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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/17/10 in tutte le aree

  1. Cosa pensate riguardo lo stile di questa moneta rispetto alle altre conosciute?
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  2. Risultati delle analisi di tre monete moderne (marenghi): Italia 20 Lire 1863 - peso 6,40686g - Composizione lega ternaria Ag 0,6 - Cu 10,8 - Au 88,6 Ungheria 20 Fr.1881 - peso 6,43409g - -------------------------------------- Ag 0,8 - Cu 11 - Au 88,2 Svizzera 20 Fr. 1947 - peso 6,45080g - ---------------------------------------Ag 0,3 - Cu 11,4 - Au 88,3 Asempi di analisi di alcune monete medioevali (ottenute sempre con attivazione tramite neutroni), gli autori tendono a sottolineare la grande finezza del contenuto in oro. Fiorino d'oro - Ag - Cu non rilevati - Au 100% Genovino XIII sec. - Ag - Cu non rilevati - Au 100% Zecchino XIII sec. - Ag - Cu non rilevati - Au 100% Zecchino XIV sec. - Ag 1,3% - Cu 0,6% - Au 98,1% Zecchino XVIII sec. - Ag 0,3% - Cu 1,9% - Au 97,8% Imitazione del Fiorino - Ag 10,7% - Cu 15,4% - Au 73,9% Imitazione Zecchino - Ag 25,1% - Cu 1,6% - Au 73,3%
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  3. intorno alla legenda riesci a distinguere qualche lettera?
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  4. Salve Dopo i vari interventi in questa discussione, riguardo appunto alla variazione del colore della lega usata per la realizzazione dei marenghi, lega per monetazione che teoricamente "dovrebbe" contenere solo oro e rame (dico dovrebbe perchè, se lo contenesse veramente non si avrebbero così diverse sfumature di colore). Nel 1971 H. Kowalski e un ricercatore del BAM (Bundesanstalt fur Materialprufung) di Berlino, P Reimers, fecero uno studio e, poi una relazione presentata al "simposio sull impiego dei metodi nucleari per l'analisi non distruttiva dei metalli preziosi" studio che s'intitolava :"Analisi non distruttiva su monete medioevali". Riassumendo il più possibile, lo scopo della ricerca è "di dare una risposta all'accusa lanciata nel 1239 da papa Gregorio IX all'Imperatore del Sacro Romano impero e Re di Sicilia, Federico II di Hohenstaufen, chiamandolo " novus monetae falsarius". Praticamente hanno voluto stabilire con notevole precisione il contenuto in argento o oro di una serie di monete a partire da Alessandro III, fino a Carlo I (stateri, solidi, tareni,cavallini ecc...) arrivando poi alle zecche italiane (fiorino, zecchino, genovino, pierreale ecc...) fino ad arrivare a tre marenghi (di cui uno solo italiano, un 20 lire di Vittorio Emanuele II anno 1863). In totale sono state determinate dal punto di vista della composizione circa 50 monete La determinazione di oro rame e argento è stata effettuata mediante l'analisi dell'attivazione prodotta da neutroni le monete sono state "bombardate" appunto da un generatore di neutroni. e insieme a misure di densità si è calcolata la precisa composizione della lega Au-Ag-Cu. Alla fine di tutto il discorso (per farla breve) gli autori hanno riscontrato e circostanza rimasta inspiegabile che le monete moderne (marenghi) contengono anche argento (dallo 0,3 al 0,8 in peso) . Ad esempio Vittorio Emanuele II- 20 Lire 1863 Cosa molto interessante che la presenza dell'argento non è a discapito dell' oro, ma del rame!! (CAPITO? oro ok, meno rame , più argento!) Mentre in altri due marenghi europei il leggero contenuto in argento è a discapito dell' oro!! ...............
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  5. Procedimenti per l'estrazione dell'oro. Dopo il procedimento dell' "Amalgamazione", il processo di "Cianurazione": La solubilità dell'oro nelle soluzioni di cianuro di potassio venne già osservata da Scheele nel 1782, fù studiata particolarmente nel 1846 da Elsner. In seguito J.H. Rae (1867) e J.W. Simpson (1885) posero dei brevetti sull'estrazione dell'oro dai minerali per mezzo di cianuro di potassio. Tuttavia i pionieri del processo di cianurazione si debbono considerare J.S. Mac Arthur, W. Forrest e R.W. Forrest che, nel 1886 resero economico il processo adoperando soluzioni molto diluite di cianuro di potassio (CKN), successivamente il processo si è reso ancora più economico da quando si potè preparare industrialmente il cianuro di sodio (NaCN) da sostituire al corrispondente sale di potassio molto più costoso. Nella tecnica il processo di "cianurazione", non si impose sempre a scapito di quello dell' "amalgamazione" perchè spesso i due metodi si adottarono per uno stesso tipo di minerale procedendo prima all'attacco con il mercurio e successivamente con le soluzioni di cianuro. La rapidità dell'attacco del cianuro sull'oro dipende anche dallo stato di suddivisione delle particelle (per particelle di oro uguali o superiori a 30 micrometri è efficace il sistema dell' amalgama mentre, per dimensioni inferiori l'amalgama risulta inefficace e si ricorre alla cianurazione). I processi Mac Arthur e Forrest sono adatti per quei minerali l'oro in microscopiche fogliette (free milling ores) mentre quando l'oro risulta occluso nel reticolo cristallino dei solfuri (quali pirite, calcopirite, arsenipirite, galena ecc..) necessita di altri preliminari trattamenti quali desolforazione e arrostimento. Con questi procedimenti teoricamente per ottenere una parte di oro occorrono 0,65 parti di cianuro di sodio (rapporto 1 a 0,65) mentre in alcuni casi con certi tipi di concentrati occorrono anche 20 o 30 parti di cianuro (1 a 30). Per quanto riguarda l'area estrattiva italiana nei primi decenni del 900 l'amalgamazione con mercurio sarà sostituita dal procedimento di cianurazione (che tra l'altro permisero di ritrattare anche vecchi scarti di precedenti lavorazioni), il materiale veniva trattato negli stabilimenti locali fino ad ottenere un denso fango aurifero, che poi veniva inviato a ditte specializzate per la raffinazione. Brevemente il complicato "processo al cianuro" (o anche detto "filtraggio con il cianuro" o più brevemente "cianurazione") può essere molto schematicamente così riassunto: 1) desolforazione, arrostimento del minerale 2) macinazione finissima in appositi molini 3) dissoluzione in soluzioni di cianuro di sodio (quando il contenuto in oro è molto debole si usa un trattamento anche con bromato di potassio) 4) precipitazione dell'oro tramite lastre e/o truccioli di zinco Questo procedimento attacca anche l'argento, che viene portato in soluzione con l'oro, e poi successivamente separato.
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