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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/13/10 in tutte le aree

  1. La personificazione è una Dikaiosyne (Aequitas) con bilancia e cornucopia. L'anno 5 di Massimiano corrisponde al 289/290 d.C. (espresso in questo modo perchè l'inizio dell'anno ad Alessandria avveniva il 29 Agosto) Emmett 4103 Comune Luigi
    2 punti
  2. Ed ecco il testo di Leo Mildenberg che già nel 1993 stimava che queste monete facessero parte di emissioni reali di Artaserse III (come le civette egizie e le altre emissioni carie). In sostanza Mildenberg analizza l'iconografia di queste monete. Sul fatto che al R si veda un satrapo a cavallo mentre scaglia una lancia ha qualche dubbio; è vero che il personaggio indossa un copricapo tipico, ma non è sufficiente per farne un satrapo. Altri alti funzionari persiani indossavano tiare simili. Il personaggio al D, invece, è inequivocabilmente il Gran Re (o l'Eroe Reale), riprendendo l'iconografia dei sigloi e darici. La sua corona dentellata (kidaris) è molto enfatizzata. In più, su alcune monete (gruppo 5 secondo Konuk) troviamo la legenda greca BA, abbreviazione di ΒΑΣΙΛΕΩΣ. Questa è, per Mildenberg, la prova decisiva che determina l'appartenenza di tutte queste tetradracme alla monetazione regale di Artaserse III. Ciò che è coniato su queste monete non sono immagini autoctone né importate. L'attribuzione di Babelon ad Evagoras II (361-351 aC) come satrapo in Asia Minore è basata solo sulla lettera ayin ("E") trovata su alcune monete (in particolare un darico unico custodito alla BNF), ma lo stesso Babelon ignora l'evidenza del titolo regale su altre monete (gruppo 5 secondo Konuk). Mildenberg si chiede come sia mai stato possibile per un satrapo locale mostrarsi come il Gran Re con quella legenda particolare. Avrebbe un dignitario o un satrapo osato tanto ? testo originale in inglese del 1997 The Great King-Horseman Issue Another relevant and cohesive group of tetradrachms of Rhodian weight (Babelon, 1910: pl.91. 9-17), depicting on the obverse the Great King on foot drawing his bow and on the reverse a mounted “guard” wielding a spear (Mildenberg, 1993: nos. 116-123), is also a favored “proof” for the proponents of the “satrapal” coinage thesis. Admittedly, the horseman in question wears a type of Persian headgear commonly called a tiara, but this does not make him a satrap. Other Persian officials wore the same cap. In contrast, the Great King’s portrayal is quite specific, recalling that on the daric and siglos ; his jagged crown is especially emphasized. Moreover, the abbreviated Greek legend BA for Baotlsbg (King) is decisive, as it was in the preceding group : this is the Great King, and the whole group is his coinage, What is shown on these coins is evidently neither an autochthonous image nor an imported one but the Great King himself. Babelon’s attribution of these coins to Evagoras ll, King ot`Sa1amis in Cyprus (361-351 B.C.) as a satrap in Asia Minor is based solely on the ayin (“E") found on some specimens (Babelon, 1910 : nos. 169-172), but it neglects the evidence of the regal title. One wonders why this view of the eminent scholar has still not been rectified ? Would it have been possible for any local ruler to style himself as the Persian Great King in image and legend ? Would any Persian dignitary, satrap or not, dare to do so ? The Rhodian weight indicates a date well into the fourth century (IGCH 1216-1219). lt has recently emerged that the Great King-Horseman issue, known for a century, is larger than expected. Specimens now frequently appear indifferent auction sale catalogues. It has also come to light that the issue is more widespread and influential than had previously been supposed. Specimens have been discovered in the Carian “Pixodarus hoard" (see Hurter, 1998) and in the Syrian hoard (Price 1993 : no. 7). The coins were clearly known and popular in the Levant, since local fractions showing either the Great King or the horseman are represented in the Nablus hoard (IGCH 1504).
    1 punto
  3. che foto del cavolo che fai mi sembra di leggere RENATVS EX IVBIL?? COLII COKONATVS CRVX AVO SE ???????? lo stile mi pare del 1350 - 1500 butterei li renato d angio , ma non mi pare di napoli magari e una degli altri domini , renati nella storia non ce ne sono molti , c e` renato d angio` e renato rascel !
    1 punto
  4. L'avrei presa pure io, qualora non rientrasse nel mio ambito collezionistico...:P Ottima moneta, indubbiamente rarissima, personalmente non ne ho mai viste dal vivo, R3 a mio parere ci sta tutto come grado di rarità. Un passaggio d'asta, non certo recente ma significativo, riguarda l'asta Montenapoleone 4 (collezione Muntoni) del 1984, dove un esemplare simile al tuo (lotto 379) era classificato appunto R3 e realizzò 420mila lire, non poco...;) A giudicare dalla foto la tua è anche migliore come conservazione, soprattutto al diritto. Come tu stesso affermi il grifone perugino al rovescio è indubbiamente affascinante, e come per le monete coniate a Bologna o Ferrara, rende immediatamente l'idea dell'importanza della città umbra nel periodo. La "croce" davanti al grifone stando all'opera di A. Finetti "La zecca e le monete di Perugia" è l'insegna del legato pontificio di Perugia nel periodo 1535-1538, il Card. Marino Grimani, parte dello stemma di famiglia; Il Muntoni non ne da un'interpretazione particolare. In questo periodo la zecca perugina è affidata in appalto a Giovanni Maria De Bosis, reggiano, e Leonardo Cesonio, parmense, e la coniazione del grosso avveniva con taglio di 205 pezzi per libbra, pari a 1,65 grammi di peso. Il titolo dell'argento era 923,6/1000. Nell'opera di Finetti (che consiglio di leggere per le interessantissime note storiche, gli approfondimenti documentali e non ultime le ottime foto e gli ingrandimenti delle monete elencate), sono riportati 6 esemplari della tua moneta (dal n°193 al n°198), moneta che è classificata dal Muntoni al n° 171 (CNI 9). Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  5. Ecco la patacca del giorno, ne ho viste di croste ma questa direi che è la numero uno. Prima di tutto non è nè in bronzo, nè metallo bianco, è ferro, per giunta è una copia fusa di pessima qualità. Ma quali sono le differenze tra questo oggetto orribilante e una medaglia autentica? Beh giudicate voi. Grazie comunque all'amico che me l'ha segnalata via e-mail. Un avvertimento che vale per tutte le medaglie, non solo quelle napoletane, scappate quando vi propongono medaglie fuse in metalli strani. A titolo di paragone posto la medaglia autentica, un vero capolavoro d'arte, pensate che Ferdinando II rimase così entusiasta di questa medaglia che volle concedere al giovane trapanese, Michele Laudicina, un compenso superiore a quello stabilito inizialmente, come giusto che si faccia quando si incentivava il merito. Da notare i particolari a ridosso delle abbottonature dei panneggi sulle spalle. A titolo comico. Vi immaginate se al sovrano avessero sottoposto una medaglia simile a questa di ferro? Secondo voi che fine avrebbe fatto fare all'incisore?
    1 punto
  6. Ritengo che l'unica possibilità sia andare al Monacophil e augurarsi che non succeda il pandemonio dell'ultima volta. Io ci andrò di sicuro, in fondo anche la ressa dello scorso anno mi ha divertito parecchio.
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  7. Ancora non si conosce il prezzo d'emissione ma si vocifera che sarà di 50 euro, ma sono solo voci di corridoio, l'emissione dovrebbe avvenire a Monacophil 2010 quindi a Dicembre
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  8. Gran bella moneta, tra le piastre più comuni della serie papale, ed indubbiamente una delle più belle, e che le due cose siano assieme in una sola moneta pontificia è un fatto assai raro :rolleyes: !! Questa è la tipologia più facile a trovarsi, con il nimbo di S.Pietro lineare e non radiato (M.42 Var. I), Il diritto ha il busto del pontefice con stola che riporta le imprese araldiche del proprio stemma, per cui la moneta è classificabile come Muntoni 41. Si nota qualche lieve usura sui punti "sporgenti", soprattutto al rovescio, ma credo che una conservazione superiore a SPL ci stia tutta. Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  9. Già, ma la notizia ancora non è sicura... posso comunque confessare che nonostante la mia passione per i mini-Stati l'idea di questa emissione proprio non mi attira! Nulla di innovativo!
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  10. Se il venditore precisa che non spedisce in Italia, probabilmente sarà lui ad annullare l'asta. Succede sempre più spesso, tra furti e disservizi delle poste e, soprattutto, blocchi in dogana di mesi, dagli Stati Uniti preferiscono evitare, tanto poi lo sanno che i clienti se la prendono con loro.... Non ci si può lamentare, questo è il nostro 'status' attuale, dall'estero ci vedono per quello che siamo, un paese da burletta che ha il governo che si merita. Ma questa è politica.... Tornando alle monete, la prima dovrebbe essere un dupondio di Augusto simile a questo: bisognerebbe leggere il nome del monetiere per essere più precisi....
    1 punto
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