:)
Allora...
vediamo un po'!?
Per definizione tecnica, accertata nel tempo, la Numismatica per appassionati e collezionisti non è mai stata un investimento ed ancora oggi non lo è.
Sempre per definizione l'Investimento finanziario deve possedere alcuni requisiti che la suddetta Numismatica non possiede, alcune a caso:
- mercato vasto;
- facile e abbastanza rapida liquidabilità dell'asset senza remissione consistente, (a meno di crolli del mercato o di crisi finanziarie);
- remunerazione del capitale;
- acquisizione di valore aggiunto...
- facilità operativa...
e ci fermiamo perchè non stiamo facendo un esame di economia politica.
Diversa è la possibilità di speculare o di fare affari...(più o meno casualmente)...o, più semplcemente, di guadagnare la jornatella.
Queste ultime sono prerogative del commercio o dell'affarismo di vario cabotaggio: dal trafficante...al professionista...al grande commerciante.
La numismatica invece:
- è una branca della Storia e dell'Arte...nonchè della glittica e della Storia dell'arte. Riveste inoltre carattere documentale;
- è una grande passione...che comanda ai cuori e che contribuisce ad elevare la sensibilità, la cultura, l'estetica e il benessere emozionale di chi la pratica e si potrebbe dire... tanto altro ancora;
- dal punto di vista strettamente economico può essere considerata una diversificazione del capitale...per chi ne ha da spendere...o, più semplicemente, un salvadanaio che, nel porgresso del tempo, restituisce una certa rivalutazione. Il fatto di vendere bene è una variabile...legata a circostanze di tempo, luogo e soggetti operativi...vedi le Aste. I prezzi e le quotazioni non possono mai definirsi consolidati nel tempo...e quindi il paercheggio di capitale riveste carattere aleatorio. Ciò anche per la ridotta dimensione del mercato...che è e resta più che mai...di nicchia.
Sempre per essere corretti tecnicamente: il dire dell'autore della discussione credo che confonda:
- la trasformazione del collezionista in accorto trafficante, perchè se non si traffica non si mette a frutto l'accortezza specifica raggiunta e maturata (tanto di cappello!);
- con l'investimento che, come sopra detto e normalmente, non ha bisogno di trasformare la singola persona in professionista, trafficante o...come a volte accade...in commerciante.
Esemplifichiamo:
Tizio ama le monete: le studia, le colleziona o le raccoglie e le conserva.
Tizio investe: comprando titoli, immobili da affittare o da rivendere...terreni...obbligazioni...opzioni...oro al grammo....oppure diventando socio. Ci fermiamo qui sempre perchè non è questo un esame di economia politica. :D
Se Tizio vuole lucrare con le monete...deve studiare il mercato numismatico quasi nell' interezza (deve avere il tempo di farlo) deve anche acquisire una competenza specifica...cioè deve andare a bottega...in qualche modo...o deve rubare il mestiere a qualcuno. In tal modo Tizio (sempre tanto di cappello...) deve comprare non ciò che lo appassiona...ma ciò che è conveniente...altrimenti se compra l'uno e l'altro fa solo media di carico dei costi della propria passione...come facciamo un po' tutti...quando va bene.
Sinceramente tale attività...non è un'investimento...ma è una attività prettamente commerciale...che richiede il tempo e la possibilità di essere prima acquisitia e poi svolta con successo e con continuità.
Sicuramente non è collezionismo...non è studio documentale...non è numismatica sistematica.
L'investimento...semmai, sarà quello che Tizio farà con i proventi di tale commercio...che è pienamente legittimato a condurre, nuovamente tanto di cappello...ma aprendo una partita iva e soggiacendo alle regole preposte alle varie attività commerciali. ;)
Ok?
Mettiamoci un punto...non per comando, ma non confondere le idee...all'utenza (anche occasionale) che ci legge e che potrebbe semplicisticamente confondere il Collezionismo per un' investimento.
Ho detto quello che c'era da dire per definizione e scienza...oltre che per prassi quotidiana.
Un saluto a tutti.
:)