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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/18/10 in tutte le aree
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le monete non vanno solo letta ma anche e soprattutto interpretate. La zecca è Arelatum..2 punti
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continua La seconda moneta è una delle varianti del primo fiorino di quarto tipo classificato nel C.N.F. con la stessa caratteristica di assenza del globetto sul vertice del giglio della moneta precedente, alla base dei fiori sono presenti dei piccoli globetti, al rovescio è assente il globetto alla base della croce,il segno di zecca è rappresentato dal piccolo globetto tra i piedi del Santo inoltre si possono individuare ancora caratteri primitivi. Lanz 148 lotto 179 si dovrebbe trattare di B112 Prima di continuare con la illustrazione dei fiorini di quarto tipo, farei qualche appunto introduttivo, scusandomi per non averlo fatto in precedenza. I primi 65 anni di coniazione del fiorino d’oro sono caratterizzati dalla assenza di registrazioni sistematiche coeve in merito alla attività della zecca, registrazioni che mancano per altro anche per le monete di argento e mistura, questa mancanza di documentazione impedisce sia la datazione dei fiorini sia di conoscere e identificare i maestri di zecca che vi hanno operato. Esistono documenti che possono fare luce su aspetti e momenti particolari, sono stati studiati e utilizzati in particolare per la redazione del C.N.F. , malgrado gli studi e le ricerche non è stato possibile inquadrare adeguatamente l’attività complessiva della zecca nel XIII secolo . Già nel 1317, quando il Villani (storico e Cronista) maestro di zecca nel periodo 1316-17 con il Comune di Firenze inizia la compilazione del Liber Monetae Communis Florentiae, viene dato atto della perdita di ogni informazione riguardo ad oltre cento maestri di zecca che avevano operato nei primi 65 anni di attività. Il Notaio Salvi Dini incaricato di redigere tale documento, ricostruisce a ritroso gli incarichi fino al 1303, per i primi 50 anni non è in grado di trovare alcun registro o documentazione che consenta di risalire ai maestri di zecca. Il Notaio è però in grado di ricostruire sulla base di documenti che sono andati persi successivamente al suo lavoro, una lista di 72 segni basata anche su una ricognizione dei fiorini disponibili e sulle testimonianze dirette di funzionari e addetti. La prima pubblicazione del Liber monetae communis Florentiae è a cura di Ignazio Orsini nel 1761, egli pur riscontrando errori, riproduce il documento completo dei disegni dei segni con le imprecisioni dovute alla redazione originale del Salvi Dini, l’opera viene superata nel 1930 dal Vol 12 del C.N.I. che introduce alcune informazioni in più sui fiorini più antichi ma aggiunge poco allo studio sistematico e all’analisi. (il testo dell’Orsini è disponibile presso il sito http://incuso.altervista.org/) Negli anni 50 A. Carson Simpson in un articolo sottolinea la necessità di una ricerca approfondita in relazione ai segni della lista con l’utilizzo di tutte le fonti disponibili negli archivi. (ho una copia del volume V di Museum notes sul quale l’articolo è pubblicato, a richiesta posso farne una scansione, l’articolo è superato dal lavoro del Bernocchi) Questo compito è stato portato a termine dal Bernocchi, che analizzando la documentazione relativa alla zecca conservata presso l’archivio di stato di Firenze, oltre che un gran numero di fiorini presso le maggiori collezioni pubbliche e private italiane e estere, con la redazione del C.N.F. ha definito la materia colmando le lacune colmabili. Vengono corrette anche alcune imprecisioni presenti nei testi precedenti in relazione alla datazione di alcuni periodi. Possiamo suddividere il periodo di coniazione del fiorino in due parti la prima dall’inizio al 1421 definita del Fiorino stretto, la successiva da quella data al primo semestre 1533, del Fiorino largo. A partire dal secondo semestre inizia la coniazione dello scudo con titolo di fino più basso, 22 carati. Il motivo principale di questo cambiamento era l’incetta di fiorini da parte di altre zecche al fine di fonderlo e realizzare scudi. I motivi che hanno portato al superamento del “fiorino stretto” nel 1421, sono l’adeguamento del modulo a imitazione del Ducato veneto per contrastarne la diffusione e una scelta di tipo pratico per rendere più difficile la pratica della tosatura del bordo dei fiorini, riducendo lo spessore si rendeva più evidente l’intervento . Nella classificazione del Bernocchi , per quanto riguarda il fiorino stretto e per i segni che non sono associabili a un maestro di zecca, sono elencati 155 diversi simboli, di questi una parte è associata al periodo 1252-1303 si tratta di 101 segni , per la restante parte non è stato possibile definire un periodo di appartenenza più preciso e il riferimento è quello al fiorino stretto 1252-1421. I fiorini di quarto tipo sono compresi, con fiorini dei tipi successivi , in questo elenco privo di riferimenti cronologici più precisi. Mi sbilancio in una ipotesi basata su considerazioni esclusivamente numeriche, se nel periodo 1252-1303 sono descritti un centinaio di segni (escludendo eventuali segni sconosciuti), oltre ai fiorini dei primi tre tipi, il tempo di coniazione di questi ultimi non dovrebbe aver superato gli anni cinquanta del milleduecento. Si incontrano a volte fiorini con segni sconosciuti, la attribuzione a una delle tipologie è fatta in base all’analisi stilistica della moneta, non sempre la cosa è semplice e univoca. Anche segni di zecca noti, si prestano a classificazioni imprecise, esistono segni che si ripetono a distanza di anni, per la classificazione di queste monete serve un esame più complessivo. Cordialità continua1 punto
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Un altro esemplare di questa rarissima moneta è presente nella collezione numismatica della Banca Carige. E' interessante notare che questa moneta nel prezziario del Dott. Pesce del 1976 valeva lire 3.500.000, meno di uno scudo quadruplo della serie della Madonna (4 mln di lire), i prezzi di aggiudicazione attuali dicono invece che il "12 lire" vale almeno 4 volte di più dell'altra moneta (c'è da dire che del 12 lire abbiamo solo l'aggiudicazione dell'asta Varesi 42 : 40.000 euro circa compresi i diritti).1 punto
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In realtà per quello che vorrei comprare io 1000€ sarebbero solo la prima di parecchie rate :D Era per dire, ovviamente..... e dire ce l'hanno anche i bambini non significa che sia un pezzo di nessun valore, ma semplicemente che è di facile reperibilità, e soprattutto che un qualsiasi collezionista che abbia la repubblica come collezione principale non può non avere. Una collezione della repubblica non diventa superiore alla media perchè hai il 5 lire 1956 in bassa conservazione... mentre lo può diventare se ce l'hai almeno SPL (per la cronaca il mio 5 lire 1956 è meno di BB e addirittura periziato -anche se un pò strettamente- MB. Ma difatti la mia collezione repubblicana è ben lungi dal poter essere considerata una collezione sopra la media). E' come dire sono un collezionista di Euro ma mi manca ancora la serie tipologica di San Marino.... Guarda, come ben sai la mia collezione principale è Mantova, ed ho un occhio di riguardo per le monete predecimali. Però, con tutta la buona volontà, non capisco proprio chi deve per forza consigliare piastre papali, piuttosto che monete romane, o greche, o quel che è. Ognuno deve per forza scegliersi autonomamente il proprio percorso, senza forzature o consigli mirati esterni. Se a me consigliassero le piastre papali risponderei nemmeno troppo cortesemente "le piastre collezionatele te se ti piacciono". E' un tipo di monetazione bello ma che non mi interessa minimamente. Così come non mi interessano le romane e parecchie altre monetazioni. Vedo che ultimanente si è aperta una caccia alla streghe di notevole entità contro i collezionisti di Euro o altre monetazioni contemporanee, bene, penso sia la strada peggiore e più sbagliata di agire. Ma secondo te una persona può davvero cambiare monetazione solo perchè gli dici piantala di collezionare cazzate e colleziona invece quest'altro che è roba più seria"? Oltretutto ripetendoglielo ogni piè sospinto? La gente non è scema, alle altre monetazioni si arriva attraverso un percorso di formazione e di maturazione, non certo perchè dietro c'è uno che ti spinge anche controvoglia. Davvero pensi che se trovi un giovane, gli fai il lavaggio del cervello e gli consigli di comprare piastre papali e solo perchè piacciono a te e non a lui, questo ti sarà grato? Questo, quando tu ti sarai allontanato, si ritroverà un giorno con una piccola collezione di monete di cui non gli interessa una beata mazza, ti riempirà mentalmente di insulti, venderà tutto (perdendoci, come sempre si perde sul materiale che non ti interessa) e si metterà a collezionare tappi di bottiglia. Pertanto diamo sì consigli, ma in maniera generica, senza insistere troppo e senza sparare troppi giudizi, che nessuno di noi ha i gradi sufficienti per farlo.1 punto
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Ci sarebbero i tre volumi di Gerhard Herinek dell' Österreichische Münzprägungen, che vanno dal 1592 al 1969... io ho il primo volume (1592-1657) e lo trovo ben fatto e completo; poi ci sono gli altri, dal 1657 al 1740 il secondo e dal 1740 al 1969 il terzo.1 punto
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Bellissima moneta, ma non è RIC 164 (io ne ho una :) ) che non ha la stella tra R e Q. Questa è RIC 196 (R*Q) plain pediment - da non confondere con RIC 200 (anch'essa R*Q) ma wreath in pediment. Confesso che ho un particolare interesse per la monetazione di Costantino da Cesare. ;)1 punto
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