prezzi equivalenti, allora il discorso cambia. Sostanzialmente ritieni che non sia il caso di prenderle alla fonte?
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  9. Beata gioventù :rolleyes:
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  10. Carissimi... forum fighters, uno di voi ha attirato per telefono la mia attenzione su questa discussione e devo dire che gli sono grato, perché ho scoperto un livello di passione e di competenza per argomenti che mi sono molto vicini che sinceramente non mi aspettavo. Devo dire che mi sono trovato anche in imbarazzo per quante volte sono stato evocato (così avete subito capito chi sono, operazione non troppo difficile con il poco velato nick che ho scelto: non sono francese, quella S finale indica il cognome) e quanta fiducia, temo immeritata, molti di voi nutrono nei miei futuri interventi. Per chi invece fiducia non ne ha per nulla e solo lui conosce il latino, beh, vota suscipio pro eo, quod sententia eius movenda sit, pariterque eum moneo ut prudentem sit, uti doctum esse decet (per chi è abbastanza intelligente da non vergognarsi di non saper più tradurre questa frasetta al volo, non dovendo praticare il latino per lavoro come me : "mi auguro che possa cambiare idea, ed allo stesso tempo lo invito ad essere modesto, come si conviene ad uno studioso". Venendo all'argomento, onestamente non sono in grado di darvi una mia opinione riguardo alla cometa, perché non mi sono più di tanto posto il problema né penso che lo farò, almeno in modo approfondito, in futuro. Infatti raffigurazioni di questo tipo, che si trovano non solo su monete, ma anche su vestiti, sigilli etc. di un certo personaggio, sono chiaramente "imprese", cioè immagini o motti (o tutti e due) che richiamano un particolare aspetto, una virtù od un episodio relativi al tal personaggio. Ora, nei rari casi in cui queste imprese sono chiarite dalle fonti (soprattutto nel XV-XVI secolo), si può verificare come si tratti sempre di cose molto specifiche e puntuali, che poco hanno a che fare con i concetti generali cui sembrerebbero rimandare quelle stesse immagini. Ora se è vero che la cometa di Halley nel '300 può aver colpito profondamente gli eruditi, chi può escludere che uno dei due Franceschi, assistendo nel giorno di San Lorenzo alla caduta di una miriade di stelle cadenti, abbia espresso un desiderio (in realtà sparo a caso, ovviamente, non so a quando possa risalire quella faccenda del desiderio connesso con la caduta di meteoriti), desiderio che poi si è realizzato la notte stessa con la bellona (o il bellone, perché no?) di corte ? E che per questo abbia voluto dimostrare alla bellona/e di cui sopra la propria gratitudine facendo della stella cadente una delle proprie imprese...mmm, devo ammettere che la croce un po' ci stona, in questa ricostruzione, ma sai com'è, i Carraresi non erano proprio stinchi di Santo. Ovviamente sto scherzando, ma tutto questo per dire che è quasi impossibile arrivare a conclusioni scientifiche in un argomento così scivoloso, a meno che non ci sia un'iconografia così stringente da non lasciare dubbi (penso ad esempio alll'impresa del crogiolo di Francesco II Gonzaga) oppure si sia fatta un'indagine statistica cosi ampia (su tutte le rappresentazioni di comete in tutta Europa), tale da dimostrare che l'uso di raffigurare le comete è strettamente connesso con l'apparizione di importanti comete reali. In tutta onestà, a me sembra che quella cometa con la croce sia in molto più facilmente riconducibile al più ovvio concetto religioso che essa richiama (cioè la comparsa del Salvatore) che non ad altre ricostruzioni. Interessante, caso mai, verificare se la sua forma può in qualche modo richiamare una cometa reale, questo sì potrebbe essere oggetto di indagine. Mi sento molto più ferrato, invece, sul problema dei quattrini e sulla distinzione fra le monete di Francesco I e di Francesco II. Effettivamente ritengo di essere giunto a conclusioni abbastanza sicure sulla base di dati che però permettetemi di non rivelare. Purtroppo in un recente passato mi sono abbastanza scottato con il parlare apertemente delle mie ricerche e con il pubblicarne degli estratti ancora in corso d'opera, che sono diventate terreno di caccia da parte di altri senza nessun accenno al lavoro da me precedentemente svolto. Quindi ora preferisco tenermi le cose per me. Tendenzialmente posso dire che quanto ho scritto in Padova Carrarese è per me ancora valido (con notevoli..ssimi aggiustamenti), anche se proprio la necessità di non dare in pasto a qualche mosca cocchiera tutto i lavoro preparatorio che avevo cominciato a fare per il MEC mi ha portato all'infortunio, nel caso di Padova, di seguire il commento di Verci e Rizzoli (meno male che non li avrei letti) anziché tener conto di quanto mi diceva la lettura dei documenti: mi ero ben accorto che non erano palesemente citate certe monete, ma fidandomi dei due autori ho pensato che queste potesser saltar fuori da rapporti di cambio che mi erano sfuggiti, in fondo io ritenevo (e ritengo) di aver altri dati per dimostrare la coniazione di quattrini anche sotto Francesco II. A questo proposito io parlo volutamente di dati e non di documenti: i documenti sono ovviamente i principi regnanti della ricostruzione storica, anche nelle discipline di tipo archeologico come la Numismatica, ma non sono i soli e soprattutto non costituiscono quasi mai (come tutti i generi di fonti) un valido argumentum ex silentio. Altrimenti dovremmo concludere che i templi di Paestum non esistono. Se perfino quando siamo in possesso di un intero registro ufficiale, senza soluzione di continuità, dell'attività di una zecca (sto parlando del fiorinaio), molte monete oggi esistenti non sono citate, come possiamo pensare che una documentazione che sappiamo incompleta ci dia tutte le informazioni possibili? Fortunatamente , come tutti i numismatici sanno, ci sono altri metodi, talvolta assolutamente oggettivi, che consentono di definire la collocazione cronologica di un manufatto anche in assenza di documenti. E talvolta anche di scoprire quando i documenti mentono: non perché essi vogliano mentire, che la loro stesssa natura non lo consente, ma perché noi vogliamo leggerli come ci conviene, e non è una questione di latino...non sempre, perlomeno. Grazie ancora della fiducia che molti di voi hanno manifestato nelle mie capacità, fiducia che spero di non deludere Ciao, Andrea P.S. per Karr, che ovviamente ho capito chi è, essendo io il protagonista dell'episodio da lui narrato: hai poi scoperto quali sono quei fantomatici documenti russi?
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  11. Ritornando alle monete postate all'inizio della discussione e dopo aver letto l'interessante articolo di Serena Sozzi su un ripostiglio di ben 606 kharrube (di cui 3 esemplari con la "testina")(RIN CVII, pp171-211, 2006) chiedo conferma delle seguenti classificazioni: moneta 1 Ruggero II (1130-1154) D\ nel campo, legenda cufica a quadrato: bi-amr / Rugar / al.malik (= per ordine di re Ruggero), globetto al centro, cerchio perlinato. R\ nel campo, legenda cufica su tre righe disposte a raggiera a partire dal globetto centrale: Rugar / al-malik / al-mu'tazz / bi-llah (= Ruggero / il re / il potente / per grazia di Allah) con globetti negli spazi nn. 181.223, tavv. IV e V per migliore lettura riallego le foto
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