Buona sera, II° tempo
Devo fare una premessa, fatta anche dall'autore dell'articolo che ti ho già evidenziato nel precedente post: l'Italia è gravemente in ritardo circa lo studio e la compilazione di qualsivoglia tipologia di cataloghi di tessere mercantili e/o non, rispetto ad Inghilterra, Francia e Germania.
Buona parte di tutta la bibliografia esistente si rifà a quelle nazioni e le poche eccezioni italiane riguardano specifici scavi nei quali si sono trovate tessere in piombo e presenza di ripostigli catalogati nei musei.
Quanto andrò ad elencare, infatti, riguarda specificatamente l'Italia ed ho tralasciato quanto riguardante paesi esteri. Alcuni rimandi a volumi della RIN, nei quali sono inseriti articoli riferiti a tessere plumbee, penso che tu possa agevolmente richiederli via mail (in fotocopia) alla Società Numismatica Italiana (so che lo fanno e il costo penso dipenda dal numero di fogli da fotocopiare).
Le tessere veneziane dell'olio - RIN XXXIV (1921) pp. 94-106
Le tessere del sale - RIN XXXV (1922) pp. 204-216
Le tessere delle scuole religiose di Venezia - RIN XXXVIII (1925) pp 17-40
A. Saccocci - Tessere, Ceramiche rinascimentali a Udine ed altri materiali dello scavo di Palazzo Savorgnan (a cura di M.Buora e V. Tomadin) Roma 1993
A. Rovelli - Monete, tessere e gettoni, in Archeologia urbana a Roma: il progetto Crypta Balbi. Il Giardino del Conservatorio di S. Caterina della Rosa Vol 4, Firenze 1989 p. 61 EADEM - Monete, tessere e gettoni, in Archeologia urbana a Roma: il progetto della Crypta Balbi. L'Esedra della Crypta Balbi nel Medioevo, Vol 5, Firenze 1990 pp. 172-173
G. Margini, S. Baiocchi - Tessere-pesi monetali, suggelli, decorazioni e piombi del tempo dei Gonzaga signori di Mantova, Mantova 1985
F.M.Vanni - Il segno dei mercanti. Tessere mercantili medioevali del Museo Statale d'Arte medioevale e Moderna di Arezzo, Arezzo 1995
Una cosa particolare, ma che forse sai già e che a me ha incuriosito, riguarda alcune iconografie delle tessere; in genere - ad esempio - la stella a sei raggi (in qualche caso quattro) trovano corrispondenza con la paleografia medioevale. Nei documenti del XIV-XV secolo, l'asterisco (cioè la stella a sei raggi) è impiegato per indicare il valore di 1 denaro, la X con le estremità lievemente ingrossate a forma di globetto, sostituisce il numero 1.000, espresso a volte anche con due circonferenze unite in forma di otto.
Si pensa quindi che queste non erano un semplice segno distintivo, ma rappresentassero un valore effettivo, di dazio o di quantità di merci che erano contenute nella balla piombata.
Quanto sopra è ben poca cosa rispetto alla vastità del tema e all'ignoranza che ho ammesso da principio; spero di averti dato una mano.
Se tu volessi sapere anche la bibliografia dei "foresti" (inglesi, francesi, tedeschi, non hai che da chiedermelo)
Saluti
Luciano