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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/04/10 in tutte le aree
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Nel vecchio RIC (1926) una nota alla voce 509 rimanda a RIN 1903, pag 369 dove è descritto un quadrante di Vespasiano con questo rovescio, ma diverso ditto. Forse chi possiede la nuova versione del RIC Vespasiano (2007) può controllare se è stato inserito anche un quadrante con questo rovescio, ma palma al dritto. Luigi1 punto
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Perinthus in Tracia; Isis con sistrum sopra altare e scettro. La legenda PERINQIWN è in senso antiorario RPC 1747 Luigi1 punto
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Il valore delle monete è grosso modo il seguente: half dollar bicentenario 1776-1976 = 1 euro 500 lire Caravelle manca l'anno (ma è poco importante, a meno che non sia 1961) = 3 euro 500 lire 1961 Centenario Unità = 2 euro (questi valori se sono circolate, in fdc si può aggiungere un paio di euro. Valgono se si acquistano, se si vendono, naturalmente è di meno) saluti Saturno1 punto
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ti riporto qui di seguito un piccolo riassunto dell'indice capitolo 4 pag 23 le monete di VEIII pag 25 il re numismatico pag 26 storia di una passione pag 28 la collezione reale pag 30 il CNI pag 32 regno d'Italia 1900-1946 pag 34 le prove pag 316 tipi monetali emessi pag 343 varianti ed errori originali pag 476 monete non emesse pag 498 monete dubbie pag 499 monete contraffatte pag 503 gli errori artefatti pag 518 emissioni arbitrarie pag 523 i falsi pag 610 monete inventate pag 613 medaglie commemorative pag 621 gettoni monetali pag 652-674 colonia eritrea pag 680-710 somalia italiana pag 712-724 regno d'albania pag 735-736 RSI pag 743-744 umberto II1 punto
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Posso permettermi un off topic per esprimere la mia ammirazione a Piakos per il suo Italiano? Oggi, quando la nostra lingua viene brutalizzata pubblicamente anche da persone che dovrebbero essere colte, quando il lessico sta diventando poverissimo, contaminato da idiotismi e barbarismi, quando non c'è nessuno che si preoccupi dello stile e della melodia che un tempo era ricercata anche nella prosa, è veramente difficile trovare qualcuno che sappia scrivere, ad esempio, così: "...le insidiose correnti che si fanno veloci dove lo stretto si chiude. Quindi in un ambiente marino dove le navi di quei tempi, di difficile e lento governo, potevano incontrare difficoltà già in condizioni di mare normale, che si facevano tanto più insidiose non appena il mare si andava formando ed ingrossando." Complimenti Piakos!1 punto
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Colonie euboiche e Cultura Ionica, tra Tirreno, Ionio ed Egeo ...: riflessioni in libertà A Pithecusa e a Cuma (quindi nelle più antiche fondazioni euboiche nel Tirreno) si ritrova attiva la stessa associazione di Eretriesi e Calcidesi che operava contemporaneamente nella penisola Calcidica (nord Egeo). La colonizzazione euboica della Sicilia è invece attività soltanto calcidese, come dimostra nel 735 a.C., la fondazione di Naxos, a cui partecipano tuttavia anche coloni provenienti dalla Cicladica Naxos, isola che secondo la Consolo Langher avrebbe ricoperto un ruolo di preminenza nelle Cicladi già dalla metà dell'VIII secolo. La Guarducci, in particolare, ipotizza che il nome stesso della colonia calcidese in Sicilia, Naxos, sarebbe stato scelto proprio in virtù del prestigio di cui l'egea Nasso godeva nell'anfizionia delia. Ecco uno statere (secondo lo standard monetario aeginetico di 12,2 g) che testimonia gli inizi della monetazione nella Naxos cicladica: è datato 520-490 a.C. e pesa 12,43 g. (21 mm). (L'immagine della moneta è copyright del "Münzkabinett, Staatliche Museen zu Berlin, 18203117") Il kantharos, i grappoli d'uva e la foglia d'edera sono attributi che alludono a Dioniso, il cui culto, come pure avviene per i culto di Sileno e Apollo Arkeghetes, sarà importato in Sicilia a Naxos dall'egea "Naxos, la fertile fra le isole" (Erodoto) e il cui vino Archiloco paragonava al nettare degli dei… Per un confronto, qui una dracma calcidese dalla Naxos Siciliana: (5,52 g, 24 mm) che nella monografia di Alberto Campana su Naxos - Corpus Nummorum Antiquae Italiae - corrisponderebbe al tipo n. 1 b con etnico NAX-ION retrogrado, datato 530/520-510. (L'immagine della moneta è copyright del "Münzkabinett, Staatliche Museen zu Berlin, 18216054") Viticoltura e metallurgia sono state qui citate spesso come attività centrali per l'aristocrazia euboica. Celebri inoltre i riferimenti straboniani alla fertilità dell'area attorno all'Etna e all'eukarpia di Pithecusa, considerate particolarmente adatte alla coltivazione della vite. Ma anche altri centri euboici hanno in comune la feracità della terra e la produzione di vino. Ad esempio, Erodoto (VII 122) ci informa che il promontorio di Torone aveva il nome di Ampelos (vite); buono era anche il vino di Acanto (Athen. I, 30 E); Teopompo (FGrHist 115 fr. 237) più in generale ricorda la ricchezza della produzione di frutti ed uva nella Macedonia al tempo di Filippo. Per la Calcidica si può ricordare la bontà del vino di Mende (Atheneo, Steph. Byz.), città che adotta come tipi monetari simboli connessi al mondo dionisiaco .. Tucidide menziona Mende nella Pallene (golfo termaico) come la più importante delle colonie eretriesi nella Calcidica (le altre erano Dikaia e Methone). A Pithecusa, dallo scarico Gosetti, sono state rinvenute anfore del VI secolo da Mende: forse assomigliavano a questa raffigurata al R/ di un diobolo della prima metà del V secolo- IV secolo, e con al D/ la testa del giovane Dioniso incoronato d'edera. Il peso è di 0.837 g., l'etnico MENDIAWN. Per una ammaliante carrellata di monete che alludono al Vino, ricordo le pagine del nostro grande Roth37 : http://www.roth37.it...onetazione.html Abbiamo finora esplorato insieme a Piakos e Numa come la diffusione della cultura ionica si sia realizzata attraverso scambi e relazioni che hanno coinvolto la Ionia d'Asia, le Cicladi, l'Eubea, l'Attica. L'importanza delle attività che gli Eubei svolgono nell'Egeo a partire dal X secolo è sottolineata dal Giangiulio (1996) il quale mette in evidenza la centralità del ruolo dell'isola di Eubea all'interno di una rete di scambi e relazioni con l'area cicladica e quella nord-egea, e la compenetrazione tra questa sfera di relazioni e quella cipro-levantina. In questo processo le Cicladi hanno svolto un ruolo fondamentale e con le Cicladi l'Eubea fu in stretti rapporti: in particolare tra il IX e l'VIII secolo si intensificano i contatti con le Cicladi meridionali (tappe inevitabili della rotta che conduce alle coste siriache) e con Nasso (VIII secolo), impegnata con i Calcidesi tanto nella fondazione di Nasso in Sicilia, quanto nella creazione di emporia lungo la costa tunisina. Nell'Inno Omerico ad Apollo compare l'appellativo di Ioni ad indicare tanto gli Ioni d'Asia quanto i Greci delle Cicladi. Questi ultimi erano perciò nell'VIII secolo (epoca a cui probabilmente risale la sezione delia dell'inno) considerati "Ioni" e partecipi della cultura ionica. È dunque nel contesto dei rapporti con le Cicladi che va definendosi la ionicità dell'Eubea. Si tratta di una situazione analoga a quella di Atene l'antichità delle cui relazioni con il mondo ionico (risalenti almeno all'VIII secolo) è stata di recente rilevata dalla Campone. Fonte principale: "GLI EUBEI NELLA PENISOLA CALCIDICA. Dott.ssa Rosa Maria ABETE" Valeria1 punto
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Prima di continuare a procedere sulle rotte degli Eubei, trasportati dalle potenti suggestioni offerteci da Numa numa e Piakos lungo l'asse Calcide-Pitecusa-Cuma-Naxos… e oltre ... concedetemi una nota di nostalgico campanilismo…, sempre in tema di Nostoi … :rolleyes: Sapevo già che la laguna di Venezia era stata frequentata dai Greci per riflesso dei loro intensi traffici commerciali con i limitrofi empori di Adria e di Spina … … ma se poi penso che sta prendendo sempre più forza anche l'idea di una Altino pre-romana che, all'epicentro di vie endolagunari, avrebbe svolto una funzione emporica non meno importante di quella esercitata dai grandi approdi del Delta padano … … bè… mi sento anch'io decisamente un po'… Greca … ! :blum: Ma è facile dire "GRECI" ….. facendo di tutti i greci un fascio … Da oggi invece, grazie a Voi Amici che qui scrivete (e in primis i Cacumina Summa di Lucreziana memoria Piakos e Numa numa ...:give_rose:, mi sentirò più che greca, EUBOICA, anzi di più: IONICA!!! :angel: Nel medesimo periodo (VIII secolo) in cui gli Eubei-Ioni (nome con cui in età arcaica vengono chiamati gli Eubei nell'ambito delle relazioni internazionali…) fondano la nostra Pithecusa, essi frequentano assiduamente pure l'Adriatico … Sappiamo tutti come l'Adriatico prenda il nome da Adrìas greco … Tuttavia, sembra proprio che agli Eubei di Calcide ed Eretria si debba (nella realtà quotidiana o nel mito che sia) l'antico nome dell'Adriatico: derivandola dal proprio nome, si inventarono la prima paretimologia di Iónios kolpos, cioè Mare degli Ioni, Mare degli Eubei … Dal termine comunque non traspare alcun trionfalismo, quanto piuttosto una notazione sofferta che ne tradisce la matrice arcaica, quando – come già ampiamente dibattuto su queste pagine da Piakos - intere schiere di mercanti-navigatori Ioni, procedendo verso l'ignoto, spesso non hanno conosciuto l'ora del ritorno, la gioia del nostos…, perendo in rovinosi naufragi tra i gorghi o finendo anche preda degli squali … (vedi ancora una volta la testimonianza sul prezioso Cratere del Naufragio… di Pitecusa…) Da Adria greca, due sguardi al Femminile … Frammento di un monumentale cratere greco: lo sguardo inorridito di una Ninfa locale dai capelli scarmigliati appena coperti da un velo ci fa testimoni dell'aggressione di Edipo al carro del padre Laio …. : la tragedia sta per compiersi… Museo Archeologico di Adria E qui un vaso di produzione locale, del III secolo. Museo Archeologico di Adria Valeria Fonte : Mare degli Ioni Mare degli Eubei, pag 35 in "Hellenikòs kolpos: supplemento a Grecità adriatica - Di Lorenzo Braccesi – Hesperìa, 13" http://books.google....debiasi&f=false1 punto
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Vorrei avere la vostra opinione riguardo i costi spropositati,secondo me, delle divisionali del Portogallo 2007. Certo non dipende dalla tiratura,che mi risulta uguale ad altri anni. Poi dato che,di divisionali ce ne sono 2, quella a tiratura più bassa ha una valutazione inferiore. Quale fattore è più determinante? giugiu451 punto
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Cari amici, in occasione del XVIII Convegno Numismatico di Firenze, tenutosi il 9-10 aprile 2010 e promosso dal Circolo Numismatico Mediceo, è stato presentato ed esposto parte del ripostiglio di monete fiorentine rinvenuto nel 1943 a Montespertoli, località Tresanti. Più precisamente il nucleo si compone di 211 monete in argento, quasi esclusivamente della zecca di Firenze (barili coniati a partire dal 1505), ad eccezione di tre esemplari dello Stato della Chiesa ed un esemplare della zecca di Siena (raro grosso con la lupa e gemello sul dorso con bandiera in mano databile al 1510-11). La mostra è stata ufficialmente inaugurata il 17 aprile ed è attualmente visionabile presso le sale del Museo di Arte Sacra di Montespertoli, struttura inserita all'interno della Pieve di San Piero in Mercato. L'organizzazione è del Comune di Montespertoli e della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, in collaborazione con l'Associazione Archeologica Volontariato Mediovaldarno di Empoli. Info allo 0571-600230. Consiglio a tutti i cultori di monete fiorentine di visionare la mostra per la splendida conservazione dei pezzi e per il consistente nucleo esposto. Alessio Montàgano1 punto
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