Ciao rosarioroma778, certo che vogliamo fare una cosa completa
La situazione sampietrini è forse più complessa rispetto alle madonnine, nascono infatti nel 1795, per la sola zecca di Roma e quindi si allargano alle altre zecche, riaperte appositamente nel 1796, per andare incontro alla carenza di circolante nello Stato Pontificio, ormai preso di mira da Napoleone.
Valgono le considerazioni già espresse per le madonnine, a parte i tipi fondamentali, esistono una miriade di “micro” varianti per l’interpunzione delle legende, la presenza o meno di stelle al rovescio (a 6 o 5 punte), la presenza o meno dell’aureola sul capo di San Pietro etc…
A complicare ulteriormente la situazione sampietrini la nascita del grosso o madonnina da 5 baiocchi, di cui si è già parlato, nel 1797, con la conseguente riduzione del peso teorico del sampietrino da due baiocchi e mezzo, che passa da 17 a 9,5 grammi di rame puro e verrà denominato [i]"sampietrino ridotto"[/i].
A questa riduzione le diverse zecche si adattarono nei modi più differenti, alcune con nuovi conii di diametro inferiore, altre con nuovi conii solo per il rovescio con la data e solo punzoni (per il taglio post-coniazione di tondelli) di diametro inferiore; discorso a parte per Gubbio, che ridusse semplicemente lo spessore della lamina da coniare mantenendo i conii 1796 anche per l’anno successivo.
Fatta la premessa veniamo alle rarità, per [b]Roma[/b] sono rari i sampietrini 1795, pù comuni i successivi, non comuni i sampietrini ridotti del 1797. Per le altre [b]zecche laziali [/b]non ci sono particolari rarità.
Per le [b]Marche[/b] sono comuni Fermo e San Severino, raro Ancona, molto rari tutti gli altri, in particolare Fano e Matelica.
Quanto alle [b]zecche umbre[/b], relativamente comuni le coniazioni di Perugia, più rare Gubbio, molto rare Foligno.
Per tutte si può affermare che le coniazioni del 1797, rispetto alle precedenti sono sempre meno comuni .
Quanto al mercato dei sampietrini, si vedano le cifre per le madonnine, soprattutto negli ultimi anni per le coniazioni comuni i prezzi sono assai simili, le rare, soprattutto se in buona conservazione seguono le “aste ufficiali”, con prezzi adeguati all’evento .
Ciao, RCAMIL