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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/22/10 in tutte le aree

  1. Approfitto di questa nuova sezione, (era ora :) ) sulla monetazione partenopea per parlare di una moneta, appartenente ad una collezione privata, un po particolare... E’ noto che all’inizio del regno di Filippo IV a Napoli, per un breve periodo, sono state attive, oltre a quella ufficiale che si trovava nel convento di Sant’Agostino, altre due officine di zecca. Una nella cittadina di Torre Annunziata e l’altra presso l’arsenale del porto della città. Per spiegare Il motivo di queste ulteriori officine di zecca bisogna dire che a quei tempi la città fu colpita da una forte carestia dovuta ad una grave carenza di grano. Ciò a causa, oltre che agli scarsi raccolti avuti negli anni precedenti, di un persistente periodo di maltempo che, con continue piogge e mare mosso, ostacolava i rifornimenti della città sia mare che via terra. Pare addirittura che diverse navi da carico, stivate con grano ed altre vettovaglie, destinate ad alleviare la fame ed il malcontento della popolazione, facessero naufragio proprio a causa delle imperverse condizioni metereologiche ed i forti venti di scirocco. Un galeone carico, che dopo varie peripezie, riuscì ad attraccare nella piccola isola di Nisida, a pochi chilometri da Napoli, rallegrò momentaneamente il viceré il cardinale Antonio Zapata che invitò a ringraziare il santo protettore San Gennaro nel Duomo cittadino. Ma per un carico giunto altri furono destinati ad andare persi, causa, oltre il maltempo, le scorrerie di pirati turchi nelle acque del Mediterraneo. Il vicerè poi, per tranquillizzare la popolazione, fece in modo di farsi vedere in giro, ma fu proprio in uno di questi viaggi verso il duomo che si sentì apostrofare, dal popolo scontento, insulti nei propri confronti e lamentele a riguardo alla cattiva moneta circolante. Infatti i napoletani erano convinti che, oltre il problema della carestia, la crisi era dovuta proprio alla monetazione circolante, sempre più tosata ed adulterata. In particolare si riferivano ai mezzi carlini, volgarmente detti zannette o squame di pesce che ormai risultavano quasi totalmente tosati. Per far fronte a questo problema, le autorità delegarono, attraverso sette pubblici banchi, di far giungere a Napoli “tre milioni d’argento di coppella” per la coniazione di nuovi tarì che sarebbero dovuti andare a sostituire la “cattiva moneta”. Ma siccome l’urgenza di nuova moneta era tale da non poter aspettare molto, si iniziarono a coniare i nuovi tarì prima ancora di avere tutto l’argento a disposizione e questa situazione fu il preambolo ad una vera e propria truffa da parte della zecca. Infatti, in considerazione che non poteva essere scambiata la moneta vecchia per quella nuova, nei banchi, ad ogni immissione di “nuova moneta”, nella zecca rientravano un pari numero di monete “nuove” che venivano rifuse in pani e riconiate. In pratica con la stessa quantità di argento si fecero due tornate di coniazioni per far sembrare di aver coniato un numero doppio di pezzi rispetto alla realtà. Scoperto il tutto, i responsabili furono processati, e per timore di sommosse da parte del popolo, si decise di spostare la zecca di Napoli nella città di Torre Annunziata dove tra l’altro fu sperimentato il sistema della coniatura a bilanciere, ma passato il momento di crisi, la zecca fu di nuovo riportata nel convento di Sant’Agostino. Probabilmente fu proprio in questo periodo che si decise di sfruttare anche l’arsenale di Napoli per la produzione di monete, solo che in questa sede le monete prodotte non furono coniate, ma fuse e, probabilmente, l’unica tipologia emessa, sia stata la pubblica del 1622. Questa moneta però, sia a livello estetico che economico, non rispecchiava i canoni, già poco apprezzati, dell’epoca, infatti il processo di fusione non migliorava il risultato finale della moneta, anzi li peggiorava notevolmente rendendo i tondelli irregolari ed i rilievi poco nitidi. 33 mm - 23 g. - P/R 52 Veniamo ora alla moneta presentata. Come si può vedere chiaramente, la moneta risulta ottenuta per fusione e non per “battitura” ed abbiamo al D/ il busto volto a sinistra del re con dietro le sigle del mastro di zecca Michele Cavo MC ed intorno la legenda PHILIPPVS∙D∙G∙1622 mentre al R/ in una ghirlanda d’alloro, su quattro righe, la legenda PVBLI / CA /•/ COMMO / DITAS. Ulteriore particolarità di questa moneta è il suo peso di g 23, nettamente superiore alla media. Infatti, osservando i pesi riportati nelle descrizioni del CNI vol. XX, si può notare che solo in un caso abbiamo una moneta che si avvicina ad esso ed è la n°149, indicata come appartenente alla collezione Catemario, che pesa g 22,07. Purtroppo però il CNI non specifica se si tratta di moneta fusa o coniata. Un peso così alto discosta da quanto affermato dai documenti dell’epoca, infatti le monete di rame dovevano essere coniate per un controvalore di 42 grana per libbra ed addirittura sembra che nella zecca dell’arsenale il “sostituto mastro di banca” Matteo Catuogno ed il suo credenziere maggiore (addetto alla bilancia grande) Giovanni Andrea Russo, per trarne profitto, liberassero monete in rame per un controvalore di 50 grana per libbra di metallo. Quindi in base ai documenti il grano di rame doveva pesare 171 acini, pari a 7,61 grammi e quindi la pubblica presentata, considerata di un valore di 2 grana, sarebbe dovuta pesare 15,22 g, quindi non con un divario di oltre 7 grammi sul peso del nominale, senza poi considerare eventuali speculazioni di zecca. Tutto ciò mi porta ad ipotizzare che questa moneta, insieme ad altre di peso notevolmente maggiore, sia stata tra le prime ad essere emesse, quasi un saggio od una prova prima di affinare le tecniche di fusione per poter rispettare i pesi delle emissioni. A riprova di quanto affermato vi sono i precedenti casi di monete considerate dei multipli del loro nominale proprio a causa del loro peso maggiore. Infatti, senza dimenticare i multipli di cavallo del periodo aragonese, anche durante il regno di Filippo III si riscontrano monete considerate multipli di tornese aventi un peso superiore ai 20 grammi rispetto ai g 5,25 del tornese regolare, e sotto Filippo IV vi sono altri casi di monete considerate multipli di grano a causa del loro peso di molto superiore al dovuto. La caratteristica che accomuna questi multipli è la loro estrema rarità ecco perché a mio avviso sono da considerarsi delle prove o dei saggi di coniazione. Scusate se mi sono dilungato, fedafa.
    1 punto
  2. Vorrei inaugurare questo post inserendo al suo interno le statistiche riguardanti gli Euro, i record e tutte le curiosità. E' da qualche mese che cerco pian piano di prepararlo e adesso ho materiale sufficiente per iniziare. Vi chiedo dunque, in risposta a questo inizio di segnalarmi qualche Guinness, particolarità che possiamo aggiungere alla lista. Dico fin da subito che per i dati riguardanti le tirature mi baso prima QUI e poi QUI. Addirittura mi sbilancerò e considererò Monaco in queste particolari statistiche Non ho considerato le emissioni PROOF Se ci fosse qualche altro pazzo che volesse fare questo per argenti e ori mi mandi una mail con tutto il papier e io aggiornerò questo post. Oppure se le informazioni sono minime lasci pure un messaggio con l'aggiunta e io aggiornerò questo. Anche per eventuali miei errori fatevi avanti. BUON DIVERTIMENTO p.s. Se ho fatto una cosa inutile ditemelo pure che la cancello. Non mi offenderò assolutamente. p.p.s. Offendetemi pure..... Partiamo subito con: SERIE FDC/BU - Numero totale (come tipologia) di monete emesso dal 1999 al 2009 (commemorative escluse): 1353 - Numero totale (come tipologia) di monete emesso dal 1999 al 2009 (commemorative incluse): 1453 - Serie emesse dal 1999 al 2009 (ossia tutte le seriette in qualità FDC emesse, anche se solo in divisionale FDC/BU e anche se con una moneta sola, vedi Monaco 2007): 172 - Nazione con il maggior numero di monete SOLO in divisionale FDC/BU dal 1999 al 2009 (compresa Germania i ministati): Germania con 117 monete - Nazione con il maggior numero di monete SOLO in divisionale FDC/BU dal 1999 al 2009 (senza Germania): Vaticano con 48 monete - Nazione con il maggior numero di monete SOLO in divisionale FDC/BU dal 1999 al 2009 (senza Germania e ministati): Belgio con 35 monete - Nazione con il minor numero di monete emesse solo per la divisionale FDC/BU dal 1999 al 2009: Cipro, Eire, Finlandia, Italia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Slovacchia e Spagna con 0 monete - Nazione con il maggior numero di monete NON EMESSE in totale dal 1999 al 2009 (compresa Germania e ministati): Monaco con 42 monete - Nazione con il maggior numero di monete NON EMESSE in totale dal 1999 al 2009 (senza ministati): Germania con 10 monete - Nazione con il maggior numero di monete NON EMESSE in totale dal 1999 al 2009 (senza Germania e ministati): Malta con 8 monete - Nazione con il maggior numero di monete NON EMESSE in totale per una singola annualità dal 1999 al 2009 (compresa Germania e ministati): Monaco e Malta con 8 monete - Prima nazione a non emettere una moneta in una singola annata (compresi ministati): Monaco nel 2003 – 1c, 2c, 5c - Prima nazione a non emettere una moneta in una singola annata (esclusi ministati): Austria nel 2005 – 2€ VALORE FACCIALE - Valore facciale totale di tutte le monete emesse dal 1999 al 2009 per tipologia (commemorativi esclusi): 638,40€ - Valore facciale totale di tutte le monete emesse dal 1999 al 2009 per tipologia (commemorativi inclusi): 838,40€ - Valore facciale delle monete da 1 cent emesse dal 1999 al 2009 per tipologia: 1,70€ - Valore facciale delle monete da 2 cent emesse dal 1999 al 2009 per tipologia: 3,40€ - Valore facciale delle monete da 5 cent emesse dal 1999 al 2009 per tipologia: 8,50€ - Valore facciale delle monete da 10 cent emesse dal 1999 al 2009 per tipologia: 17,10€ - Valore facciale delle monete da 20 cent emesse dal 1999 al 2009 per tipologia: 34,20€ - Valore facciale delle monete da 50 cent emesse dal 1999 al 2009 per tipologia: 85,50€ - Valore facciale delle monete da 1€ emesse dal 1999 al 2009 per tipologia: 172,00€ - Valore facciale delle monete da 2€ emesse dal 1999 al 2009 per tipologia: 316,00€ - Valore facciale delle monete da 2€ (comprese le commemorative) emesse dal 1999 al 2009: 516,00€ - Valore facciale totale di tutte le monete emesse dal 1999 al 2008 (escluse emissioni solo in divisionale): 25.427.031.975,93€ - Valore facciale totale delle monete da 1 cent emesse dal 1999 al 2008: 208.388.623,46€ - Valore facciale totale delle monete da 2 cent emesse dal 1999 al 2008: 343.425.372,06€ - Valore facciale totale delle monete da 5 cent emesse dal 1999 al 2008: 727.671.845,85€ - Valore facciale totale delle monete da 10 cent emesse dal 1999 al 2008: 1.253.662.084,00€ - Valore facciale totale delle monete da 20 cent emesse dal 1999 al 2008: 1.831.984.946,60€ - Valore facciale totale delle monete da 50 cent emesse dal 1999 al 2008: 3.503.350.519,50€ - Valore facciale totale delle monete da 1€ emesse dal 1999 al 2008: 7.721.833.243,00€ - Valore facciale totale delle monete da 2€ emesse dal 1999 al 2008: 9.628.326.718,00€ TIRATURE CIRCOLANTI (ESCLUSI SLOVENIA, CIPRO e MALTA per Record Negativi) - Numero totale di monete coniate (come tiratura) dal 1999 al 2008: 93.801.739.955 di pezzi - Numero totale di monete da 1 cent coniate dal 1999 al 2008: 20.838.862.346 di pezzi - Numero totale di monete da 2 cent coniate dal 1999 al 2008: 17.171.268.603 di pezzi - Numero totale di monete da 5 cent coniate dal 1999 al 2008: 14.553.436.917 di pezzi - Numero totale di monete da 10 cent coniate dal 1999 al 2008: 12.536.620.840 di pezzi - Numero totale di monete da 20 cent coniate dal 1999 al 2008: 9.159.924.733 di pezzi - Numero totale di monete da 50 cent coniate dal 1999 al 2008: 7.006.701.039 di pezzi - Numero totale di monete da 1€ coniate dal 1999 al 2008: 7.721.833.243 pezzi - Numero totale di monete da 2€ coniate dal 1999 al 2008 (compresi commemorativi): 4.813.092.274 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 1 cent coniate dal 1999 al 2008(Germania inclusa): Germania con 7.103.000.000 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 2 cent coniate dal 1999 al 2008 (Germania inclusa): Germania con 5.275.000.000 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 5 cent coniate dal 1999 al 2008 (Germania inclusa): Germania con 3.723.000.000 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 10 cent coniate dal 1999 al 2008 (Germania inclusa): Germania con 3.733.855.000 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 20 cent coniate dal 1999 al 2008 (Germania inclusa): Germania con 2.251.855.000 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 50 cent coniate dal 1999 al 2008 (Germania inclusa): Germania con 2.099.860.000 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 1€ coniate dal 1999 al 2008 (Germania inclusa): Germania con 2.199.855.000 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 2€ coniate dal 1999 al 2008 (Germania inclusa): Germania con 1.553.740.000 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 1 cent coniate dal 1999 al 2008 (Germania esclusa): Francia con 3.626.084.680 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 2 cent coniate dal 1999 al 2008 (Germania esclusa): Francia con 3.064.796.080 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 5 cent coniate dal 1999 al 2008 (Germania esclusa): Spagna con 2.733.830.888 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 10 cent coniate dal 1999 al 2008 (Germania esclusa): Spagna con 2.203.430.888 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 20 cent coniate dal 1999 al 2008 (Germania esclusa): Italia con 1.462.161.490 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 50 cent coniate dal 1999 al 2008 (Germania esclusa): Spagna con 1.277.030.888 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 1€ coniate dal 1999 al 2008 (Germania esclusa): Spagna con 1.633.430.888 pezzi - Nazione con il maggior numero di monete da 2€ coniate dal 1999 al 2008 (Germania esclusa): Italia con 667.232.690 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 1 cent coniate dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano con 12.400 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 2 cent coniate dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano con 12.400 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 5 cent coniate dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano con 12.400 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 10 cent coniate dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano con 12.400 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 20 cent coniate dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano con 12.400 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 50 cent coniate dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano con 12.400 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 1€ coniate dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano con 12.400 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 2€ coniate dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano con 443.484 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 1 cent coniate dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Finlandia con 46.549.900 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 2 cent coniate dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Finlandia con 44.905.900 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 5 cent coniate dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Lussemburgo con 74.413.500 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 10 cent coniate dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Lussemburgo con 54.613.500 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 20 cent coniate dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Lussemburgo con 68.213.500 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 50 cent coniate dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Lussemburgo con 48.413.500 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 1€ coniate dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Lussemburgo con 35.774.525 pezzi - Nazione con il minor numero di monete da 2€ coniate dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Lussemburgo con 55.233.500 pezzi - Moneta da 1 cent più rara dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano 2002 con 6.000 pezzi - Moneta da 2 cent più rara dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano 2002 con 6.000 pezzi - Moneta da 5 cent più rara dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano 2002 con 6.000 pezzi - Moneta da 10 cent più rara dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano 2002 con 6.000 pezzi - Moneta da 20 cent più rara dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano 2002 con 6.000 pezzi - Moneta da 50 cent più rara dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano 2002 con 6.000 pezzi - Moneta da 1€ più rara dal 1999 al 2008 (inclusi ministati): Vaticano 2002 con 6.000 pezzi - Moneta da 2€ più rara dal 1999 al 2008 (inclusi ministati, senza commemorative): Vaticano 2002 con 6.000 pezzi - Moneta da 1 cent più rara dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Francia 2002 con 110.000 pezzi - Moneta da 2 cent più rara dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Francia 2002 con 9.000 pezzi - Moneta da 5 cent più rara dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Grecia 2004 con 220.000 pezzi - Moneta da 10 cent più rara dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Austria 2003 con 10.000 pezzi - Moneta da 20 cent più rara dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Olanda 2006 e 2008 con 100.000 pezzi - Moneta da 50 cent più rara dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Olanda 2006 e 2008 con 100.000 pezzi - Moneta da 1€ più rara dal 1999 al 2008 (esclusi ministati): Olanda 2006, 2007 e 2008 con 100.000 pezzi - Moneta da 2€ più rara dal 1999 al 2008 (esclusi ministati, senza commemorative): Olanda 2006, 2007 e 2008 con 100.000 pezzi - Moneta più rara del 2001 (inclusi ministati): 5 e 10 cent Monaco con 300.000 pezzi - Moneta più rara del 2002 (inclusi ministati): 1 cent – 2€ Vaticano con 6.000 pezzi - Moneta più rara del 2003 (inclusi ministati): 10 cent Austria con 10.000 pezzi - Moneta più rara del 2004 (inclusi ministati): 5 cent Grecia con 220.000 pezzi - Moneta più rara del 2005 (inclusi ministati): 20 cent San Marino con 160.000 pezzi - Moneta più rara del 2006 (inclusi ministati): 50 cent San Marino con 193.880 pezzi - Moneta più rara del 2007 (inclusi ministati): 1€ Monaco e 1 e 2€ Olanda con 100.000 pezzi - Moneta più rara del 2008 (inclusi ministati): 1 cent – 2€ Vaticano con 6.400 pezzi - Moneta più rara del 1999 (esclusi ministati): 2 cent Finlandia con 1.695.000 pezzi - Moneta più rara del 2000 (esclusi ministati): 20 cent Finlandia con 410.000 pezzi - Moneta più rara del 2001 (esclusi ministati): 1 e 2 cent Finlandia con 410.000 pezzi - Moneta più rara del 2002 (esclusi ministati): 2 cent Francia con 9.000 pezzi - Moneta più rara del 2003 (esclusi ministati): 10 cent Austria con 10.000 pezzi - Moneta più rara del 2004 (esclusi ministati): 5 cent Grecia con 220.000 pezzi - Moneta più rara del 2005 (esclusi ministati): 1 e 2€ Olanda con 200.000 pezzi - Moneta più rara del 2006 (esclusi ministati): 10, 20, 50 cent e 1 e 2€ Olanda con 100.000 pezzi - Moneta più rara del 2007 (esclusi ministati): 1 e 2€ Olanda con 100.000 pezzi - Moneta più rara del 2008 (esclusi ministati): 10, 20, 50 cent e 1 e 2€ Olanda con 100.000 pezzi 2€ COMMEMORATIVI - Numero totale di monete da 2€ Commemorative emesse dal 2004 al 2009: 100 - Valore facciale delle monete da 2€ Commemorative emesse dal 2004 al 2009: 200,00€ - Prima nazione ad aver emesso un 2€ Commemorativo (vale la data di emissione): Grecia, 14 Maggio - Nazione ad aver emesso il maggior numero di 2€ Commemorativi dal 2004 al 2009 (Germania inclusa): Germania con 30 monete - Nazione ad aver emesso il maggior numero di 2€ Commemorativi dal 2004 al 2009 (Germania esclusa): Finlandia e Lussemburgo con 8 monete - Nazione ad aver emesso il minor numero di 2€ Commemorativi dal 2004 al 2009: Olanda e Irlanda con 2 monete - Il 2€ Commemorativo con la più alta tiratura: Italia 2006 con 40.000.000 di pezzi - Il 2€ Commemorativo a più bassa tiratura (inclusi ministati): Monaco 2007 con 20.001 pezzi - Il 2€ Commemorativo a più bassa tiratura (esclusi ministati): Slovenia 2007 T.d.R. con 399.010 pezzi CURIOSITA' - SPAGNA: I totali di ogni taglio spagnolo al 2008, hanno una tiratura che finisce sempre con 888€; - ITALIA: A partire dal 2004, tutte le monete (commemorative escluse) hanno in ogni anno il numero di tiratura che finisce con le stesse cifre. 2004: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 925.000. 2005: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 943.900. 2006: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 951.700. 2007: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 955.490. 2008: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 956.400.* 2009: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 952.000.* *eccezioni: 2euro 2008 con tiratura di 2.456.400 pezzi. Rimane tuttavia costante il numero 56.400 in tutti i tagli. 50cent 2009 con tiratura di 2.452.000 pezzi. Rimane tuttavia costante il numero 52.000 in tutti i tagli. Si può considerare in queste particolarità anche il 2euro EMU che, pur essendo un commemorativo, ha il numero di tiratura che finisce in 952.000 (ha la stessa tiratura del 2euro “Dante” dello stesso anno). Non si possono considerare le altre commemorative le quali hanno tirature diverse; - SPAGNA: Stessa particolarità anche per quanto riguarda le monete spagnole.1999: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 50.970. 2000: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 50.500. 2001: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 50.574. 2002: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 77.699. 2003: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 31.790. 2004: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 57.000. 2005: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 47.077. 2006: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 50.004. 2007: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 58.434. 2008: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 56.940. 2009: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 67.500. A differenza delle italiane, le commemorative spagnole si possono considerare in queste particolarità: 2005 “Don Chisciotte” con tiratura di 7.892.077 pezzi, anche se rimangono costanti solo le ultime tre cifre della tiratura (077). 2007 “Trattati di Roma” con tiratura di 7.938.434 pezzi, anche se rimane costante solo il numero 8.434. 2009 “EMU” con tiratura di 7.900.500 pezzi, anche se rimane costante solo il numero 500; - CIPRO: Stessa particolarità riguardante le tirature: 2008: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 930.000. 2009: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 985.000. - FINLANDIA: La particolarità delle tirature si nota solo in alcuni anni. 2003: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 543.500.* 2005: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 719.500.* 2006: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 24.400.* 2007: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 917.000.* 2008: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 36.500. 2009: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 936.500.* *eccezioni: 2euro 2003 con tiratura di 8.833.500 pezzi. Rimane tuttavia costante il numero 3.500 in tutti i tagli. 1euro 2005 con tiratura di 7.854.500 pezzi. 50cent 2006 con tiratura di 6.774.000 pezzi. 1euro 2006 con tiratura di 1.629.400 pezzi. In questo caso rimangono costanti solo le ultime tre cifre (400). 2euro 2007 con tiratura di 5.137.000 pezzi. Rimane tuttavia costante il numero 7.000 in tutti i tagli. 2euro 2009 con tiratura di 6.256.500 pezzi. Rimane tuttavia costante il numero 6.500 in tutti i tagli; - GRECIA: Particolarità tirature: 2002: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 40.055.* 2005: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 950.000. 2006: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 950.000. 2009: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 975.000. *le tirature si riferiscono alle monete coniate nel 2002 dalla Zecca di Halandri. - LUSSEMBURGO: Particolarità tirature: 2002: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 17.500.* *eccezione 1euro 2002 con tiratura di 21.318.525 pezzi. - MALTA: Particolarità tirature: 2008: tutte le monete hanno il numero di tiratura che finisce in 960.000. Vai! A voi il continuo, sempre che ne abbiate voglia.....
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  3. Sicuramente tra le monete più studiate e ricercate del XIX secolo, anche se a lungo, quasi per un secolo, si pensò che la moneta fosse stata coniata in Francia, a Parigi. Non sembrando vero che il primato spettasse all'Italia, o meglio al Piemonte di aver dato origine alla moneta in oro decimale per eccellenza. G. Carboneri in uno studio del 1915 pone in fortissimo dubbio questa credenza, anzi con grande lucidità ne smonta ogni ragione, basandosi sui documenti presenti nell’archivio di Stato di Torino, e quanto presente, invece a Parigi, anche se sarebbe bastata l'attenta lettura di un decreto del 22 ventoso anno 9 Repubblicano (13 marzo 1801). Il documento è redatto in un periodo della Nostra storia dove l’influenza francese era totale ed assoluta, almeno in Piemonte: <Considerando che, mentre deve la Zecca coniare una quantità di monete d’oro, ogni ragion vuole, che vi sia impressa l'impronta repubblicana, e che tali monete abbiano nello stesso tempo un rapporto determinato colla moneta, che è la misura dei valori nella Francia; che nel far battere la moneta da 20 franchi, la quale rappresenti l’Italia liberata a Marenco, mentre riempie le accennate viste, il Governo soddisfa ad uno dei più sacri suoi doveri, quello di contrassegnare la riconoscenza nazionale alla Repubblica Francese, al Primo Console ed alle generose armate, che sotto ai di lui ordini combatterono per la libertà dell' Italia qui è tutto detto: 20 Franchi denominato MARENCO coniato a Torino. Il decreto a firma Carlo Bossi (Presidente del Ministero Straordinario del Governo Francese in Piemonte). < 1- verrà coniata nella Zecca Nazionale una moneta in oro del peso di denari 5.0.19 ed al titolo di 21.14 corrispondente in peso di Francia a grammi 6,41507 e titolo di 0.9 colla tolleranza di un grano e coll’impronto disegnato appiè del presente decreto. 2- Questa moneta porterà in nome di Marenco, e sarà ricevuta tante nelle Casse Nazionali, quanto nell’eseguimento dei contratti fra particolari per lire sedici, soldi diciassette, denari sei di Piemonte. > Ed ancora da quanto riportato dal Dewaminn : "Le Piémonte fut de nouveau et définitivement occupé en 1800 (victoire de Marengo, 14 juin 1800), et l'on frappa à Turin des pièces de 20 francs, qui portent la légende: L'Italie délivrée à Marenco (je ne sais pourquoi Marenco au liu de Marengo) et une jolie téte de femme casquée, et de pieces de 5 francs à la legende GAULE SUBALPINE; sur le revers des unes et des autres on lit: ERIDANIA pays baigné pae le Po, que les Latins appelaient Eridanus. Ces belles pièces, que rappellent les merveilleuses frappes de l'antiquité, sont des oeuvres du Graveur Lavy, dignes de la patrie des arts> Rimane sempre il perchè di “Marenco” , il tutto nasce, dall'incisore dei conii Amedeo Lavy, che nella dizione della legenda, sostiuice il luogo della battaglia con quello di un cognome assai comune in Piemonte, come l'inversione nel parlare quotidiano è frequente. Il decreto di emissione è stato scritto su modello del Lavy.
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  4. Può esistere la poesia, il romanticismo, l'amore per ciò che è bello, il piacere di avere fra le mani qualcosa che suscita curiosità e interesse per la storia, nel mondo del collezionismo euro-numismatico? Certo che sì, ma purtroppo dai commenti che si sentono in giro nei forum specifici si evince che nelle ragioni del collezionismo "euristico" prevale la speculazione, l'acquistare per rivalutare ed eventualmente rivendere per guadagnarci sopra. Molti acquistano con la speranza che il pezzo possa un giorno arrivare a costare una cifra tale da rendere ricchi. Questo non è vero collezionismo, bensì semplice "commercialismo" di bassa lega. Questo modo di collezionare è paragonabile al gratta-e-vinci. "Spero che la mia moneta diventi rara e un giorno valga una fortuna", questo è ciò che frulla nella testa di molti raccoglitori di monete in euro. Sgombriamo il campo da un facile equivoco: Sperare che ciò che si colleziona possa divenire rara e interessante economicamente NON è un peccato, ma fare che questo sia l'obiettivo a l'assillo primario della collezione significa fuorviarsi e incamminarsi su una strada che porta i più alla delusione e a perdere risorse finanziarie di cui si ha bisogno per ben altre cose più necessarie nella vita. Torniamo alla "poesia" che è meglio. Aspetto le vostre considerazioni e pareri.
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  5. Collezionare significa estrarre da ciascun pezzo una storia, un momento, un significato. Prendere per le mani una moneta e ricordare il momento esatto in cui l'hai trovata, l'hai scambiata, l'hai comprata, porta alla mente il profumo di quei momenti con una velocità tale che sembra quasi impossibile che il cervello possa permetterla. Sarò un romantico ma conosco una per una le monete e ciò che esse hanno significato o significano in questo momento. Mio nonno una volta mi dette una moneta che aveva trovato tra gli stracci che lavorava e che come il primo cent di paperone aveva tenuto come punto d'inizio, Vorrei poter trasmettere agli altri questa sensazione, non un prezzo che appare su un sito di aste. Grazie.
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  6. puoi usare il metodo che usano gli inglesi che sarebbe usare il valore attuale delle guinee per esempio , oggi una guinea vale circa 150 sterline (in oro senza valore numismatico) per cui se una cosa costava 50 guinee nel 1700 viene attualizzata con 50*150 = 7500 sterline attuali solo che questo a portato a degli incrementi perche fino a 5 anni fa la guinea valeva 60 sterline . cosi ti semplifichi molto la vita per esempio uno zecchino vale circa 100 euro e moltiplichi tutto per il valore di allora non e tecnicamente corretto ma almeno ti da un valore.
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  7. ciao la tua e una domanda complessa nel 1500-1600 a venezia sono circolate piu monete e c e stato una progressiva svalutazione delle monete all inizio del 1500 c erano ancora in circolazione monete come grossi e soldini mentre nel 1600 la monetazione cambia completamente e si evolve ancora nella meta del 1600 per semplificare ti direi di basare la tua ricerca sullo scudo della croce da 140 soldi o 7 lire che diviene l unita di conto principale a venezia e nei possidimenti nella prima meta del 1600. detto questo devi fare ulteriori considerazioni : 1) la prima e che quello che compri oggi e molto diverso da quello che compravi 400 anni fa (il paniere dei beni e molto diverso) cose tipo cellulari , vestiti , vacanze e cosi via non esistevano allora , oggi questi beni la fanno da padrone negli indici Istat per l inflazione 2) la tecnologia a reso molti beni molto meno costosi , pensa a un vestito negli anni 50 , costava 50.000 lire , adesso con 100 euro lo trovi (per esempio) oppure un uovo , costava 200 euro quando ero bambino 30 anni fa , adesso costa 10 cent. quello che voglio dire e che una volta ci volevano molti piu soldi per comprare gli stessi beni. detto questo ti direi di cercare su google books che ci sono un sacco di libri sulla storia veneziana e sulle monete , prova con Niccolo Papadopoli , Le monete di Venezia , che ti da una breve storia monetale. ci sono molti riferimenti ai prezzi e ai salari che venivano pagati , mi pare che un bracciante all arsenale di venezia prendesse 4 o 5 soldi al giorno nel 1600 (ma non sono sicuro) ti posso anche dire che quando ho fatto il mio albero genealogico , ho trovato su un catasto veneziano del 1641 che i miei avi abitavano in una casa che valeva 35 lire (5 scudi della croce) , che avevano tre pio di bosco valutati a 21 lire (3 scudi) e che la fattoria di quello piu ricco era valutata a 500 lire . ci sono anche le tabelle Istat dal 1861 a oggi , allora una lira valeva circa 5 euro di oggi. spero di essere stato di aiuto e spero che qualcun altro contribuisca perche e una discussione che interessa anche a me ciao
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