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I contenuti con la più alta reputazione dal 11/24/24 in tutte le aree

  1. Chiedo perdono se apro un'apposita discussione, ben sapendo che ne esiste un'altra, ma, data l'importanza dell'argomento, non ho potuto fare altrimenti. Il 22 novembre del 1773 Bernardo Perger - avendo ricevuto l'ordine dal Re di "esporre tutto quello che bisogna per il miglioramento della Real Zecca" - scrive al presidente della Regia Camera della Sommaria, nonché delegato della Regia Zecca, informandolo sullo stato attuale dell'officina monetaria. La zecca, stando alla rapporto del Perger, versava in uno stato miserevole in particolare per i macchinari obsoleti e logorati dall'uso che non permettevano un'alta qualità della monetazione. In questo importante e inedito documento (ASNA, Ministero delle finanze, fascio 299) si epongono le ragioni dei graffi sulle monete napoletane, almeno per il periodo precende al 1774 e forse anche successivo, visto che non si hanno finora notizie se i nuovi macchinari vennero adottati in zecca. Le carte rivelano come i graffi siano attribuibili a una fase precisa del processo di coniazione, ovvero quello successivo alla trafilatura. I cilindri della trafile, essendo in ferro e non in acciaio, presentavano la superficie scabra impedendo così un corretto appiattimento delle lamine (piance) per raggiungere lo spessore (doppiezza) desiderato. Non essendo le trafile pefettamente funzionanti, le lamine prodotte non erano di giusto peso e si era costretti all'utilizzo della lima per riportarle al peso prescritto (documento n. 1). Nel documento successivo, datato 25 gennaio 1774, il regio ingegnere Giuseppe Astarita fa le medesime dichiarazioni del maestro dei coni (documento n. 2). documento n. 1 a firma di Bernardo Perger Documento n. 2 a firma di Giuseppe Astarita
    16 punti
  2. E' arrivato finalmente Natale, e guardate il caro Babbo Natale che mi ha' portato? E' da molto tempo che gli ho scritto la letterina e finalmente dopo due mesi è arrivato il mio grandissimo regalo, sto ultimando il mio primo monetiere, tutto realizzato artigianalmente con le mie mani. Il monetiere è fatto per la maggior parte di compensato marino detto Okumè , i listelli dove scorrono i cassetti e i frontali dei cassetti in legno massello di Ayous un legno molto morbido facile da lavorare, e molto gradevole pitturato con impregnante sia in ciliegio in noce , mogano ecc. Misure Monetiere L 40 cm H 44 cm P 27 cm, Il monetiere a tredici cassetti per contenere all'interno vassoi in floccato blu Leuchtturm 35 caselle da 39 mm la mia collezione di ben 397 monete della Repubblica Italiana · Monetazione del secondo periodo dal 1951 al 2001, Sono arrivato quasi alla conclusione sto' pitturando il mio monetiere con un impregnante all'acqua color ciliegio, una scartavetratina leggera e poi una bella passata di finitura trasparente lucida incolore sempre all'acqua. Il compensato marino, materiale sia per il mobiletto e sia per la struttura cassetti, é materiale di scarto preso nel mio cantiere dove lavoro, ho comprato solo i masselli in ayous per i frontali cassetti 3x1 da leroymerlin, 13 Vassoi in floccato Leuchtturm, Impregnante all'acqua ciliegio, Finitura all'acqua incolore, e i mini pomelli d'orati testa tonda da montare al centro dei cassetti presi su Amazon, totale spesa circa 100,00 euro, vi allego immagini del monetiere in fase di ultimazione poi prima di Natale spero di farcela posterò immagini del monetiere finito grazie a tutti voi Marco
    15 punti
  3. Carissimi Amici, È con grande piacere che il nostro giovanissimo @Mattia Rescigno_qualche giorno fa si è laureato con una tesi dal titolo: "La scelta vincente. La celebrazione dei Decennalia e dei Ludi Saeculares nella monetazione severiana". 158 pagine che ho avuto modo di scorrere (ma che mi premurerò di leggere attentamente) dense di informazioni, riletture critiche, suggestioni, curiosità e soprattutto, per me che sono profano, di informazioni su quel periodo della storia romana. Il tutto è reso godibile da una scrittura "leggera" e coinvolgente, in grado di rendere l'argomento piacevole fin dalla bella introduzione che, sulla base di una bibliografia pressoché completa dai testi romani fino ai recentissimi volumi storiografici, inquadra la figura di Settimio Severo (imperatore sui generis fin dalle sue origini nordafricane) ed il periodo turbolento in cui visse. In seguito, dopo aver introdotto il sistema monetario del tempo (quello prettamente romano e quello, di non minore interesse, provinciale) l'Autore descrive l'uso propagandistico delle monete per la costruzione del consenso in un periodo di preoccupanti pressioni ai confini dell'Impero. Si arriva infine al fulcro dell'opera, ovvero le rappresentazioni numismatiche dei Decennalia e dei Ludi Saeculares, manifestazioni volte a glorificare la figura dell'imperatore che volle rinnovare la città di Roma e l'impero sia architettonicamente, sia nelle feste autocelebrative, sia infine nei Giochi organizzati per il suo rientro dalle campagne militari. Il tutto è accompagnato da un apparato iconografico di altissimo livello, con decine di monete riprodotte a colori (alcune dei veri capolavori di incisione) che permettono di visualizzare plasticamente i concetti che l'Autore ha esposto nel suo scritto. Ben sei pagine di bibliografia esaustiva, infine, non possono che confermare l'importanza di questo lavoro. Congratulazioni, Mattia, per il traguardo raggiunto. Sentiremo ancora parlare di te!
    15 punti
  4. Ho ritenuto doveroso fare una sintesi / bilancio 2024 degli eventi offerti dal Circolo cultura Numismatico Milanese. Tale sintesi non è (forse) per auto acclamazione ma per portare alla conoscenza di molti che anche in mezzo a molte difficoltà si può concretizzare un’attività COSTANTE di vera divulgazione storico/numismatica GRATUITA a livelli anche elevati. Gli eventi sono stati 13 nel corso dell'anno : Gennaio : Martedì 16 gennaio: Monetazione del Regno Lombardo Veneto. (Mostra dal vivo di monete e documenti dei soci) Febbraio Martedì 6 Febbraio - I simboli genovesi nella moneta, nell'arte, nei palazzi, nell'attualità (M. Sassi) Martedì 20 febbraio: CONSECRATIO, Le monete di deificazione degli imperatori romani. (Fabio Songa) Marzo: Martedì 26 marzo Le contraffazioni di monete milanesi delle zecche lombarde e piemontesi. (T. Caronni) Aprile: Martedì 16 aprile: Pescennio Nigro e le sue monete, ( Prof. A. Savio). Maggio Martedì 07/05/2024: La monetazione milanese nella reggenza di Maria Teresa d'Austria. (G. Mascher) Martedì 21/05/2024: Excursus informativo sull’immensa monetazione romana imperiale. (F. Songa) Giugno Martedì 04/06/2024 La Zecca di Monza (1407-1413), (L. Gentili). Martedì 18/06/2024 Riconoscimento e scambio monete. Settembre Martedì 24/09/2024 Le monete milanesi di Carlo V. (A. Rimoldi) Ottobre Martedì 15/10/2024: La Zecca di Potosí, l’argento che cambiò il mondo (E. Lesino). Martedì 29/10/2024 Una moneta greco-egiziana attribuita a Cleopatra, ( A. Pironti). Novembre Martedì 26/11/2024 Un particolare grosso coniato sotto il dogado di Antonio Venier, (A. Costantini). Dicembre Martedì 10/12/2024: Su i falsi nelle monete di Genova, (M. Sassi).
    13 punti
  5. Salve a tutti Segnalo la recentissima pubblicazione nel numero di 12/2024 della rivista del Museo del Risorgimento di Milano "Il Risorgimento", di un contributo di cui sono autore dal titolo: "<<Italia libera. Radetzky non volle>>. Tra autonomia ed iconoclastia: le monete del governo provvisorio di Lombardia", visibile a questo link: https://riviste.unimi.it/index.php/risorgimento/article/view/27355 Il numero per intero è invece consultabile qui: https://riviste.unimi.it/index.php/risorgimento L' articolo presenta una mia ricerca sulle monete da 5 lire del Governo provvisorio di Lombardia lavorate a scatola con il ritratto di Radetzky in cui ho ricostruito alcuni interessanti retroscena della vicenda che aggiungono un tassello in più sulla questione. Ci tenevo a ringraziare in particolar modo Mario @dabbene e @giancarlone per le belle immagini dei pezzi delle loro collezioni che mi hanno gentilmente concesso di aggiungere a questo contributo. Ringrazio anche chi mi ha dato la sua disponibilità per la pubblicazione di altre immagini che tuttavia per ragioni di economia di spazio non ho potuto inserire. Spero la lettura sia di vostro interesse
    12 punti
  6. Ringrazio per gli apprezzamenti Apro un piccolissimo off-topic, scusandomi con @Alan Sinclair. Concordo con @torpedo sul fatto che, per il mercato internazionale, lo slab sia una realtà assolutamente consolidata. Se sia o meno un obbligo non saprei dirlo, ma i realizzi importanti che fanno le monete chiuse in queste scatoline sono sotto gli occhi di tutti. Per una serie di motivi, personalmente ho scelto di non far chiudere le mie monete in slab quando, recentemente, le ho esitate . Visto che ogni tanto spunta fuori questo argomento, che ne direste se apro una discussione ad hoc in questa sezione e la metto in evidenza? Se siete d'accordo potete votare questo mio intervento con le faccine sorridenti o piangenti (in questo modo i punteggi non verranno sommati al profilo utente). Se ci saranno ALMENO 15 reazioni su questo post procederò ad aprire il thread. Grazie Chiudo l'off topic sullo slab (nel caso ne parliamo nell'apposito topic) EDIT: Qui c'è un'interessantissima discussione sugli slab relativa alle monete preunitarie. L'ho messa in evidenza visto che l'argomento è sempre attuale
    11 punti
  7. Un sereno Natale e tanta felicità a tutti quelli che, qui nel blog, passeranno delle festività col cuore pesante, ma pieno di speranza. Nessuno conosce i drammi personali, leggeri o pesanti che siano, dietro i nostri Nickname, d'altra parte qui si parla di monete e assimilabili, ma sono sicuro che questa comunità, senza saperlo, aiuta inconsapevolmente qualcuno a stare a galla nei momenti di sconforto o malinconia facendolo sentire parte, anche marginalmente, di una società inj cui non si è soli. Buon Natale Massimiliano
    10 punti
  8. cari amici volevo condividere il mio ultimo acquisto, un bel regalo di natale, capodanno, befana, compleanno e pasqua. 12 carlini 1810 Gioacchino Murat
    10 punti
  9. Sono d'accordissimo con il tuo punto di vista, ma permettimi di "spezzare una lancia" nei confronti di chi cerca le monete "imbullettate" (non scrivo "periziate" visto che i ben noti cartellini costituiscono semplicemente un attestato di autenticità con parere di conservazione). Quello che tu osservi riguardo i collezionisti di monete medievali è sacrosanto, ma tra i due tipi di collezionisti c'è, spesso, un profondo divario. Escludendo chi colleziona il Regno da anni, queste monete di grande modulo sono molto attraenti per i nuovi collezionisti, che ovviamente non hanno l'esperienza e la preparazione per giudicare sia l'autenticità che la conservazione di queste tipologie molto falsificate. Una "perizia" Tevere, ad esempio, fa certamente gola, visto soprattutto la fama di grande serietà e integrità che questo noto Professionista si era costruito nel tempo. Quindi, per alcune categorie di persone, cercare le monete "periziate", è comprensibile. Certo, rimane sempre e ancora di più valido l'invito a imparare quanto prima: come scrivo sempre, è fondamentale imparare a fidarsi solo ed esclusivamente dei propri occhi e del proprio sapere, visto che il mercato numismatico è, purtroppo, pieno di venditori "generosi" quando devono vendere. Non è esagerazione ma un triste dato di fatto. Spendo due parole per quanto riguarda il sistema di valutazione che sto approntando, visto che serve a "completare" il concetto sopra espresso. Sia le "perizie" degli slab, che quelle nostrane sono estremamente "parsimoniose" in termini di spiegazioni. Di fatto, non ne hanno, a parte qualche brevissima nota sulla patina, su qualche difetto tecnico, ma poi, tutto finisce li... Non ci sono informazioni relative alla qualità di coniazione, o altri parametri valutativi che possano aiutare a capire il perchè si è giunti a un determinato grading. Ecco, riuscire a trasformare tutto questo in un concept rodato e modulare (in base alle tecniche produttive) è davvero molto ostico, ma sono certo che aiuterebbe i collezionisti che vorrebbero imparare a valutare tutti gli aspetti in gioco di una valutazione qualitativa.
    10 punti
  10. Dato che nella giornata di domani, Natale, si apre l'anno Santo 2025, quale migliore occasione per fare gli auguri al forum con un bel giulio di Papa Clemente X per l'Anno Santo 1675 (ex Nomisma Aste). IN PORTIS OPERA EIVS, cioè: le sue opere [la lodino] alle porte [della città] (Proverbi, 31, 31).
    9 punti
  11. Ciao a tutti! Volevo condividere con voi il mio ultimo acquisto: un sesterzio di Marco Aurelio. Sono particolarmente contento di questo pezzo e lo trovo davvero affascinante, soprattutto per il bel ritratto dell’imperatore. Essendo un nuovo collezionista di monete dell'Impero Romano, e soprattutto di bronzi, sarei grato di ricevere qualsiasi consiglio, parere o informazione da parte di collezionisti più esperti. Ogni commento è ben accetto! Grazie in anticipo e buona giornata a tutti!
    9 punti
  12. Un post a dir poco delirante. Di nuovo a giustificare i ladri con l’esistenza della proprietà privata e a preoccuparsi dei documenti del Katz , invece che sperare nella persecuzione degli stessi da parte delle forze dell’ordine? Ma non è che lei è un parente della salis e delle zecche rosse dei centri sociali che propugnavano il furto come esproprio proletario? Se stava zitto faceva più bella figura…
    9 punti
  13. Martedì 21 gennaio alle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU') si terrà da parte del Prof. Adriano Savio la presentazione del suo libro "KASINÓ. FRANCHI, CINEMA, CÉLINE E VICHY". La presentazione potrà anche essere seguita da remoto per mezzo di google meet, i link da utilizzare verranno comunicati a metà del mese di gennaio.
    8 punti
  14. Buonasera, Visto che nessuno ha riscontrato la mia domanda forse preso dalla “concitazione” della discussione, ho pensato di scrivere alla NGC che gentilmente poco fa mi ha risposto via mail. Vi riporto di seguito quanto risposto: …Thank you for contacting us regarding your question about lost/stolen coins. I'm happy to provide you with some information about that. If an NGC-certified coin is lost or stolen, then the owner of the coin would need to contact us with a police report in order for us to label the coins lost or stolen on our certification lookup. Please let me know if you have any additional questions. Kind regards, Aaron A. Customer Service Certified Collectibles Group p. (855) Grade10 | (855) 472-3310 collectiblesgroup.com NGC, NCS, PMG, CGC, CCS, ASG and CAG are independent members of the Certified Collectibles Group Nella sostanza: Se una moneta certificata NGC viene smarrita o rubata, il proprietario della moneta deve contattare l’ente certificatore inviando loro copia della denuncia al fine di poter etichettare la moneta smarrita o rubata nei loro database e rendere cosi maggiormente diffusa la notizia. Un cordiale saluto, D
    8 punti
  15. Ciao a tutti, dopo un periodo di assenza nella sezione imperiale dovuta ad una parentesi piacevole e ovviamente non chiusa nel periodo repubblicano, ho il piacere di condividere con voi l'ultimo arrivato in collezione, una moneta che cercavo da tempo e che non ero riuscito ancora ad aggiungere. Sto parlando di un bellissimo (per me lo è, spero piaccia anche a voi 😄) denario di Vitellio, l'ultimo di quelli che io chiamo "I tre moschettieri", Galba, Otone e Vitellio appunto, penultimo della mia mancolista imperiale del periodo principale della mia collezione da Augusto a Commodo. Adesso manca "solo" Otone, magari il prossimo Natale eh 😉 L'Imperatore in questione è il terzo di 4 che si succederanno dal giugno del 68, dopo la morte di Nerone, a tutto il 69 d.C., in quello che comunemente viene chiamato l'anno dei 4 Imperatori, che si concluderà con la definitiva presa del potere di Vespasiano nel mese di dicembre (era comunque già stato acclamato dalle sue legioni nel mese di luglio). Di lui le fonti non dicono cose molto lusinghiere, Svetonio pensa che siano esagerate, frutto di persone a lui avverse, come succede spesso (non che Svetonio fosse esente da questo…), ma in ogni caso pare che non fossero poi così lontane dal vero. La sua famiglia discendeva o da antichi Re del Lazio o da un ciabattino, non è dato sapere a questo punto, pare che la sua carriera sia stata favorita da essere stato amante di Tiberio prima e amico di Caligola dopo, con il quale condivideva la passione per i carri, passione che lo costrinse a zoppicare per tutta la vita a causa di un incidente. Comunque sia andata è quasi assodato che fosse un gran bevitore e amante dei banchetti, non aveva nessun vero amico perché gli amici li comprava, aveva un certo peso politico a causa del padre (Lucio Vitellio il Vecchio, più volte console e governatore sotto Tiberio e Claudio) che gli aveva lasciato anche un consistente patrimonio, fu infatti Console, proconsole in Africa e Galba addiritura lo scelse per comandare l'esercito della Germania inferiore. Sembra anche che non volesse diventare Imperatore ma ci si trovò nel mezzo quando i comandanti delle legioni sul Reno lo acclamarono tale. Alla fine le sue amicizie effimere lo portarono alla rovina, aveva anche abdicato in nome di Vespasiano ma la cosa, dopo alterne vicende di battaglie e tradimenti, non lo salvò dalla morte, fu massacrato infatti dalla folla e poi gettato nel Tevere il 20 dicembre 69. Non mi dilungo ulteriormente sulla storia di Vitellio ma passo direttamente al denario in questione, attualmente credo che sia uno dei pezzi più belli che ho in collezione, sia come stile che conservazione, come dico sempre a me piacciono tutte le monete a prescindere, tuttavia quando mi trovo davanti ad esemplari così è una sensazione unica. Come potete capire sono davvero emozionato per questa aggiunta, quando è arrivata mi sono sentito come mio nipote di 5 anni quando apre il regalo di Natale, comunque alla fine chi lo ha detto che quando siamo più grandi non possiamo sentirci così 😊 Vitellio, Denario, Roma, 69 d.C., RIC 107. 3,42g X 19mm D/ A VITELLIVUS GERM IMP AVG TR P; testa laureata. R/ PONT MAXIM; Vesta con patera e scettro. Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo
    8 punti
  16. Ciao! È un bordo largo sia al dritto che al rovescio, la più rara per questo millesimo e spunta sempre un costo non indifferente. Spero tu l’abbia pagata il giusto perché (facendo “la parte del diavolo”) l’usura è abbastanza marcata (vedi ad esempio le verghe del fascio, le mani e il viso dell’Italia fino ad arrivare ai cavalli; al dritto baffo del re usurato che (almeno con questa illuminazione) sembra avere la sua punta quasi al livello della guancia. Colpo a h. 12 del rovescio, una macchia ben evidente sul cavallo e una più contenuta vicino all’Italia, e dello sporco sul viso del re. Insomma… il Bb faccio fatica a vedercelo. Certamente non è Mb. Da vedere meglio con una luce diversa ma non credo che possa arrivare a Bb pieno (ti allego un esemplare di buon Bb, che puoi conservare per raffronti e studiare). L’importante è che tu l’abbia pagata “il giusto”. Ci tengo a precisare che mi spiace puntualizzare sempre il lato economico, ma dopo aver esitato la mia collezione sono ancora più convinto che “la ragione” deve sempre vincere “sull’emotività”, perché il mercato è, credetemi, “una brutta e spietata bestia” e il collezionista deve tutelarsi, e può farlo solamente essendo più preparato e giustamente critico verso i suoi acquisti. Come dicevo allego un esemplare in conservazione “buon Bb”. Le verghe del fascio sono leggermente colpite da usura ma ancora parzialmente distinguibili, così come la punta del baffo è ancora visibile.
    8 punti
  17. A mio parere la sigillatura in bustina è a dir poco anacronistica all’alba del 2025. Inoltre, malgrado il miglioramento pubblicizzato della plastica, sempre a mio parere conserva i suoi lati negativi. Al di là della possibile manipolazione nella sostituzione della moneta (non facile, ma non impossibile), a mio parere non rimane la scelta migliore per la conservazione (e la tutela) a lungo termine della moneta (specialmente se questa è stata lavata nell’apposito liquido). Ultimamente ho ripreso i miei lavori sul mio sistema di grading, e al contempo sto lavorando su un sistema economico di sigillatura in bustina senza sigilli metallici (non mi sono mai piaciuti, specie quando sono vicini alla moneta) e con la possibilità immediata di verificare l’integrità della sigillatura. Spero a breve di mostrarvi qualcosa
    8 punti
  18. Nell’Archivio di Stato di Napoli è custodito un interessante fascio (Dicastero dell’interno e polizia della luogotenenza, atti diversi, esteri, scrivania di razione n. 9) contente le dichiarazioni degli impiegati della Regia Zecca afferenti alla loro “condotta politica, e morale”. Lo scopo degli interrogatori era quello di individuare eventuali eversivi da perseguire penalmente. Il corposo documento (datato 2 luglio 1821) intitolato “Incartamento per lo scrutinio degl’Impiegati dell’Amministrazione delle Monete” venne sottoposto all’attenzione del principe di Canosa, allora ministro dell’alta polizia. Le prime pagine dell’incartamento presentano un elenco dei nominativi e dei ruoli dei singoli impiegati divisi nelle seguenti categorie: Direzion Generale, Regia Zecca delle monete, Burò di Garentia e Direzione delle Raffinerie e de' Mangani e Argani; mentre all’interno sono presenti i fascicoli con una breve descrizione dell’impiegato e le sue dichiarazioni riguardanti i rapporti, se esistenti, con la carboneria o altra setta. A titolo d’esempio pubblico il fascicolo dedicato all’ispettore dei saggi Raffaele Mannara dove si possono leggere informazioni inedite.
    7 punti
  19. Aggiornamento monetiere di Natale, ci siamo quasi, effettuata due mani sia interno che esterno di finitura con impregnante incolore all'acqua, fatto asciugare per due giorni, montaggio pomellini d'orati al centro dei cassetti, adesso si inizia a sistemare e catalogare la mia collezione della lira Repubblica Italiana (1946-2001) preparazione dei vassoi LEUCHTTURM in floccato blu, fatti al computer stemmi Repubblica Italiana con data di ogni anno di coniazione, seleziono le migliori monete che ho' nel miglior stato di conservazione e finalmente metterle definitivamente a riposo nei loro cassetti al calduccio , prossimo aggiornamento a monetiere completamente finito con tutta la collezione all'interno
    7 punti
  20. Buonasera. Non è raro che la morte di un imperatore romano si accompagni a una certa dose di teatralità. Al riguardo, la pur piccola e breve dinastia formata da Caro (divenuto imperatore ai danni di Probo alla fine del 282) e dai due figli Carino e Numeriano, seppe farsi valere. Secondo una nota versione, Caro sarebbe infatti morto colpito da un fulmine nella sua tenda e quindi consumato dal fuoco. Mentre il figlio e successore Numeriano avrebbe addirittura regnato da cadavere, viaggiando in lettiga durante il rientro dalla campagna d’Oriente (vittoriosamente condotta dal padre Caro ma interrotta dalla sua “fulminea” morte). La macabra messinscena - far credere il già assassinato Numeriano ancora vivo, trasportandone il corpo in una lettiga tenuta sempre chiusa per proteggerne gli occhi affetti da una presunta malattia – concluse una spedizione che vide avvicendarsi ben tre imperatori: i già ricordati Caro e Numeriano e infine Diocleziano (fino ad allora Diocles, comes domesticorum) il quale (confermando la profezia secondo la quale sarebbe divenuto imperatore dopo l’uccisione di un “cinghiale”) non esitò a giustiziare pubblicamente, e di propria mano, il supposto mandante e regista del trucco della lettiga, ovvero il prefetto del pretorio Arrio Apro (appunto aper= cinghiale), peraltro suocero di Numeriano. Cosa accadde veramente in quei giorni e mesi non è però facile a dirsi, narrato com’è da fonti contradditorie e non sempre affidabili (Historia Augusta, Zonara, Giovanni Malala, Chronichon Paschale, Mosè di Cirene…). Dalle diverse versioni emerge comunque una vicenda alternativa e forse storicamente più credibile (di certo assai poco gradita ai Romani) che colloca la fine di Caro e Numeriano nella coda di un conflitto divenuto improvvisamente favorevole ai Persiani, passati al contrattacco dopo che la prima fase del confronto, favorevole invece ai Romani, si era conclusa vittoriosamente a Ctesifonte, anche perchè Bahrām II era stato inizialmente impegnato a fronteggiare ad Est una serie di ribellioni interne. Il nuovo andamento delle operazioni, peraltro esplicito in fonti tarde armene e bizantine, è forse celebrato da uno dei rilievi di Bahrām II a Naqsh-e Rostam. Tali eventi sarebbero stati mascherati dalla versione romana (la messinscena della lettiga) nella quale la morte di Numeriano viene attribuita a una lotta di successione tutta interna, evitando di gettare ombre sul successo delle armi romane (nota 1). La moneta che condivido ritrae il figlio minore di Caro, il Cesare Numeriano, Princeps Iuventutis, che accompagnò in Oriente il padre (il quale non mancò durante il viaggio si guadagnarsi meritatamente sul campo il titolo di Germanicus Maximus). Alla morte di Caro, tra il Luglio e l’Agosto del 283, Numeriano diviene co-Augusto (assieme al fratello rimasto in Occidente) e inizia una lenta ritirata lungo l’Eufrate che dura quasi sedici mesi. Raggiunta Emesa nel Novembre 283 vi sosta a lungo, fino al Marzo 284. Nel Novembre la spedizione raggiunge infine il Bosforo Tracio, dove però un sospetto fetore porta alla scoperta del cadavere celato nella lettiga, secondo il racconto tradizionale cui abbiamo accennato. Diritto: M AVR NVMERIANVS NOB C Busto di Numeriano panneggiato e corazzato verso dx con corona radiata. Rovescio: PRINCIPII-V-VENTVT//ςKA: il Cesare Numeriano panneggiato e corazzato, stante verso dx, tiene un globo nella dx e uno scettro nella sx. Peso gr. 3.84; diam. ; 22 mm; asse di conio: h6. RIC 363. La perdita della superficie originale della moneta sembra completa, più evidente all’ingrandimento che a occhio nudo. Vicino ai rilievi si notano residue tracce di argentatura (?). Il resto della superficie è brunita. Sul diritto, all’altezza della prima “M”, sul bordo del tondello , una piccola lacuna semicircolare dai margini patinati come i rilievi. In esergo indicazione della 6a officina di Roma (il segno “ς”, da quanto discusso in precedenti contributi e salvo miei fraintendimenti, deriva dal digamma, con funzione numerale in quanto sesta lettera dell’alfabeto greco, e viene detto “stigma” per successiva identificazione con un segno di legatura delle lettere sigma (σ) e tau (τ) in uso dal Medioevo al XIX sec.). Segue l’indicazione greca per “venti” (KA) per la quale, tra le mie poche fonti, resto incerto fra le diverse ipotesi: per i più indica il rapporto di lega di 20:1 (5% di argento). Secondo altri indicherebbe invece il rapporto con l’aureo (20 bronzi argentati per 1 aureo, replicando in forma altamente fiduciaria il precedente rapporto con l’aureo). Altre congetture hanno ipotizzato equivalenze con 20 assi o due denari, ricordando che il segno X sui denari repubblicani indicava l’equivalenza 1 denario / 10 assi. Un saluto e a presto, Lvcivs LX (nota 1): Se questo appare il quadro storico più realistico, diverse fonti contribuiscono a confonderlo: si narra così anche di un Caro rientrato trionfante a Roma e caduto in una successiva campagna contro gli Unni; di un Carino che combatte in Oriente; o si duplica, per lo sconfitto Numeriano, il destino di Valeriano, scuoiato e ridotto a un otre, dando a Numeriano la colpa della morte del vescovo di Antiochia Babila, da attribuirsi invece alle persecuzioni di Decio. PS: E’ sempre molto affascinante e istruttivo vedere le cose dalla parte degli “altri”, del nemico, facendo specchiare i due imperi eterni rivali e osservando un poco i Romani stando dalla parte dei Persiani. Oltre alla lettura dei passi delle Res gestae Divi Saporis (termine coniato da Rostovtzeff in analogia alla Res Gestae Divi Augusti) e in attesa di suggerimenti bibliografici dei quali sarò grato, intanto mi è arrivato il celebre volume di R. Ghirshman, Arte Persiana. Parti e Sassanidi, 1962, che risulta certo datato in alcuni suoi giudizi artistici, ma è tuttavia ancora utilissimo per una narrazione d’insieme e per l’ampio corredo iconografico, piacevolmente âgée.
    7 punti
  21. Carissimi amici, quest'oggi ho il piacere di condividere con voi uno dei lotti che mi sono aggiudicato nell'ultima asta Varesi. Come da titolo, si tratta di una lira del 1812 del Regno d'Italia (zecca di Milano), moneta comune ma non così facile da reperire in codesta conservazione. Personalmente, mi è capitato poche volte di vedere dei rilievi così ben definiti. Soprattutto i capelli al dritto sono impressionanti! Degne di nota anche la bella patina che dà carattere al tondello e l'assenza di graffi di conio, schiacciature o debolezze.
    7 punti
  22. Buonasera lamonetiani e buonasera agli amici appassionati di Vicereali. Non scrivo da un pezzo e vi sottopongo le foto di questo Tornese. Vorrei leggere i vostri pareri. Buona serata.
    7 punti
  23. Gli scudi già da tempo avevano smesso di avere un ruolo nell’ ordinaria circolazione. Per giunta questa moneta era praticamente sconosciuta alla popolazione, quindi un falso per la circolazione non avrebbe avuto praticamente ragione d’essere fatto
    7 punti
  24. condivido qualche ultimo acquisto borbonico, tutto rame, in attesa delle vicereali. sono una bella Pubblica 1756 di Carlo di Borbone, moneta rara. le comuni 10 tornesi 1819 di Ferdinando I e il 5 tornesi 1851 e il tornese e mezzo 1854 di Ferdinando II. e per finire il 10 tornesi 1859 di Francesco II, coniato a Roma.
    7 punti
  25. Buongiorno e Buon Natale @Giov60 e forum tutto ! Hai scelto il Giubileo che probabilmente è stato quello più celebre del '600 (un milione e mezzo di pellegrini richiamati a Roma) e più celebrato nella numismatica, con una copertura pressochè totale delle coniazioni, dai quattrini di Gubbio alle piastre di Roma, passando per le tante medaglie... Tutto con doppia (almeno) emissione, per l'apertura della Porta Santa (24 dicembre 1674, il tuo giulio) e per la sua chiusura (6 gennaio 1676, il giulio a seguire). Muntoni 34 (ex Asta VL NUMMUS-Austria 2016) Anche in questo caso, la legenda che circonda la porta nuovamente murata, riprende un passo della Bibbia, dalla lettera di S. Paolo ai Filippesi, "PAX DEI CVSTODIAT - CORDA VESTRA", La pace di Dio custodisca i vostri cuori. Ciao, RCAMIL.
    6 punti
  26. Tutti noi sappiamo quale sia la situazione dei circoli nel nostro paese, più volte è stata affrontata la questione anche in questo forum, cercando di fissarne le cause: età dei soci, difficile interesse dei giovani, difficoltà economiche derivanti dalle scarse partecipazioni, ecc. Spesso, parlando di questi argomenti con persone appartenenti a circoli di altre città ho percepito la loro sorpresa quando capiscono che le difficoltà che si possono avere a Milano spesso sono maggiori di quelle dei circoli di provincia. Milano è una “grande” città e questo è l’elemento che spesso “inganna” facendo credere che appunto perché è grande molte siano le possibilità, molti i soci, maggiore facilità nel realizzare eventi, ecc. Questo invece è l’elemento che spesso condiziona il nostro circolo, Milano è una città grande, MA: Impossibilità di parlare con le istituzioni, anche solo per poter avere una sede ad affitto “concordato”. Dobbiamo invece cercarci la sede ed affittare da privato a privato. Il comune di Milano è completamente assente ed è difficile convincere qualcuno nella PA che un’associazione con circa 30 soci debba avere una sede comunale, anche se solo un gg alla settimana, anche piccola, anche… . Centinaia di associazioni di ogni tipo bussano quotidianamente per queste ed altre motivazioni, e il CCNM non ha una valenza sociale (intesa come una PA la intende) e nemmeno Santi in Paradiso. Pertanto nel nostro bilancio l’affitto ha un peso evidente (ed Elon Musk non si è ancora iscritto..) Distanza : Milano è una città grande e la sede trovata, pur essendo in zona semi centrale non è facilissima da raggiungere e spesso il percorso per un socio che sta dall’altra parte della città costituisce un impiego di tempo non indifferente, magari 1 ora per poterci arrivare. I mezzi ci sono, ma non vicinissimi (metropolitana compresa) e si è obbligati ad una breve camminatina, che in inverno o in caso di maltempo non invoglia la presenza. Parcheggi: purtroppo una volta arrivati, il parcheggio resta un’illusione e quindi il continuo peregrinare in cerca di un posto con il rischio di multe, costituiscono un ulteriore elemento di difficoltà Concorrenza di eventi: Ogni sera a Milano ci sono decine di eventi concorrenti: da quelli sportivi (di qualsiasi tipo: Da San Siro alle boccette) , teatro, eventi culturali e concerti tutti, eventi che si sommano tra loro nella stessa giornata e per ogni giorno della settimana. Giovani: il problema non è milanese ma è comune a tutti i circoli numismatici. Probabilmente è il format sbagliato. Seppur interessati, pochi sono i giovani disposti alla presenza costante, che richiede partecipazione e “sacrifici” di volontariato: praticamente tempo. Non sto parlando di un qualcosa una tantum, dell’evento sporadico, ma garantire interesse e partecipazione sistematica nel tempo, mettendoci anche del proprio: dal pagamento della quota alla partecipazione per l’ organizzazione degli eventi Personalmente credo sia una questione di forma mentis, la prima domanda che viene posta è: l’evento è in streaming? Anche se abitano nel quartiere dietro la sede. Ma così va il mondo e pertanto non credo che non i siano giovani, ma semplicemente non vengono di presenza. E questo farebbe loro un gran bene: tutti noi vecchi Sappiamo tutti quanto valga poter vedere e toccare le monete dal vivo! E al CCNM dopo ogni evento questo è possibile!! Ad Majora!
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  27. Mille anni fa, secondo le saghe vichinghe, intrepidi marinai salparono verso ovest dalla Groenlandia verso una costa che chiamavano Vinland. Lì allestirono accampamenti, raccolsero uva selvatica e si scontrarono con la gente del posto. In un sito archeologico in una città costiera di Terranova chiamata L'Anse aux Meadows, resti di strutture disposte come longhouse vichinghe e manufatti come una spilla da mantello in bronzo e chiodi di ferro registrano la loro presenza, probabilmente i primi europei a mettere piede nel Nord America. Tuttavia, stabilire esattamente quando i vichinghi arrivarono a Vinland era impossibile, finché i ricercatori non scoprirono una specie di marca temporale cosmica che precedeva il loro arrivo. Nel 2021, Margot Kuitems e Michael Dee dell'Università di Groninga hanno ottenuto pezzi di legname da una casa lunga con anelli visibili e corteccia intatta. Kuitems, archeologa, e Dee, esperta di radiocarbonio, speravano di trovare un anello con una quantità insolitamente grande di carbonio-14 ( 14 C): la firma di una raffica di particelle ad alta energia provenienti dallo spazio esterno che si sa essere verificata nel 993-94 d.C. "È stato un po' un tentativo azzardato", dice Kuitems. Ma a 28 anelli dalla corteccia, hanno trovato il picco rivelatore di 14 😄 una prova convincente che i Vichinghi avevano abbattuto gli abeti e i ginepri usati per costruire la casa lunga nel 1021 d.C. La tempistica del punto d'appoggio vichingo a L'Anse aux Meadows annuncia una rivoluzione nell'archeologia: una nuova capacità di ridurre l'età dei manufatti in legno da decenni a singoli anni. La svolta che ha aperto la strada a tale precisione è avvenuta nel 2012, quando il fisico giapponese Fusa Miyake ha rivelato che un massiccio afflusso di raggi cosmici ha causato un forte aumento del 14 C in un anello di un albero datato al 774-75 d.C. Da allora, sono stati finora trovati almeno altri sette picchi confermati, noti come eventi Miyake. Il picco più antico ben supportato risale al 7176 a.C. Questi fari cronologici stanno ora guidando un gruppo crescente di scienziati mentre lavorano per datare antiche rovine, disastri naturali e altri punti di svolta storici. "Se riusciamo a iniziare a fissare le cose all'anno", afferma Dee, "possiamo iniziare ad analizzare la storia antica, forse persino la preistoria, con il tipo di rigore che in precedenza potevamo applicare solo alla storia moderna". La tecnica "è fenomenalmente fantastica", afferma Charlotte Pearson, dendrocronologa e scienziata del radiocarbonio presso il Laboratory of Tree-Ring Research dell'Università dell'Arizona. "Questi sono momenti di eureka e ne avremo molti altri". ANCHE GLI SCRIBI dell'Alto Medioevo notarono l'assalto cosmico che produsse il primo evento di Miyake. Nel 774 d.C., la Cronaca anglosassone, una raccolta di manoscritti che racconta momenti chiave della storia anglosassone, registrò l'apparizione nel cielo, dopo il tramonto, di un "crocifisso rosso". Gli astronomi hanno ipotizzato che l'avvistamento potesse essere dovuto alla polvere atmosferica che diffondeva la luce di una supernova vicina, o a un'aurora boreale particolarmente vivida innescata da un gigantesco brillamento solare. Nello stesso anno, migliaia di chilometri a est, mentre l'imperatore giapponese Konin lottava con una crisi di successione, un cedro giapponese sull'isola di Yaku, al largo della costa meridionale della nazione, stava assorbendo anidride carbonica (CO2 ) attraverso i suoi aghi corti e setolosi. L'albero convertiva parte della CO2 in zucchero e lo depositava nello strato più esterno del suo legno. Mentre gli imperi sorgevano e cadevano, il cedro aggiungeva anello dopo anello di crescita annuale, soccombendo solo nel 1956, alla venerabile età di 1900 anni circa, alle lame dei gestori forestali di Yaku. Mezzo secolo dopo, Miyake, allora studente laureato all'Università di Nagoya, tagliò una sezione trasversale del ceppo del cedro. Ognuno dei suoi anelli conteneva una traccia di 14 C. L'isotopo radioattivo si forma continuamente nell'alta atmosfera quando i raggi cosmici, particelle ad alta energia provenienti dallo spazio, si scontrano con le molecole di gas, generando neutroni. Quando uno di questi neutroni elimina un protone in un atomo di azoto, quell'azoto si trasforma in 14 C. Mentre inalava CO 2 , il cedro aveva incorporato il 14 C nel suo legno. Tutte le piante verdi assorbono 14 C e lo trasmettono agli animali che sostengono; può essere rilevato nei fossili e in altri tessuti conservati risalenti a decine di migliaia di anni fa. Il suo tasso di decadimento per lo più prevedibile è la base della datazione standard al radiocarbonio. Utilizzando metodi come la spettrometria di massa, gli scienziati possono analizzare resti organici per determinare quanto 14 C è decaduto da quando la forma di vita che lo ha assorbito è morta. Quel valore viene quindi confrontato con i valori di 14 C di elementi con un'età nota, solitamente basata sugli anelli degli alberi, dando l'età del campione entro pochi decenni in circostanze ideali. (Poiché l'isotopo ha un'emivita di circa 5700 anni, i campioni risalenti a prima di circa 50.000 anni fa ne contengono troppo poco per la datazione). Ma Miyake non stava cercando di datare l'albero. Stava cercando picchi anomali di 14 C lasciati da violenti eventi meteorologici spaziali (brillamenti solari, altre esplosioni del Sole e stelle in esplosione) che scatenano brevi, eccezionalmente intense piogge di particelle ad alta energia. Utilizzando tecniche sviluppate in parte da Lukas Wacker, un fisico dell'ETH di Zurigo, si è concentrata su un periodo verso la fine dell'VIII secolo d.C., in cui i precedenti scienziati del radiocarbonio avevano rilevato una gobba anomala. Lavorando anello per anello, ha tagliato minuscole schegge di legno dal cedro e le ha passate attraverso uno spettrometro di massa con acceleratore per determinare il rapporto tra 14 C e isotopi stabili del carbonio. Nell'anello corrispondente al 774-75 d.C., ha visto un balzo del 12% in 14 😄 un aumento 20 volte maggiore di quello prodotto dalle normali oscillazioni dei raggi cosmici. Altri team hanno confermato il picco in campioni di una quercia tedesca e di un albero kauri della Nuova Zelanda. Più tardi quell'anno, Miyake e i suoi colleghi pubblicarono un articolo su Nature attribuendo il picco di 14 C a un massiccio bombardamento di raggi cosmici, forse dal Sole o da un lampo di raggi gamma da una stella lontana. Nel 2013, trovarono un secondo picco di 14 C leggermente più piccolo nello stesso cedro Yaku nel 993-94 d.C. Altri scienziati iniziarono a chiamare i fenomeni eventi Miyake. Quando Wacker lesse dei picchi di Miyake del 774-75 d.C. e del 993-94 d.C., riconobbe il potenziale inutilizzato del radiocarbonio. Lo puntò su una cappella a Müstair, in Svizzera, presumibilmente costruita dal primo imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo Magno, in un sito in cui lui e il suo seguito erano sopravvissuti a una terribile tormenta di neve. Un altro team di scienziati aveva datato la cappella al 785 d.C. analizzando meticolosamente la larghezza degli anelli degli alberi in una trave di legno (anelli più larghi indicano spesso anni più umidi), quindi confrontando i modelli con legname più recente della zona fino a ottenere una registrazione ininterrotta che si estendeva dal presente fino alla trave. Wacker sapeva che se il suo team fosse riuscito a trovare il picco di 14 C dall'evento Miyake del 774-75 d.C. nella trave, avrebbero potuto semplicemente contare fino al suo bordo esterno per ottenere una data precisa. Hanno fatto proprio questo, confermando nel 2014 la data del 785 d.C. "Quello è stato un lavoro pionieristico", afferma Miyake. "Sono stato davvero felice di vedere che quel tipo di applicazione è stata resa possibile grazie alle nostre scoperte". Mentre Wacker perseguiva il lavoro della Holy Cross Chapel, Dee e i colleghi iniziarono a esplorare altri modi in cui gli eventi di Miyake avrebbero potuto illuminare le linee temporali storiche confuse o oscurate dal passare del tempo. Documenti scritti affidabili, cronache che elencano gli anni esatti di imperi e guerre e archivi più banali di tasse, ricevute commerciali, nascite e morti, risalgono solo a circa 2500 anni fa, dice Dee, e solo in società che tenevano registri scritti. Le date al radiocarbonio, con i loro decenni o secoli di incertezza, possono aiutare a ricostruire la storia a grandi linee, ma i momenti storici chiave spesso si svolgono su scale temporali più brevi. "Non si potrebbero esaminare gli eventi politici del XX secolo se si avesse solo una risoluzione decennale", dice Dee. "Se la prima e la seconda guerra mondiale fossero state nel 1914 a.C. e nel 1939 a.C., non saremmo in grado di distinguere queste due cose". Nel 2020, Kuitems e Dee hanno utilizzato la tecnica per chiarire un mistero di lunga data che circondava delle rovine rettangolari su un'isola lacustre nella Siberia meridionale. Nonostante decenni di lavoro archeologico, nessuno sapeva con certezza quanto fosse antico il sito di Por-Bazhyn, chi lo avesse costruito o quale fosse il suo scopo. A Por-Bazhyn non c'erano segni di occupazione come cumuli di spazzatura o carbone di legna dai focolari, il che suggerisce che fu abbandonato subito dopo la costruzione. Ma la punta del 774-75 d.C. era presente in un anello esterno di una trave, il che indica che l'albero di origine era stato abbattuto nel 777 d.C. Ciò avvenne durante il regno di Tengri Bögü Qaghan, un monarca uiguro convertito al manicheismo, una religione che vede l'esistenza come una lotta epica tra il bene e il male. Molto probabilmente, afferma Kuitems, Bögü Qaghan costruì Por-Bazhyn come monastero manicheo. L'età precisa di Por-Bazhyn indica l'apparente motivo per cui non fu mai occupata. Nel 779 d.C., i ribelli contrari al manicheismo uccisero Bögü Qaghan. "Quindi, nel momento in cui l'intero edificio fu terminato, divenne immediatamente inutile", afferma Kuitems. Dee ha anche contribuito al lavoro dei colleghi tedeschi che hanno utilizzato la stessa punta Miyake per datare un'altra antica fortezza, su un'isola nel lago Āraiši nella Lettonia centrale. "Queste erano domande a cui le persone non sapevano rispondere per decenni, e ora potremmo farlo con questo metodo", afferma Kuitems. Un evento Miyake nel legname proveniente da strutture vichinghe a Terranova ha fornito loro una data precisa del 1021 d.C. (Si tratta di ricostruzioni moderne.) Sulla scia del loro successo da prima pagina a Vinland, il team di Groningen sta affrontando un altro affascinante insieme di enigmi storici: cronologie "fluttuanti", o antiche linee temporali internamente coerenti che non sono legate a date specifiche. Ad esempio, Dee spera da tempo di ancorare le linee temporali fluttuanti dei faraoni dell'antico Egitto al nostro calendario moderno. La datazione al radiocarbonio ha fissato la cronologia egizia entro un paio di centinaia di anni; gli scienziati hanno cercato di utilizzare antiche osservazioni di eventi astronomici noti, come gli allineamenti di stelle e pianeti, per restringere ulteriormente le date. Ma le linee temporali rimangono sfocate. L'era dell'Antico Regno dell'Egitto, ad esempio, comprende decine di faraoni che hanno regnato da circa il 2700 al 2200 a.C. "Le date del calendario non sono nemmeno realmente note al secolo", afferma Dee. Molte specie di alberi egiziani autoctoni non producono anelli di crescita annuali, complicando la ricerca degli eventi Miyake lì. Ma gli egiziani importarono conifere, che i costruttori spesso preferivano per la loro rettilineità e resistenza, dal Libano e dalla Siria. La pandemia e le leggi che limitano l'esportazione di manufatti egizi hanno rallentato il lavoro del suo team, dice Dee. Ma ha puntato gli occhi sulla scoperta di una data precisa per la costruzione della Grande Piramide, che fu costruita dal faraone Cheope dell'Antico Regno. "C'è un vecchio proverbio arabo che dice: 'L'uomo teme il tempo; il tempo teme le Piramidi'", dice Dee. "Se questa struttura e il suo regno potessero essere datati con precisione, ciò risolverebbe un mistero che dura fin dall'antichità stessa". Un'altra cronologia fluttuante che il team di Dee spera di ancorare è il sistema di cronometraggio del Conto Lungo Mesoamericano. Utilizzato dai Maya, dagli Aztechi e da altre civiltà mesoamericane, il sistema conta i giorni in modo lineare da un presunto giorno della creazione del mondo. Sebbene ci siano stati diversi tentativi di correlare il Conto Lungo con il calendario gregoriano, gli accademici stanno ancora dibattendo sulla data precisa della creazione . Trovare un evento Miyake nel legno di una struttura mesoamericana, come un architrave nel tempio Maya di Tikal in Guatemala, la cui costruzione è registrata nel Conto Lungo, risolverebbe la questione. GLI EVENTI MIYAKE PROMETTONO ANCHE di datare i disastri naturali che hanno alterato il corso della storia umana. "Questa tecnica può aiutare a rispondere a domande sull'ascesa e la caduta delle civiltà", afferma Pearson. Nel 2017, Clive Oppenheimer, vulcanologo dell'Università di Cambridge, ha collaborato con Wacker e altri per usare un evento Miyake per datare un larice sepolto nella cenere dalla cosiddetta eruzione del Millennio del Monte Paektu, un vulcano a cavallo del confine tra Cina e Corea del Nord. Le date al radiocarbonio hanno fissato l'eruzione, una delle più grandi degli ultimi 10.000 anni, a un periodo compreso tra il IX e l'XI secolo. Alcuni storici hanno ipotizzato che l'esplosione abbia portato alla caduta nel 926 d.C. del Regno di Bohai, che comprendeva parti della penisola coreana, della Cina nord-orientale e dell'Estremo Oriente russo. Oppenheimer e colleghi hanno usato l'evento Miyake del 774-75 d.C. per datare la scomparsa del larice al 946 d.C., scagionando l'eruzione dal crollo del regno. "Grazie all'evento Miyake, siamo riusciti davvero a inchiodarlo", afferma Oppenheimer. "Con qualsiasi cosa uccida gli alberi (terremoti, incendi, parassiti biologici), ora c'è la possibilità di datare con estrema precisione". Fissare la cronologia Grazie agli eventi di Miyake incisi nel legno antico, gli scienziati stanno arrivando a date precise per un numero crescente di siti archeologici, da rovine enigmatiche a monumenti di alto profilo come un insediamento vichingo nel Nord America, nonché di disastri naturali come eruzioni vulcaniche e terremoti. Pearson spera di replicare una versione di quel successo in un albero che si trovava sottovento al vulcano Thera quando eruttò circa 3500 anni fa sull'isola di Santorini, contribuendo forse alla caduta della civiltà minoica. La devastazione diffusa avrebbe interrotto il commercio in tutto il Mediterraneo e costretto i rifugiati a cercare nuove case. Un picco di 14 C incentrato sul 1528 a.C., finora non confermato come evento Miyake, conferma che nel 1562 a.C., più o meno 1 anno , un segnale chimico improvviso si manifesta negli anelli dell'albero, forse causato dal solfato dell'eruzione. Gli eventi di Miyake potrebbero persino far luce su potenziali cataclismi futuri. Il dendrocronista Bryan Black, anche lui del laboratorio di analisi degli alberi dell'Arizona, ha recentemente utilizzato l'evento di Miyake del 774-75 d.C. per datare due morti di massa di alberi separate da oltre 80 chilometri nella regione del Puget Sound nel Pacifico nord-occidentale degli Stati Uniti. Le foreste crescevano lungo due distinte faglie poco profonde vicino all'attuale Seattle e le prove geologiche mostrano che sono morte più di 1000 anni fa. I sedimenti registrano lo sconvolgimento, così come le tradizioni orali del popolo indigeno Salish. Gli scienziati della Terra si sono chiesti se entrambe le faglie si siano rotte separatamente o contemporaneamente in un unico terremoto di grandi dimensioni. Black ha scoperto che tutti questi alberi sono morti durante la stessa stagione tra il 923 e il 924 d.C., il che suggerisce che le faglie potrebbero cospirare di nuovo per produrre un terremoto di grandi dimensioni. "Prende l'attuale scenario peggiore di queste faglie poco profonde e lo porta al livello successivo", afferma. GLI SCIENZIATI DEL RADIOCARBONIO stanno scandagliando gli archivi degli anelli degli alberi alla ricerca di altri eventi Miyake. Kuitems spera di confermarne uno nel sesto millennio a.C., il che potrebbe consentirle di datare con precisione un sito neolitico non divulgato in Europa. Altri ricercatori hanno individuato un possibile cluster Miyake nel 1261 d.C., 1268 d.C. e 1279 d.C. Diversi laboratori mirano a verificare questi e altri picchi di 14 C negli alberi di tutto il mondo. "È come una specie di puzzle", dice Dee. "Alla fine, se abbiamo abbastanza picchi, saremo in grado di mettere insieme gran parte di questa storia dell'Olocene in tempo assoluto". I dati delle carote di ghiaccio possono anche confermare gli eventi di Miyake. I raggi cosmici generano altri due radioisotopi, il berillio-10 e il cloro-36, nell'alta atmosfera. Invece di depositarsi nei tessuti viventi, questi isotopi vengono trasportati in superficie dalla pioggia e dalla neve e possono finire negli strati annuali delle calotte polari. Come 14 C negli anelli degli alberi, picchi acuti di berillio-10 e cloro-36 nel ghiaccio sono stati correlati a noti eventi di Miyake. A una conferenza sul radiocarbonio tenutasi a Zurigo l'anno scorso, i fisici Andrew Smith e David Fink dell'Australian Nuclear Science and Technology Organisation hanno segnalato picchi isotopici a 774-75 CE e 993-94 CE nelle carote di ghiaccio dell'Antartide. L'analisi continua delle carote potrebbe rivelare altri eventi di Miyake precedentemente sconosciuti che i dendrocronologi potrebbero approfondire. Anche Miyake sta continuando la sua ricerca per trovare altri eventi che portano il suo nome. Ha unito le forze con il Laboratory of Tree Ring Research dell'Arizona , i cui 700.000 campioni di anelli degli alberi, la più grande collezione al mondo, offrono una registrazione senza pari di eventi climatici e cosmici passati. Lì, Miyake e i suoi colleghi dell'Arizona, insieme a colleghi in tutto il mondo, mirano a mettere insieme da alberi recentemente morti e morti da tempo una registrazione completa del radiocarbonio che risale a 12.000 anni fa. Anche riempire le lacune tra gli eventi di Miyake è importante, afferma Pearson, poiché contengono modelli solari che possono essere abbinati a registrazioni di anelli degli alberi e carote di ghiaccio per migliorare la datazione al radiocarbonio. Pearson e Wacker si stanno preparando a inviare altri 1100 anni di dati dai pini bristlecone della California, che possono vivere per più di 4000 anni, a un deposito internazionale di calibrazione del radiocarbonio. Miyake sta esaminando campioni di altri alberi longevi provenienti da Russia, Finlandia e Giappone e ha già individuato diversi eventi Miyake ancora inediti, afferma. L'analisi pionieristica di Miyake sul cedro continua a ripercuotersi sugli studi del passato, affermano i colleghi. "Si fidava del suo istinto ed era così sicura di ciò che aveva che è riuscita a convincerci tutti che c'era un effetto reale", afferma Dee. "E il resto, come si dice, è storia".
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  28. Probabilmente ora è tardi, perchè il Convegno è divenuto l'ombra di se stesso, ma fino a 4/5 anni fa il giro di denaro e di metalli preziosi al Veronafil non penso avrebbe sfigurato al cospetto del giro d'affari della Fiera dell'oro di Vicenza (solo che in pochi sarebbero propensi ad ammetterlo). Va detto che il frequentatore medio del Veronafil ha (o forse.....aveva) una natura spiccatamente individualista e anarchica, restia ad assoggettarsi a metal detector, controlli di documenti e presenza di FF.OO. o di Vigilanza privata, tanto che ricordo non pochi frequentatori, al comparire di divise, esprimere vivo disappunto e fastidio. Lasciamo poi perdere l'abbandono delle postazioni quando e più faceva comodo, senza minimamente rispettare orari di chiusura del Convegno; l'accesso di amici degli amici degli amici, nella prima giornata riservata ai Commercianti, che non si sa come (o meglio...lo si sa..lo sanno tutti...ma per ipocrisia non lo si ammette), entravano con o senza pass "di comodo". Fra questi si potevano notare alcune "facce" che se si fossero incrociate a tarda ora anche nel proprio abituale quartire di residenza, si sarebbe cambiato marciapiede. Però avevano (e spendevano) le mazzette da 500 euro con gli elastici e facevano molto comodo (anche questo però.. non si può dire). Tutto veniva "digerito" perchè gli affari erano fiorenti e i furti, che ad ogni Convegno si lamentavano dentro e fuori la Fiera, chiaramente disturbavano ma venivano sostanzialmente considerati come degli "incidenti di percorso". Il massimo dell'abbruttimento fu però raggiunto quando, sulle insistenze di molti Operatori e dopo il furto/rapina subito fuori dalla Fiera da un Commerciante che rientrava in albergo e si era fermato in un Tabacchino a comprare le sigarette (gli aprirono il cofano posteriore e gli rubarono alcuni borsoni di monete), ci venne sollecitata come N.I.A. una lettera di riprovazione, che inviammo al Prefetto e al Questore di Verona, per lamentare l'incuria, lo stato di insicurezza e la persistenza di furti durante il Convegno. La replica del Prefetto e del Questore non tardò ad arrivare e scoprimmo così che, ad eccezione del Commerciante che aveva subito il furto al Tabacchino....non risultavano presentate altre denunce, nè per furti commessi dentro la Fiera nè fuori! E queste sono belle cose e sopratutto...belle figure di m. Poi, alla lunga, la delinquenza ha avuto comunque il sopravvento e non si poteva più accettare il fatto che i furti/rapine fossero da considerarsi "incidenti di percorso". Ancora adesso, però, non ci scommetterei neanche una pizza sul fatto che la gran parte dei frequentatori del Convegno si sottoporrebbe di buon grado ai controlli quali quelli messi in campo alla Fiera dell'Oro di Vicenza. Diciamo che, se posso prendere in prestito un modo di dire che riflette (o rifletteva) l'atmosfera del Veronafil, mi viene in mente quello che fa riferimento "alla botte piena e alla moglie ubriaca". Oggi che la botte non è più piena e la moglie è scappata con l'idraulico...forse qualcuno si sta pentendo di certi atteggiamenti lassisti del passato. Ma probabilmente adesso è troppo tardi per recuperare molti Operatori seri (vedi Katz, perchè si è postata qui la sua mail, ma ne potrei indicare anche tanti altri), che a Verona non ci metteranno più piede. Amen.
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  29. Si...è stato un anno veramente positivo per il Centro Culturale Numismatico Milanese, siamo riusciti ad organizzare un mix di eventi che hanno coperto tanti aspetti della numismatica, dalla monetazione antica, alla medievale, alla moderna e monetazione straniera. Ringrazio tutti i relatori che hanno permesso questo anno straordinario.
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  30. Cari amici "venetici" non credo di dire di più di quello che c'è nel titolo, se non fare un grosso applauso ed un abbraccio al nostro @Mattia Rescigno_ e che nella tesi ci sono un sacco di monete da vedere. Bravo Mattia
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  31. Ringrazio di vero cuore @gigetto13 per questa stupenda presentazione del mio elaborato. Sento che il risultato ottenuto ripaga la passione profusa in questo lavoro, che considero un primo avvicinamento alla monetazione severiana e al periodo, secondo il mio parere tra i più affascinanti dell'impero. Per rispondere ad @Alan Sinclair, ho completato il percorso di laurea magistrale in Filologia Moderna della Federico II di Napoli. Come si può dedurre invece dal titolo dell'elaborato, la materia oggetto dell'elaborato era Storia Romana. Accolgo l'invito e ringrazio @Stilichopromettendo di non abbandonare assolutamente questo filone di studi ma al contrario di approfondirlo in futuro anche qui sul forum. Grazie a tutti per i complimenti, sono disponibile e contento di condividere l'elaborato con chiunque voglia approfondire.
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  32. Scarpette rosse Quelle originali indossate dalla Garland nel film, che, come forse avrete letto o visto, sono state vendute pochi giorni fa per 28 milioni di dollari, la cifra più alta mai pagata per un cimelio cinematografico Chissà se l'ignoto acquirente le userà per provare a raggiungere la magica terra di Oz. Che di sicuro esiste, da qualche parte, oltre l'arcobaleno... somewhere, over the rainbow E stavolta è davvero tutto, ringrazio quanti hanno avuto la pazienza di seguire fin qui la discussione, "la quale, se non v'è dispiaciuta affatto, vogliatene bene un pochino a chi l'ha scritta. Ma se invece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta" (A. Manzoni & P. Arbiter ). GRAZIE!!! petronius
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  33. Oggi condivido un nuovo arrivo, giunto da numismatica Katane. Si tratta di un grano 1633 in conservazione prossimo allo stato zecca. Evitiamo di usare la parola fior di conio per questa moneta, in quanto la moneta presenta notevoli difetti di coniazione. Tuttavia è assai probabile che la moneta sia sostanzialmente uguale a 391 anni fa, quando venne battuta a Messina. Chi colleziona tali monete sa che la maggior parte si trova in mb, se va bene si legge la data, se va benissimo si trova in BB, trovare un bb con data è già un'esperienza poco comune per un collezionista. Ma nel momento in cui ci troviamo di fronte una moneta in stato zecca o prossima ad esso, con data, la situazione si fa eccezionale. Personalmente si tratta del miglior esemplare che ho mai visto. Qui di seguito il dritto.
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  34. Può essere interessante cercare di capire come mai la moneta si trovi in condizioni tanto eccezionali. È noto che tali monete finirono tutte in circolazione come moneta del popolino e vi rimasero probabilmente per un centinaio di anni. La moneta in oggetto presenta un errore in Legenda piuttosto pacchiano (Philp invece di Philip o phili come in altre varianti note). Probabilmente gli incisori si accorsero subito dell'errore e corressero il conio. Le poche monete coniate con questo conio probabilmente non finirono in circolazione o vi finirono in piccola parte. Questa probabilmente non venne messa in circolazione e venne riposta da qualche parte per arrivare dopo 391 anni quasi intonsa nella mia collezione. Ovviamente la mia è una ipotesi, supportata dal fatto che questa variante di legenda non dovrebbe essere nota (Ma non ho testi a disposizione al momento) o comunque non è riportata né nello spahr che nel Mir. Ecco il rovescio.
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  35. Ecco Brindisi… Lotto 456 NAC 148 26/11/2024: Brindisi. Ferdinando II d’Aragona, 1495-1496 Cavallo, Æ 1,05 g. FERD – INADAV(S). Testa radiata a d. Rv. EQ[VITAS REGNI] Cavallo gradiente a d.; in alto, rosetta e, all’esergo, B colonne coronate F. CNI –. MEC 14 –. D. Fabrizi, Un inedito cavallo di Ferdinando II, in Cronaca Numismatica n. 234, novembre 2010, pagg. 46-48. MIR 364 (questo esemplare illustrato). Vall-Llosera i Tarrés 305 (questo esemplare illustrato). Della più esimia rarità. Ritratto finemente eseguito. Debolezza marginale, altrimenti BB / q.BB Questo affascinante esemplare, pubblicato su Cronaca Numismatica nel 2010 da Davide Fabrizi, aggiunge un ulteriore tassello alla serie delle monete coniate dal giovane re aragonese. Il ritratto inciso è decisamente realistico, tanto da ricordare lo stile dei coronati d’argento coniati a Napoli. Anche se moneta minuta, la raffinatezza dell’esecuzione permette di comprendere quanto importante fosse diffondere l’immagine più veritiera del sovrano, dall’animo nobile e purtroppo prematuramente scomparso dopo poco più di un anno di regno. Riteniamo, in condivisione con quanto sostenuto da Fabrizi, che le lettere all’esergo del rovescio, B – F tra due colonne coronate (simbolo della città di Brindisi), possano essere interpretate quali iniziali di Brundisina Fidelitas; legenda che compare anche sull’altra tipologia di cavallo coniata nella città pugliese sotto Ferrandino. Per ulteriori approfondimenti si rimanda all’articolo di Davide Fabrizi, citato nei riferimenti bibliografici, nel quale la moneta viene edita per la prima volta.
    6 punti
  36. Buonasera a tutti, stasera dopocena Vicereale. Vi mostro un paio delle mie pubbliche 1622 che a me personalmente piacciono molto. Ho messo insieme la più grande (34mm)e la più piccola (26mm). Pensavo due cose, dimensioni e peso diverso, valore e potere di acquisto uguali. Saluti Alberto
    6 punti
  37. Discussione sicuramente interessante e importante. Dal mio punto di vista, dato che non mi ero mai posto nemmeno il problema della debellatio e a maggior ragione non ne conoscevo le problematiche giuridiche, ho solo imparato tanto da questa discussione. Per cui, chapeau a tutti coloro che l'hanno portata avanti con pazienza e passione. Poi chi ha vinto o perso non è così importante (anche se ogni lettore come me una sua idea se l'è fatta). Quel che è sicuro è che ha certamente vinto il forum Parafrasando @Gallienus, forse la precedente affermazione risulta un pò democristiana, ma credo sia assolutamente vera. Anzi senza questo dibattito a tratti un pò aspro, probabilmente non si sarebbe sviscerato così tanto l'argomento, e il lettore ignorante come una capra come me non avrebbe avuto modo di osservare la questione da così tanti punti di vista.
    6 punti
  38. E' disponibile il nuovo Comunicazione Bollettino della Società Numismatica italiana 2024 n.84, al seguente link è possibile eseguire il download gratuito: https://www.socnumit.org/comunicazione/ Elisabeth Marinelli Le fasi monetali della zecca di Tiati. Mario Veronesi Un probabile ripostiglio di antoniniani conservato presso la Biblioteca Marcantonio Maldotti di Guastalla. Luca Oddone e Dario Ferro Un denaro grosso ibrido realizzato con conii di Modena e Pavia: falso d’epoca o emissione congiunta ufficiale? Antonio Rimoldi Tre medaglie papali inedite dal Landesmuseum Württemberg (Stoccarda). Tiziano Francesco Caronni La storia del Centro Culturale Numismatico Milanese attraverso le sue medaglie.
    6 punti
  39. Buongiorno oggi posto questa che è la serie del 1887 Giubileo della Regina Vittoria , composta da 14 valori, graficamente molto ben fatti, Effigie della Regina in vari tipi di cornici.
    6 punti
  40. Credo sia venuto anche il momento per questa immagine che definirei simbolo di quanto fatto ad ora da parte di Quelli del Cordusio negli anni …14 prodotti editoriali di cui 11 Gazzettini di Quelli del Cordusio e 3 Speciali ( di cui 2 Cataloghi monete esposte in Ambrosiana e 1 sulla zecca di Milano). Quasi ormai una piccola casa editrice autoprodotta senza scopo di lucro e interamente dedicata come dono per la comunità culturale e numismatica. Più di cento sono stati i collaboratori nel tempo di un piccolo miracolo culturale sul quale io stesso dopo il primo Gazzettino non avrei scommesso un euro…eppure siamo qui dopo tanti sacrifici, tanto lavoro, tanta passione, anche tanti traguardi a parlare di una magia che continua nel tempo e che parla ormai di un futuro numero 12… e quindi a noi allora !
    6 punti
  41. Sperosi possariorganizzare il pranzo conviviale. Era l'occasione per parlare con "consimili",
    6 punti
  42. Caro Giovanni, ricambio gli auguri con un testone dello stesso anno Santo, con al rovescio la legenda: "DEDI CORAM TE OSTIUM APERTUM" (Ho posto innanzi a te una porta aperta", Apocalisse III, 8). Buon Natale a tutto il forum!
    5 punti
  43. Ecco come si dovrebbe organizzare un Convegno come il Veronafil: Se poi la gente va in Ristorante e lascia l'auto incustodita con le monete nel cofano...allora non se ne esce. M.
    5 punti
  44. Nella notte dì 24 del mese di novembre dell’A.D. 1848, papa Pio IX (regnante dal 1846 al 1878), al secolo Mastai Ferretti, da una porta secondaria del Quirinale ebbe ad uscire travestito da prete , con un servitore ed un cameriere qual cocchiere. Quella notte in via Labicana vi era ad attenderlo il conte Carlo Giraud di Spaur – bavarese – con una carrozza a sei cavalli. Da Albano il papa si dirige verso Ariccia dove la contessa Teresa Spaur e l’adolescente suo figlio -e del conte – Maximilian, con l’aiutante gesuita Sebastiano Liebl e il cardinale Giacomo Altobelli ebbero ad accoglierlo. Il giorno 25 novembre, Sua Santità fece il suo ingresso a Gaeta, all’epoca in territorio borbonico, protetto da Sua Maestà Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie (regnante dal 1830 al 1859). Durante il suo esilio, il papa ebbe modo di far visita a numerosi luoghi e religiosi e industriali del Regno delle Due Sicilie, godendo della ospitalità delle loro graziose Maestà borboniche e della nobiltà del Regno. Caduta poi la Repubblica Romana, Sua Santità ebbe a far ritorno nella Capitale della Cristianità nel 1850 (12 di aprile). ... Acquistata da Francesco Di Rauso
    5 punti
  45. Martedì 10 dicembre alle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 33 Milano. Citofono SEIDIPIU') si terrà una riunione informale aperta a Soci ed Amici, condotta dal Socio Marco Sassi, su i falsi nella monetazione genovese. Questo sarà l'ultimo appuntamento per il 2024, anno veramente positivo per le attività fornite dal Centro culturale Numismatico Milanese. Stiamo preparando il calendario di incontri e conferenze per il primo semestre del 2025. Al termine dell'incontro ci sarà il consueto brindisi con panettone e gli auguri per le festività, vi aspettiamo numerosi.
    5 punti
  46. Interessante serata, mai avrei pensato che ci fossero tutti questi falsi moderni!!! Marco ci ha aiutato a capire quali sono i punti da verificare per riconoscere un falso dalla moneta vera. Grazie a tutti i presenti ed ai nuovi iscritti, volevo ringraziare @Sergio Gr che da quando è entrato a far parte del Circolo è sempre presente, questo ci fa capire che gli incontri che proponiamo sono di interesse per più tipologie di collezionisti. Al termine il brindisi con panettone e gli auguri.
    5 punti
  47. Buongiorno, ognuno ha il suo modo di approcciarsi alla numismatica e alle varianti che ne derivano, c'è chi è scettico a prescindere e chi invece prende per buono tutto ciò che vede o che gli viene detto (e questo è un problema)... Le varianti sono sempre stato un campo minato perché presentano una vasta modalità di interpretazione e spesso,se non sempre, è difficile mettere tutti d"accordo,nel caso specifico dei doppi punti è presente un'ulteriore criticità,quella di capire se effettivamente quei due punti sono effettivamente tali o magari uno dei due è un esubero di metallo che per puro caso si è insediato in una determinata posizione e che magari l'usura ne ha modificato l' aspetto rendendo più simile proprio ad un punto,e chi studia queste varianti ha sicuramente preso in considerazione anche questo aspetto,ed è per questo motivo che si possono avere dei sospetti su dei punti mentre in altri no, è siccome in numismatica il dubbio è poco contemplato allora si tende a non riconoscere come doppio punto se uno dei due ha caratteristiche diverse dagli altri,non mi riferisco alla grandezza ma all'aspetto generale,i doppi punti uno più grande e uno più piccolo l'ho visto la prima volta sulle piastre del 56,poi sulle 34 e poi sulle 48 con 8 ribattuto sul 7(qui può smentire o confermate @Raff82visto che piastre del Re Bomba sono il suo pane quotidiano) e in questi casi non ci sono dubbi che siano effettivamente dei doppi punti anche se qualcuno ha dei sospetti semplicemente perché non si è usato lo stesso punzone per replicare il punto ma la stessa cosa la possiamo notare sulle piastre del 1815 con doppio rombo tra D e G nella legenda al dritto, anche in questo caso uno più grande e uno più piccolo,il perché non ci è dato saperlo... ritornando al discorso principale dei doppi punti è quindi normale che quando si posta una moneta con variante si possano ricevere pareri discordanti,poi c"è anche il soggetto che ti boccia la moneta a prescindere per motivi che conosce solo lui ma sta a te capire in che ottica inserire questi personaggi e trarre le giuste conclusioni, quindi non credere che tutti ce l'abbiano con te,e solo che senza prove inconfutabili si tende sempre a stare nel dubbio, inoltre hai aperto diverse discussioni con la stessa tematica,con la stessa domanda,con le stesse considerazioni e con le stesse risposte che non hanno portato a nulla di fatto, semplicemente perché la motivazione che hanno indotto in zecca ad apporre questi benedetti doppi punti non c'è,e non è che aprendo discussioni ciclicamente sempre sullo stesso argomento cambi qualcosa ma è più facile che stufi proprio come hai detto tu... In definitiva il mio consiglio è: visto che sei interessato particolarmente a questa variante dovresti essere tu ad approfondire e fare delle ricerche in merito,come dicevo in un post precedente le ricerche non dovrebbero essere circoscritte al solo tondello di metallo ma ampliate anche ad altro come il contesto storico o finanziario dell' epoca,e magari avrai un giorno la soddisfazione di scoprire il perché si è apposto il doppio punto su determinate monete... Per concludere dico la mia:per me il doppio punto è un segno di lavorazione interne alla zecca,non credo che abbiano lo scopo di portare messaggi fuori dalla zecca,non credo proprio sia una cosa fattibile considerando che le monete battute cadevano in ceste tutte assieme e poi venivano immesse in circolazione con la stessa casualità, vorrei vedere che le monete con i doppi punti venivano battute poi recuperate per poi consegnarle direttamente all'interessato, altrimenti non vedo altri modi e sinceramente mi sembra molto improbabile se non impossibile, credo invece che questi servissero per differenziare in zecca monete che avevano seguito un processo produttivo non standard come succedeva regolarmente, magari perché realizzate con un nuovo macchinario da testare,o con qualche modifica nella lega,e che una volta avuto i dovuti riscontri in zecca si procedeva poi ad immetterle regolarmente in circolazione... Faccio questo ragionamento perché anche nel mio lavoro si tende a "segnare" i pezzi che produciamo quando usiamo macchinari diversi dal solito o quando testiamo materiali di nuovi fornitori,e parlando con un dirigente di una nostra filiale in Francia mi aveva detto che questa tecnica è usata da molte altre aziende da molti anni,se non secoli... A volte la soluzione è anche la più semplice...
    5 punti
  48. Volevo ringraziare la Redazione del Comunicazione che ci ha permesso di far conoscere la storia del Centro Culturale Numismatico Milanese, consiglio a tutti la lettura e "gustarsi" le medaglie coniate dagli inizi del 1900.
    5 punti
  49. Difficile dirlo. Potrebbe essere stato usato come stampo... per le orecchiette Pugliesi magari. 😄
    5 punti
  50. Io sarò presente domani ma vedo che ogni anno l’interesse per il Veronafil cala drammaticamente e, con esso, la partecipazione dei commercianti all’evento. Si viene così a creare un circolo vizioso (meno clienti, meno banchi, meno monete, ecc.) che, tempo qualche anno, se non cambiano le cose porterà all’inevitabile cancellazione di questa manifestazione. In questi giorni ho avuto modo di chiedere a due importanti commercianti se sarebbero stati presenti ed entrambi mi hanno risposto di no perché è un luogo pericoloso al quale è meglio stare alla larga. Non ho capito, però, se il problema sia legato solo ad una mancanza di sicurezza o anche al fatto che ormai le monete importanti viaggiano soprattutto nel circuito delle aste ed i convegni sono sempre meno economicamente convenienti. Io temo che da parte di taluni ci sia l’intenzione di tagliare definitivamente le gambe ai convegni, sempre di più visti come un’inutile perdita di tempo e denaro. Ecco, vorrei dire a queste persone che la numismatica non può essere portata avanti solo attraverso aste da centinaia di lotti con foto in alta definizione. La numismatica necessita anche di una visione fisica delle monete e, soprattutto, di potersi confrontare con altri collezionisti e professionisti allo scopo di ampliare le proprie conoscenze. Purtroppo, vedo che questo aspetto interattivo si sta mano a mano riducendo. Questo forum certamente aiuta a mantenere vivo un contatto tra molti appassionati sparsi per l’Italia ma non basta. Manca sempre più l’esperienza pratica di poter guardare e apprezzare una moneta tra le proprie mani…
    5 punti
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