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  1. cid1jazz

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/05/10 in tutte le aree

  1. La moneta è sicuramente una emissione della zecca provinciale di Viminacium; si legge PMSC che, nonostante la somiglianza iconografica, è incompatibile con l'eventuale PROVINCIA DACIA suggerita. Il peso dell'esemplare è ai limiti inferiori di quanto riportato in letteratura per i "medi bronzi" radiati, ma non mi sembra sorprendente; i pesi di queste emissioni addensano attorno a 6.5 g (Martin) con un range da 4 a 9 (Truddaiu §), mentre i "piccoli bronzi" laureati attorno a 3.5 (Martin) con un range da 3 a 4 g (Truddaiu). Probabilmente la corona radiata aveva anche per questa zecca il significato di 2x, se si analizzano i dati medi su indicati, ma non abbiamo documenti che indicano come venissero chiamati questi nominali. Per questo preferisco la definizione di piccolo, medio e grande bronzo a quella di asse/dupondio/sesterzio. Luigi § Truddaiu M., La zecca di Viminacium; Monete Antiche n. 33 (2007)
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  2. Attendevo l'intervento di Renzo sull'asta Baldwin's. Avevo avuto notizia dell'asta già da qualche mese (la notizia della dispersione della collezione Hall era pubblicata sul loro sito già dalla fine dell'anno scorso) ma il cartaceo mi è arrivato solo qualche giorno fa. Poco tempo per studiare quindi, ma abbastanza per comprendere che bisognava partecipare. L'ho fatto al massimo delle mie possibilità attuali, esponendomi al limite della pazzia e puntando soprattutto sulle affascinanti medaglie straordinarie di grande modulo in bronzo (Saint Urbain...), ma anche su qualche riconio Mazio che non mi dispiaceva. Sapevo che l'argento era al di fuori delle mie possibilità. Ho riflettuto bene su cosa e quanto offrire, e nonostante ciò, in qualche caso ben al di là dei limiti che la ragione mi imponeva. Cercando conforto anche in listini ed aste su quali potevano essere verosimilmente le soglie di aggudicazione. Ebbene, su 29, dico 29, offerte, solo 5 sono andate in porto e tutte su mie seconde scelte. Le belle medaglie sono andate via a prezzi ben più alti, a volte di due o tre volte dei miei limiti: quindi, non si può dire che abbia contribuito alla lievitazione dei prezzi. Non le giudicavo offerte da "perditempo": a fronte di un'esposizione virtuale di ...mila Euro, me ne sono uscito con poco meno di 300 sterline. Tempi difficili per la costruzione di una nuova collezione di medaglie papali.
    1 punto
  3. E' effettivamente un peso napoletano da 8 reali. La data è del 1609. Sul retro C9 indica il valore di 9 carlini. Il bollo SA coronato dovrebbe essere di verifica, ma ben poco si sa dei pesi napoletani. Ci vorrebbe qualche anima buona napoletana che studi i documenti della Camera della Sommaria. Saluti Gzav
    1 punto
  4. PS: leggendo Casabonne il ritratto femminile degli oboli e stateri di Farnabazo e Tarkumwa non deriverebbe direttamente da quello siracusano ma da quello (già imititativo di Siracusa) di Neapolis in Campania (anche se, personalmente, io le ho sempre viste di profilo le ninfe delle monete di Neapolis, ma forse cidjazz ci può illuminare in merito! ). La spiccata somiglianza iconografica del dritto ( testa femminile) gioca a favore del Casabonne, ma non bisogna dimenticare che, nel periodo di emissione della serie in questione, Neapolis aveva intrecci con la stessa Siracusa, inoltre l'emissione neapolitana con testa frontale, fu introdotta/prodotta quasi un secolo prima delle imitazioni e, serie nota in quantità scarsa, questo pone almeno qualche dubbio che sia stata proprio la serie neapolitana a far da modello....... Grazie a Cid1jazz per la preziosa dissertazione! Anche Agnes Baldwin in "Facing Heads on greek Coins" attribuirebbe una chiara influenza dell'Arethusa kimoniana sulle raffigurazioni frontali delle ninfe sugli stateri e oboli di Pharnabazos e Datames. In particolare trovo straordinaria la somiglianza su questo statere di Datames, Satrapo di Cilicia e Cappadocia 378-372 aC . Ecco lo statere di Datames a sinistra e a destra l'ammaliante Arethusa di Kimon … Ecco invece il ritratto frontale della Ninfa di Tarsos sull'obolo postato da Fra Crasellame e per confronto anche su 1/3 di statere e su uno statere, sempre di Pharnabazos .... Una curiosità: … già avevo postato qui un confronto tra l'Arethusa di Kimon (410-400 a.C.) e il ritratto di tre quarti della Ninfa Himera su una emilitra bronzea battuta ad Himera tra il 420-407 a.C. . Proprio questa testina di tre quarti di Himera verrebbe considerata dalla Caccamo Caltabiano quale terminus ante quem per lo schema dell'Arethousa di Kimon…! Valeria
    1 punto
  5. 1 punto
  6. Per non parlare della loro funzione nella vita di tutti i giorni 2000 e passa anni fa :) Al momento nessun obolo, mi sono distratto con una tetra della Caria e con una moneta del British che mi ha intrigato e sono perso in due ricerche passionanti. Per ora quindi gli oboli sono un po' in disparte :) PS: leggendo Casabonne il ritratto femminile degli oboli e stateri di Farnabazo e Tarkumwa non deriverebbe direttamente da quello siracusano ma da quello (già imititativo di Siracusa) di Neapolis in Campania (anche se, personalmente, io le ho sempre viste di profilo le ninfe delle monete di Neapolis, ma forse cidjazz ci può illuminare in merito! ). La spiccata somiglianza iconografica del dritto ( testa femminile) gioca a favore del Casabonne, ma non bisogna dimenticare che, nel periodo di emissione della serie in questione, Neapolis aveva intrecci con la stessa Siracusa, inoltre l'emissione neapolitana con testa frontale, fu introdotta/prodotta quasi un secolo prima delle imitazioni e, serie nota in quantità scarsa, questo pone almeno qualche dubbio che sia stata proprio la serie neapolitana a far da modello.......
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