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  1. francesco77

    francesco77

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/25/10 in tutte le aree

  1. Regio Decreto N.407 del 29 dicembre 1861 che approva il regolamento per l' Ufficio dei Saggi
    1 punto
  2. Bingo !! Piegando la moneta orizzontalmente verso sinistra, compare il monogramma CBS (leggibile a fatica). Se la si piega invece verso destra, compare chiaramente la scritta 25, che è poi il valore della moneta. Quando la moneta è in piano, o la si piega dall'alto verso il basso, non vi si legge nulla. Lo scopo di questo ologramma? Antifalsificazione ? Grazie per avermi risolto questo piccolo arcano.
    1 punto
  3. È parentela ai “holograms„ anti-contraffacenti usati sulla Spagna che fa circolare 500-peseta parti ed alcune di nuovi commemoratives della Russia? Come a luke chiesto, voi vedono qualche cosa all'interno del cerchio quando inclinate la moneta? :) v. ---------------------------- Is it kin to the anti-counterfeiting “holograms” used on Spain’s circulation 500-peseta pieces and some of Russia’s new commemoratives? As luke asked, do you see anything inside the circle when you tilt the coin? :) v.
    1 punto
  4. Moneta abbastanza interessante, anche perché una delle prime emissioni (se non la prima in assoluto, non ricordo) con legenda bilingue araba e inglese. L'edificio rappresentato dovrebbe essere la banca centrale e all'interno del circolo più piccolo dovrebbe vedersi l'acronimo (in inglese) CBS (Central Bank of Syria) ed il valore nominale 25. Hai provato ad'inclinare la moneta, un po' come per i 2 Euro lussemburghesi? Cos', non vedo nulla, in effetti. A proposito: qualcuno sa il perché della nuova legenda in inglese?
    1 punto
  5. La bellissima medaglia postata da Francesco è del 1825 ed è postuma, in quanto commemora la dipartita del re Ferdinando I delle Due Sicilie. E' descritta al n.129 del Ricciardi (Medaglie del Regno delle Due Sicilie) come segue: D: FERDINANDVS I. REGNI VTRIVSQVE SICILIAE REX. Effigie del re coronato, a dx, chioma prolissa. All'esergo: DECESSIT PRIDIE NON. IAN. / MDCCCCXXV. In basso: R. M. P. R: PIO IN / HAEREDE SUPERSTES. La Religione stante presso il sarcofago sul quale è rilevato il prospetto del tempio di S. Francesco di Paola. Accanto donna e bambini piangenti. Sul sarcofago: D.O.M. / D. FRANC. DE PAVLA / FERD. I. EX VOTO. All'esergo: MORTE PRAEREPTVS / AEDE VOTIVA NON ABSOLVTA. In basso: REGA INV. - CATENACCI F. NOTA: Del D di questa medaglia furono fatte, con qualche modifica, due grandi riproduzioni in bronzo del diametro di oltre sessanta centimetri per collocarle come ornamento nella chiave di volta di ciascuno dei due archi a pieno centro che terminano la parte concava del porticato ellittico di San Francesco di Paola. Questi medaglioni sono tuttora a posto. > (ahahahah!!!) Lo credo bene che questa medaglia ti ha incantato. Il disegno preparatorio è opera di Filippo Rega (1761-1833) tra i migliori incisori di pietre dure del suo tempo. Dopo alcuni anni di apprendistato a Roma sotto gli insegnamenti di Giovanni Pichler, vincitore per ben due volte il premio dell'Accademia di San Luca, Rega giunse a Napoli a 26 anni, nel 1787, dove ottenne la prima commissione alla corte dei Borboni. Realizzò un ritratto del Duca di Calabria in crisolide che fu inviato, incastonato di diamanti in un medaglione, come dono di fidanzamento all'Arciduchessa Clementina d'Asburgo. In seguito fece anche ritratti su pietre dure a Ferdinando, Maria Carolina e alla stessa duchessa di Calabria giunta a Napoli. In quegli anni l'ambasciatore inglese a Napoli, il famigerato Sir William Hamilton gli commissionò il ritratto della sua moglie di secondo letto Emma, di cui fu fatto dono all'Ammiraglio Nelson. Questo gli aprì le porte ad importanti commissioni internazionali. Eseguì così il ritratto di Augusto Federico, duca di Sussex, figlio di Giorgio III d'Inghilterra. Ed è per ironia della sorte se si deve a quest'ultimo re inglese il suo primo incarico presso la zecca di Napoli. Si stavano infatti approntando i disegni preparatori per una nuova piastra da farsi su modello appunto dei "cartweel pence" (penny a ruota di carro) di Giorgio III d'Inghilterra. I primi esperimenti prodotti, su disegno credo dell'incisore Perger figlio, non erano piaciuti al re, e rimasero in forma di esperimento (ragion per cui le piastre del 1804 sono tra le maggiori rarità di tutta la monetazione borbonica). Il direttore della zecca Luigi Diodati pensò allora di rivolgersi a Rega, coadiuvato dagli incisori Rebora e Arnaud, in quanto non esperto di incisioni in acciaio. E' così che nacque il superbo ritratto con capiglatura all'eroica di Ferdinando IV sulla piastra del 1805. Con l'avvento dei napoleonidi Rega esegue forse i suoi lavori più imprtanti, tra cui i ritratti della famiglia di Giuseppe Bonaparte ed un celebre ritratto di Carolina Bonaparte eseguito su una rarissima pietra rinvenuta sul monte Majella, che Murat fece inviare come dono a Napoleone. Con la restaurazione i favori non si interrompono. Ferdinando I lo nomina Direttore del Gabinetto d'incisione della Real Zecca, consigliere dell'Accademia Borbonica delle Belle Arti e Maestro della Scuola del disegno con il compito di formare i nuovi incisori di pietre dure. Con questo incarico realizzò la maggior parte dei disegni preparatori per le medaglie dei sovrani napoletani fino al 1833, anno della sua morte. L'unica altra medaglia di Ferdinando I con il ritratto del re al diritto e un'architettura al rovescio è quella del 1816 per la posa della prima pietra del tempio di San Francesco di Paola, ma è stata realizzata solo in bronzo (Ricciardi, 114). L'esemplare postato da Francesco ha davvero una patina favolosa e difficilmente riesco ad immaginarne uno "messo meglio" di così... :blink:
    1 punto
  6. http://www.ilportaledelsud.org/di_Rauso.htm Gianluca, se vuoi vedere qualche medaglia napoletana clikka qui. Se invece vuoi vedere qualche medaglia siciliana clikka qui. http://www.ilportaledelsud.org/medaglie_siciliane.htm
    1 punto
  7. Ciao Monetaio Rispondo alle tue giuste osservazioni (non nell'ordine in cui le hai esposte e, non tutte in una volta). Ritornando al mio "commento personale" riguardo alla variazione del colore della lega usata in varie monetazioni (Napoleone I, Vittorio E. I, Carlo Felice, Carlo A. eccc...) è perfettamente riscontrabile in quanto monete possedute da noi, "l'anomalia" del colore verificabile perfettamente. A questo punto osservando queste variazioni mi sorge spontaneo osservare che: esempio anno 1828 - 20 lire - tiratura circa 95.000 pezzi, che moltiplicato 6,45 grammi è uguale a circa 620 Kg di oro 900 millesimi, ora visto che il peso specifico dell'oro è di 19,25Kg/dm3 si ottiene un volume di circa 0,32 metri cubi, così si ha l'idea del volume di materiale lavorato, tirature come 50,000 pezzi o 20,000 di altri anni corrispondono rispettivamente a circa 0,2 e 0,07 m3 di lega 900 lavorata. Cosa vuol dire tutto questo??? (VISTO che c'erano variazioni di colore non solo tra periodi diversi, ma in alcuni casi anche nello stesso millesimo) La zecca o, chi era preposto a fornire il metallo per la coniazione non erano in grado di garantire una lavorazione uniforme su quantitativi del genere (peraltro assai modesti?). I casi sono due: 1) la zecca non sapeva quello che faceva e non era in grado di determinare con sufficiente precisione il contenuto di oro nella lega. (NON penso proprio) 2)oppure come dico io non era importante la composizione dei 87-101 millesimi (che ci fosse rame o argento o altri metalli del gruppo) ma era importante stabilire e garantire con precisione il contenuto di fino. Anche se perchè avessero dovuto ri-raffinare l'oro avrebbero avuto costi e tempi non giustificabili. In quanto nei primi decenni dell 1800 la raffinazione elettrolitica era fantascienza e la ciurazione ancora un sogno. Ma con altri metodi, più lunghi e complessi (ad esempio il trattamento con cloro e quello con acido solforico) arrivavano a un notevole grado di purezza, che poi nella pratica non serviva ad un gran chè
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