Cari amici
Recentemente la NAC di Zurigo ha fascicolato separatemente due famose collezioni di sesterzi di cui ha curato la vendita. Un’iniziativa lodevole che va sicuramente incoraggiata. Dato che si tratta di collezioni di altissimo livello, tra le migliori collezioni di sesterzi in assoluto, mi sono venute spontanee alcune osservazioni generali sul collezionismo e su come la gente mette insieme le collezioni. Tanto più che è raro trovare collezioni ben fatte di questo nominale, a memoria ricordo la collezione Friedrich (sempre esitata dalla NAC, quella era pressoché completa) e la collezione di Leo Benz (esitata da Lanz).
Collezione Luc Girard
Bellissimo ensemble di sesterzi in eccellente conservazione, non so se la collezione si limitasse a quanto pubblicato, però:
- mancano molti nominali di imperatori: Augusto, Tiberio, Vitellio, Elio, Pescennio, Pertinace, Herennio. Trovo francamente poco comprensibile la mancanza di un imperatore come Augusto da una qualsiasi collezione di monete romane.
- mancano del tutto i familiari della dinastia Giulio-Claudia (Livia, Agrippina, Druso, Germanico, Antonia. ecc ecc). Che collezione è senza Agrippina? la donna più bella e coraggiosa del suo tempo.
- Le auguste compaiono solo nel II secolo e sporadicamente. Ci sono le rarissime Plotina e Marciana, ma mancano nominali comunissimi come Julia Mamaea, Sabina e Faustina I.
- Molte monete provengono dalla NAC 54, asta di un anno fa. Che strano, appena costituita, la collezione è stata subito rimessa in vendita. La fretta non è certo buona consigliera nell’arduo compito di mettere insieme una collezione.
- nella collezione ci sono anche alcune monete di particolare rarità, (tra tutte il sesterzio di Vespasiano con Roma seduta sui 7 colli, oppure la consacrazione di J Maesa) ma la rarità non è evidentemente l’obbiettivo che si era posto il collezionista. In effetti i rovesci più storicamente significativi e quelli architettonici mancano.
Collezione W. J. Conte:
Composta da pochissime monete (47), alcune delle quali sono le migliori del loro genere, una specie di greatest hits del sesterzio, di sicuro impressionante per la qualità del ritratto, che sembra il principale criterio di scelta operato da Conte.
Le osservazioni non mancano:
- mancano molti nominali: Augusto, i familiari dei Giulio Claudii, Clodio Albino, Macrino, Diadumeniano, Pupieno, Gordiano III, Gallo e Volusiano.
- mancano le auguste (eccetto pochissime)
- in compenso ci sono alcuni rovesci dei più importanti: le tre sorelle di Caligola, l'arco di Nerone e quello di Claudio, il Colosseo, la Judea Capta, il Circo Massimo, adlocutio e consacrazioni. .
Questa non vuole essere una critica, direte che faccio come la volpe e l’uva :rolleyes: , può darsi, ma sono incuriosito di come la gente (che può) metta insieme la propria collezione.
Tempo fa si diceva da queste pagine che il criterio storico ormai latita perché tutti si sono gettati sulla conservazione ad ogni costo. Queste collezioni lo confermano. Con un poco di attenzione e con una spesa di poco superiore, si sarebbe potuto colmare i numerosi vuoti degli imperatori e delle Auguste, per creare una collezione più organica ed istruttiva che non fosse solo un insieme di belle (e costose) monete.
Se una collezione vuole essere veramente grande, non può mancare il porto di Ostia, e nemmeno il circo massimo o il Colosseo, e i più significativi rovesci architettonici di Traiano che hanno reso la monetazione romana giustamente famosa e rinomata. Ugualmente non può mancare qualche riferimento ai viaggi di Adriano, alle leggi volute da Nerva, le adlocutio, le galee, le consacrazioni.
E’ prevalso come criterio di scelta la qualità del ritratto rispetto alla pregnanza storico / numismatica. Questione di scelte personali, sicuramente. Ma nel loro piccolo, molti collezionisti “normali” riescono a creare collezioni più complete e più storicamente significative (sebbene in bassa conservazione). Non so quale sia la strada migliore, il mercato tende a sopravvalutare le top conservazioni e si è creata una spirale che conduce ad uno strappo tra il collezionista comune e i paperoni con possibilità economiche.
Ribalto a voi quindi la domanda: meglio poche monete al top oppure una collezione vasta e storicamente significativa (ma con monete più brutte)???