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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/03/10 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti, inizio questa nuova discussione-relazione sulla visita eseguita il 20 Novembre 2009 al Museo della Zecca(INPZ) ed alla Città dell'Acqua. Perdonatemi il ritardo con cui le posto, ma il tempo libero che ho a disposizione ormai non è molto :lol: :( Questo sito archeologico privato del Gruppo Cremonini, la Città dell'Acqua di cui posto il link per chi vuole approfondire, si trova in prossimità di Fontana di Trevi, fu scoperto durante i lavori di ristrutturazione del Palazzo che lo ospita( ex Cinema Trevi), fu ristrutturato completamente con i fondi del Gruppo, su autorizzazione dei Beni Culturali, e poi aperto al pubblico. http://www.spaziocremoninialtrevi.it/ Inizio subito con la carrellata delle foto del Museo della Zecca, preciso che le fotografie sono mie e di PGL, che me le ha inviate, ho scelto le più belle tra quelle doppie, quasi tutte di PGL devo dire :D , perciò indicherò sotto ogni foto chi ne è l'autore, così il nostro orgoglio non ne risentirà :P :lol: :lol: Buona visione a tutti, non manco di consigliarvi di recarvi non appena potete nei due luoghi da noi visitati, ne vale sicuramente la pena. Giò :) Nella prima foto potete vedere il cortile del Palazzo che ospita la Zecca: il Palazzo dei Ministeri Finanziari Nella seconda alcune foto che ritraggono operai al lavoro all'interno della Zecca stessa Foto di Giovanna1 punto
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Il Muntoni riporta "taglio a fogliette", come nota al primo testone illustrato (M.22), dando per scontato che valga anche per i successivi tipi, ma se questo è giusto dal punto di vista metrologico (tutti i testoni di papa Clemente XII sono stati coniati successivamente alla riforma monetaria del 1733), non è detto che lo sia in assoluto dato che la lavorazione del contorno, contro la tosatura, venne stabilita con chirografo del maggio 1734, che in teoria entrava in vigore solo con l'inserimento negli atti di un notaio camerale, avvenuta solo il 9 settembre 1735. Il Muntoni nella nota a pag 168 del vol.III riporta che i testoni con A.IV-1733 (M.34-38) sono coniati prima della riforma ma con peso uguale a quelli post-riforma (8,406 grammi), è più plausibile che i conii fossero già pronti ed utilizzati in seguito alla riforma, dato che non avrebbe avuto senso coniare monete con una metrologia non ancora in vigore. A maggior ragione tale ipotesi è valida se si considera che anche questi testoni presentano il contorno lavorato, testimonianza del fatto che non si attese l'ufficializzazione del settembre 1735. Personalmente non ho mai visto testoni di Clemente XII privi della lavorazione sul contorno, pertanto seppure con qualche contraddizione il Muntoni non sbaglia :rolleyes:. Note più approfondite sono presenti nel volume "Moneta Pontificia", di Silvana Balbi De Caro e Luigi Londei, dove è riportata anche la dicitura presente sul chirografo del 1734 per descrivere il nuovo contorno: curioso che furono i fratelli Hamerani (Ermenegildo ed Ottone) nella loro officina privata ad eseguire questa lavorazione sia per le monete da essi stessi coniate (fino al 1738 la loro officina funzionerà come zecca ausiliaria di quella centrale), sia per le monete coniate dalla zecca Vaticana. Era quindi una operazione manuale post-coniazione, alla quale alcuni pezzi potrebbero essere sfuggiti...;) Allego le foto dei contorni lavorati di un giulio (cordonato): di un testone (a fogliette): e di una mezza piastra (a fogliette): Ciao, RCAMIL.1 punto
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Grazie a te Flavio, anche a nome di PGL naturalmente. Sono felicissima che ti sia piaciuto. Il sito è veramente particolare ed affascinante, ne consiglio la visione a tutti, oltretutto il biglietto è molto economico, 3 € per gli adulti ed 1 € per gli aventi diritto agli sconti, un prezzo ridicolo se pensiamo alle spese enormi di ristrutturazione sostenute dal Gruppo Cremonini. Giò :)1 punto
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Grazie infinite ancora !!!! ********************* Di Magnificenza in Magnificenza.... :wub::wub: Tra l'altro.... davvero attraverso i rovesci di queste medaglie si potrebbe tracciare un'affascinante Viaggio nella Storia dell'Osservazione Astronomica ... !!! Scusate il fuoritema, ma... in fondo ... sono commenti nati sulla scia delle suggestioni delle tue foto, cara Giò!!! :angel: Evvai con il tesorettooo! V1 punto
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In attesa di godere del "Tesoretto" promesso … approfitto di un attimo di pausa di Giovanna: …. per ringraziarla nuovamente per questa stupenda visita virtuale che ci sta regalando!!! … e per una veloce risposta al gentilissimo Roberto. Certo nella tua medaglia di Pio X si apprezzano al meglio tutti i particolari... Ho trovato in rete (in un'asta e a bassa risoluzione) la medaglia di Leone XIII a cui alludi. Se non ti fosse troppo di disturbo, vedrei assai volentieri la tua ... :rolleyes: Tra Osservatori Vaticani Vecchi e Nuovi ... leggo che l'Osservatorio del Campidoglio fu fondato da Papa Leone XII. A lui il Belli rivolge questi versi (che pure Giovanna apprezzerà ....;)) " Nun j'è vienuta mò la frenesia, invece de giucà a mercanťinfiera, ďaritirasse in camera 'gni sera soli soli a studià de strolomia? .... " G. G. Belli, 23 settembre 1836 (Fonte: R. Buonanno "Il cielo sopra Roma. I luoghi dell'astronomia") Di Leone (XII) in Leone (XIII...) e di Pio (X) in Pio (XI ....) : nel 1935 Pio XI inaugura la nuova Specola di Castelgandolfo…. Medaglia dell'evento ???? :unsure::rolleyes::D Grazie! Valeria1 punto
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Ciao Aurelius e grazie per gli Auguri che contraccambio. Tutti fatichiamo un po' con queste monete,non ti preoccupare..Sappi che anche consultando tutti gli studi piu' importanti fatti nell'ultimo secolo ,troverai discordanze anche importanti tra di loro.Io ti consiglio di seguire la metodologia di L. Bellesia nel suo Lucca-Storia e Monete 2007 il quale divide i denari enriciani in cinque gruppi con periodo e nominativo imperiale preciso.La moneta da te allegata,a mio parere,si puo' classificare come periodo post Enrico V,cioe' 1125-1181.Il tondello quadrangolare ,la sua degenerata lettura epigrafica e lo scarso contenuto argenteo,da quello che si puo' solo intuire dalla foto, ne fa' supporre tale classificazione.AI limite potrebbe anche trattarsi di un'imitazione pisana della moneta!I semicerchi che tu vedi sono il risultato della battitura a martello tondo fatta per allargare appunto le lamine ritagliate in precedenza,metodo usato sin da Enrici IV.Ma anche l'analisi di rob potrebbe essere valida:come vedi i problemi rimangono e penso non finiranno mai.L'immobilismo del tipo per quasi due secoli rende decisamente ardua una classificazione precisa.Spero di non averti confuso le idee ancor di piu' ma cosi' e',purtroppo.1 punto
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Tre bellissime monete, un super-regalo di Natale direi...:P Concordo con sixtus78 che il più "inusuale" come conservazione sia il testone della S.V. 1559, un diritto pressochè perfetto, difficile trovare uno stemma così ben definito, e solo un minimo salto di conio al rovescio, che comunque non pregiudica la godibilità della moneta. Nemmeno a farlo apposta mi mancano tutte e tre, per cui complimenti, con un pizzico di sana invidia ;) Ciao, RCAMIL.1 punto
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Complimenti per il Clemente XII Urbe Nobilitata, è ben vero non si tratti di una moneta di grande rarità, ma difficilmente si trova in notevole conservazione, son omonete che hanno circolato molto. Si decisamente mi piace !! Le altre due non le ho ancora aperte, troppo curioso per il testone di Clemente XII, la mai passione !.1 punto
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Per AQUILEIA : (Note da G. Bernardi. Monetazione del Patriarcato di Aquileia) : Inizialmente le monete del tipo frisacense si conteggiavano in 12 piccoli, poi si mantenne a lungo la valutazione a 14 denari. Inizialmente in Friuli ci si basava sul sistema ponderale carinziano imperniato sul marco (1 marco= 231,048 grammi); poi, nella seconda metà del XII sec. entra in uso il marco veneziano (1 marco =238,3437 grammi). 1 marca di denari =4 fertoni =8 lire di denari =160 denari =2240 piccoli. ...................................1 fertone =2 lire di denari = 40 denari = 560 piccoli. ......................................................1 lira di denari = 20 denari = 280 piccoli. .................................................................................... 1 denaro = 14 piccoli. (Da G. Bernardi.Le monete maggiormente in uso nel Medioevo Friulano) : ....(omissis).... I denari veronesi calarono presto di peso e di titolo, scendendo su una media di mezzo grammo con appena 260 millesimi di fino, che progressivamente si ridusse ancora. Col tempo queste monete finirono per chiamarsi "parvuli veronenses", nome ripreso nella monetazione veneziana in coniazioni numerosissime al nome dei dogi Sebastiano Ziani, Orio Malipiero ed Enrico dandolo fra il 1172 ed il 1205, diffondendosi in tutta l'Italia nordorientale, nel Tirolo e nel Friuli: I primi due dogi monetarono i piccoli con 0,362 grammi d'argento al titolo 0,270 mentre sotto Enrico Dandolo il titolo scese a 250 per mille. Il piccolo veneziano divenne a sua volta il modello cui si conformarono i nuovi piccoli o parvuli veronesi, quelli dei vescovi di trento e dei patriarchi friulani. Fino al quattordicesimo secolo, malgrado la piccolezza, il parvulo rimase quale fondamentale misura di valori.1 punto
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Le lettere variabili che vedi su questa come in altre emissione sono marchi di controllo che il magistrato monetario faceva apporre per controllare la quantità di monete coniate (il Monetario, ottenuto il metallo prezioso dall'Erario, aveva la responsabilità nella coniazione delle monete e nella loro purezza). Per questa emissione del quinario sono stati utilizzati come marchi di controllo sia lettere sia numeri romani (con o senza punto) ed anche segni frazionali. Ogni simbolo può avere più coni. L'esame di questi simboli di controllo sono importanti per comprendere sia l'organizzazione della zecca sia per valutare il volume di emissione, anche se non sappiamo molto nè sul numero dei pezzi coniati per ogni conio del diritto (solo ipotesi) nè tanto meno sul numero delle monete prodotte con un dato simbolo.1 punto
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Ciao, la tua moneta è menzionata dal Muntoni e classificata al n° 152 (CNI 50), all'esergo del diritto compaiono tre monti con ai lati due corone, tratte dallo stemma del Card. Antonio Maria Ciocchi del Monte, zio del futuro papa Giulio III. Diritto con chiavi con impugnatura quadrilobata. Ciao, RCAMIL.1 punto
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