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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/01/10 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, allego foto ( spero soddisfacenti,in quanto non dispongo di uno scanner ) del bozzetto del Bistolfi in riferimento al R/ della moneta da 20 cent in nichel, Libertà Librata. Di seguito allego foto del riquadro interessato Sperando di fare cosa gradita agli utenti
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  2. Uno dei massimi incisori per periodo napoleonico è certamente Carlo Lavy, fratello maggiore di dodici anni del più noto Amedeo l'autore del "Marengo". Carlo Michele Lavy nasce a Torino nell'aprile del 1765, figlio d'arte è abottega del padre Lorenzo ad imparare il mestiere delle incisioni, per poi trasferirsi a Parigi, ancora giovinetto, per perfezionarne la tecnica. Nel 1787 è diritoro nella capitale Sabauda, e due anni più tardi, nel 1789 entra a far parte dell'organico di zecca in qualità di incisore. Vi rimane sino alla morte il giorno di San Nicolò, il 6 di dicembre 1813. Ha composto numerose medaglie napoleoniche della prima campagna d'Italia tra cui le celebrative per la battaglia di Millesimo e Dego e per la Presa di Mantova. Ha prodotti i conii per le monete di Carlo Emanuele IV nel breve periodo di regno, la doppia, la mezza doppia, il mezzo scudo ed il quarto di scudo. Tra di queste anche una moneta che non è mai stata prodotta e di cui sono giunte a noi le sole lamine, che l'incisore teneva per abbellire il suo studio. Prova su lamina del D/ e Rv del Quarto di Scudo 1797. Torino. Metallo Bianco, gr. 2,523 (D/), 2,801 (Rv) - ø 31,3 mm., irregolari nel taglio. D/ CAROLUS•EMANUEL•IV• , busto paludato e corazzato a sinistra, sotto al taglio della spalla I797, nello spalla; in verticale le sigle C• L Rv: D•G•REX•SARD - CYP•ET•IER•&• stemma rotondo coronato, inquartato con gli stemmi di Sardegna, Gerusalemme, Lusingano-Cipro, Monferrato, e caricato al centro da scudetto con aquila araldica; il tutto raccolto nel Collare dellAnnunziata. Bibliografia: Sim.4/1 var. CNI 4 MIR 1013 var in nota. Asta Baranowsky 1930 collezione Beraud No 351. I conii sono tutti di Carlo Lavy ma solo alcuni punzoni sono stati firmati, per quanto mi consta ho notato che: Doppia, mezza doppia e prova quarto di scudo 1797 tutte firmate, Doppia, mezza doppia, mezzo scudo 1798 tutte firmate, quarto di scudo non è firmato. Doppia 1799 firmata, mentre mezzo scudo e quarto di scudo 1799 non sono firmate. Doppia e Mezzo Scudo 1800 firmati.
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  3. Buonasera a tutti, sono felicissima di poter iniziare ad organizzazione la 3° visiita di gruppo Lamonetiano al Museo della Moneta della Banca d'Italia. Purtroppo ho dovuto rimandare di parecchi mesi questa nuova visita per "problemi tecnici" che non sto a spiegarvi. Ora, grazie a Petronius Arbiter ed al Circolo Filatelico Numismatico di Fabriano, posso iniziare a raccogliere adesioni per la visita, quindi, come al solito, chi volesse venire è pregato di darmi la sua adesione con un post su questa discussione od anche in privato con una mail od MP. Avverto tutti che una volta preso l'appuntamento, che penso sarà per la fine di Marzo o per la metà di Aprile, mi dovrete fornire i vostri dati completi, nome, cognome e data di nascita, più il numero di un documento valido. Questo perchè dovrò inoltrarli all'addetto per la sicurezza della Banca stessa, in quanto ci dovranno fornire di pass il giorno della visita. Naturalmente è previsto il pranzo di gruppo nel nostro ristorantino preferito o se volete ne cercherò un altro, ci penseremo poi. Al massimo potrò portare 30 persone. Quindi do il via alle adesioni, più veloci sarete nel darmele prima faremo la visita. Grazie a tutti. Giò :)
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  4. Credo, se leggo bene, che sia a nome di Vibius Marsus e Sex Tadius Faustus: C VIBIO MARSO PR(O) COS II SEX TADIVS FAVSTVS IIV (28/29 d.C.) RPC I n. 738 Luigi
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  5. DE GREGE EPICURI Non puoi trovarla nel RIC perchè mi pare sia una moneta provinciale africana, più precisamente di Utica. Quella riportata sul Sear, che però non è identica, al rovescio riporta la scritta: C VIBIO MARSO PR COSC CASSIUS FELIX A II VIR, e nel campo ha lettere diverse: S,D,P,P. La figura seduta è quella di Livia. Penso che la tua sia un'altra moneta dello stesso gruppo di emissioni. Attendiamo un esperto di Provinciali...non occorre fare nomi!
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  6. la serie 1772 e del 23-3-1961 e non del 47 come da te specificato se in buone condizioni senza strappe o scritte vale 100-150 euro senza problemi purtroppo e la firma piu comune ciao
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  7. Mah....... L'unico dubbio che ho riguarda il fatto che il Vaticano deve mettere in circolazione un pò dei suoi spiccioli nel 2010. Lo farà autonomamente o potrebbe aver firmato un accordo con l' Italia al fine di "sfruttare" i suoi canali di confezionamento e distribuzione? Chissà..... :unsure:
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  8. se ti piace la collezione perche non la espandi considerando altre aree fuori dalla monetazione euro . tipo la rebubblica o il regno in italia , oppure le monete estere , francesi spagnole o tedesche come consiglio ti direi di non puntare su emissioni emesse solo per collezionisti ciao
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  9. ciao Max, la foto maschera una pesante lucidatura che dal vivo si nota sicuramente molto (per questo motivo forse parli di fondi lucidi) Lo si nota dalle righine che vi sono sui campi al rovescio in alto (a sinistra della testina dell'aquila) Paolo, passi per il piumaggio delle cosce, ma non per quello del petto e sul collo, dei legacci del fascio, dei capelli del Re. La moneta ha ampiamente circolato, in più è stata spazzolata per bene, compromettendone pure lo stato di conservazione originario (BB+) Inoltre il conio del 1926, a dispetto degli anni successivi, non risente delle schiacciature sulle cosce: si presenta sempre perfetto colpo al bordo (forse ripreso) a ore 12 del rovescio!! giudizio finale: MB (o "BB+, lucidata", se più ti aggrada) mi dispiace ma non c'è l'alta conservazione, è una moneta da 4 o 5 euro al massimo puoi confrontare il tuo esemplare con questo esemplare nomisma, sotto trovi il mio collage http://auction.nomismaweb.com/item.php?id=10695
    1 punto
  10. secondo me possono solo scendere una volta che passa la moda non le vorra piu nessuno , ce ne sono talmente tante in giro
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