La bellissima medaglia postata da Francesco è del 1825 ed è postuma, in quanto commemora la dipartita del re Ferdinando I delle Due Sicilie. E' descritta al n.129 del Ricciardi (Medaglie del Regno delle Due Sicilie) come segue:
D: FERDINANDVS I. REGNI VTRIVSQVE SICILIAE REX. Effigie del re coronato, a dx, chioma prolissa. All'esergo: DECESSIT PRIDIE NON. IAN. / MDCCCCXXV. In basso: R. M. P.
R: PIO IN / HAEREDE SUPERSTES. La Religione stante presso il sarcofago sul quale è rilevato il prospetto del tempio di S. Francesco di Paola. Accanto donna e bambini piangenti. Sul sarcofago: D.O.M. / D. FRANC. DE PAVLA / FERD. I. EX VOTO. All'esergo: MORTE PRAEREPTVS / AEDE VOTIVA NON ABSOLVTA. In basso: REGA INV. - CATENACCI F.
NOTA: Del D di questa medaglia furono fatte, con qualche modifica, due grandi riproduzioni in bronzo del diametro di oltre sessanta centimetri per collocarle come ornamento nella chiave di volta di ciascuno dei due archi a pieno centro che terminano la parte concava del porticato ellittico di San Francesco di Paola. Questi medaglioni sono tuttora a posto. > (ahahahah!!!)
Lo credo bene che questa medaglia ti ha incantato. Il disegno preparatorio è opera di Filippo Rega (1761-1833) tra i migliori incisori di pietre dure del suo tempo.
Dopo alcuni anni di apprendistato a Roma sotto gli insegnamenti di Giovanni Pichler, vincitore per ben due volte il premio dell'Accademia di San Luca, Rega giunse a Napoli a 26 anni, nel 1787, dove ottenne la prima commissione alla corte dei Borboni. Realizzò un ritratto del Duca di Calabria in crisolide che fu inviato, incastonato di diamanti in un medaglione, come dono di fidanzamento all'Arciduchessa Clementina d'Asburgo. In seguito fece anche ritratti su pietre dure a Ferdinando, Maria Carolina e alla stessa duchessa di Calabria giunta a Napoli. In quegli anni l'ambasciatore inglese a Napoli, il famigerato Sir William Hamilton gli commissionò il ritratto della sua moglie di secondo letto Emma, di cui fu fatto dono all'Ammiraglio Nelson. Questo gli aprì le porte ad importanti commissioni internazionali. Eseguì così il ritratto di Augusto Federico, duca di Sussex, figlio di Giorgio III d'Inghilterra. Ed è per ironia della sorte se si deve a quest'ultimo re inglese il suo primo incarico presso la zecca di Napoli. Si stavano infatti approntando i disegni preparatori per una nuova piastra da farsi su modello appunto dei "cartweel pence" (penny a ruota di carro) di Giorgio III d'Inghilterra. I primi esperimenti prodotti, su disegno credo dell'incisore Perger figlio, non erano piaciuti al re, e rimasero in forma di esperimento (ragion per cui le piastre del 1804 sono tra le maggiori rarità di tutta la monetazione borbonica). Il direttore della zecca Luigi Diodati pensò allora di rivolgersi a Rega, coadiuvato dagli incisori Rebora e Arnaud, in quanto non esperto di incisioni in acciaio. E' così che nacque il superbo ritratto con capiglatura all'eroica di Ferdinando IV sulla piastra del 1805. Con l'avvento dei napoleonidi Rega esegue forse i suoi lavori più imprtanti, tra cui i ritratti della famiglia di Giuseppe Bonaparte ed un celebre ritratto di Carolina Bonaparte eseguito su una rarissima pietra rinvenuta sul monte Majella, che Murat fece inviare come dono a Napoleone. Con la restaurazione i favori non si interrompono. Ferdinando I lo nomina Direttore del Gabinetto d'incisione della Real Zecca, consigliere dell'Accademia Borbonica delle Belle Arti e Maestro della Scuola del disegno con il compito di formare i nuovi incisori di pietre dure. Con questo incarico realizzò la maggior parte dei disegni preparatori per le medaglie dei sovrani napoletani fino al 1833, anno della sua morte.
L'unica altra medaglia di Ferdinando I con il ritratto del re al diritto e un'architettura al rovescio è quella del 1816 per la posa della prima pietra del tempio di San Francesco di Paola, ma è stata realizzata solo in bronzo (Ricciardi, 114).
L'esemplare postato da Francesco ha davvero una patina favolosa e difficilmente riesco ad immaginarne uno "messo meglio" di così... :blink: