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Inviato

Cari Amici,ho aperto questa discussione per avere qualche chiarimento in proposito.Si sa che le 100 e 50 lire oro,a partire dal 1931,furono coniate da alcune banche e,successivamente inviate in Sud America ed in Oriente.Cosa si intende per Oriente?A cosa servivano,in effetti,queste monete(alcune decine di migliaia di pezzi in oro)?Circolavano?Grazie a chiunque possa darmi qualche informazione.Roberto


Supporter
Inviato

Scusate Amici,mi permetto di quotare questo argomento,perche' ,credo,sia abbastanza interessante.Cito il catalogo Gigante:"...(riferito alle 100 e 50 lire in oro 1931-33)Furono coniate per conto della Banca Francese ed Italiana per l'America del Sud,rappresentata dalla Banca Commerciale Italiana,ed inviate a Rio de Janeiro,Montevideo,Santiago,Buenos Aires,Barranquilla ed in varie citta' del Mediterraneo orientale.Successivamente anche il Banco di Roma ottenne tale autorizzazione...".

La mia domanda ai forumisti piu' esperti e':per quale motivo queste monete furono inviate all'estero?Quale funzione ebbero?Fu un'operazione di prestigio nazionale?Non credo fossero solo un emissione per collezionisti,molti pezzi circolarono,lo si evince dai molti pezzi messi all'asta in BB+ o qSpl,comunque meno di FdC.Qualcuno ne sa di piu'?Grazie a tutti


Inviato

Io non credo che queste emissioni siano state coniate per una reale circolazione, forse più per qualche forma di tesaurizzazione... Tra l'altro, quanto potevano incidere poche migliaia di monete in un circuito monetario nazionale o addirittura plurinazionale..?


Inviato (modificato)

ad Inasta 27 viene presentato un astuccio, con all'interno il 50 ed il 100 lire 1932 anno X E.F., fuori, sull'astuccio, "BANCO DI ROMA", ed all'interno una fascetta che reca "MONETE CONIATE DAL BANCO DI ROMA NEL 1932 - X E.F. PER DISTRIBUZIONE IN ORIENTE" su due righe.

ecco la scheda del lotto:

BANCO DI ROMA

le immagini in B/N:

28B53007512490335D.jpg

28B53007512490335R.jpg

nei cataloghi non si specifica quando il Banco di Roma ottenne l'autorizzazione per coniare suddette monete, tuttavia possiamo intuire che l'ottenne prima del 1932 (l'astuccio qui sopra, a meno che non sia posteriore, può confermarlo).

sarebbe interessante capire, a mio avviso, quando ottenne l'autorizzazzione.

alle tue domande, se circolarono o no, non saprei darti risposta.

saluti,

N.

(interessante discussione)

Modificato da niko

Inviato
(interessante discussione)

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Concordo, merita di essere messa in rilievo ;)

petronius :)


Inviato
ad Inasta 27 viene presentato un astuccio, con all'interno il 50 ed il 100 lire 1932 anno X E.F., fuori, sull'astuccio, "BANCO DI ROMA", ed all'interno una fascetta che reca "MONETE CONIATE DAL  BANCO DI ROMA NEL 1932 - X E.F. PER DISTRIBUZIONE IN ORIENTE"  su due righe.

ecco la scheda del lotto:

BANCO DI ROMA

le immagini in B/N:

28B53007512490335D.jpg

28B53007512490335R.jpg

nei cataloghi non si specifica quando il Banco di Roma ottenne l'autorizzazione per coniare suddette monete, tuttavia possiamo intuire che l'ottenne prima del 1932 (l'astuccio qui sopra, a meno che non sia posteriore, può confermarlo).

sarebbe interessante capire, a mio avviso, quando ottenne l'autorizzazzione.

alle tue domande, se circolarono o no, non saprei darti risposta.

saluti,

N.

(interessante discussione)

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Ad occhio l' astuccio mi pare posteriore visto il suo design


Inviato
Io non credo che queste emissioni siano state coniate per una reale circolazione, forse più per qualche forma di tesaurizzazione...

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Sono del tuo stesso parere


Guest utente3487
Inviato
Cari Amici,ho aperto questa discussione per avere qualche chiarimento in proposito.Si sa che le 100 e 50 lire oro,a partire dal 1931,furono coniate da alcune banche e,successivamente inviate in Sud America ed in Oriente.Cosa si intende per Oriente?A cosa servivano,in effetti,queste monete(alcune decine di migliaia di pezzi in oro)?Circolavano?Grazie a chiunque possa darmi qualche informazione.Roberto

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Devo dare una occhiata alla relazione della Regia Zecca.

Inviato
Cari Amici,ho aperto questa discussione per avere qualche chiarimento in proposito.Si sa che le 100 e 50 lire oro,a partire dal 1931,furono coniate da alcune banche e,successivamente inviate in Sud America ed in Oriente.Cosa si intende per Oriente?A cosa servivano,in effetti,queste monete(alcune decine di migliaia di pezzi in oro)?Circolavano?Grazie a chiunque possa darmi qualche informazione.Roberto

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Devo dare una occhiata alla relazione della Regia Zecca.

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Grazie Elledi per la verifica alla fonte

L' affermazione sulla destinazione e sulla coniazione pro Banche di queste monete auree riportata dal Gigante, Montenegro ,Simonetti e' stata fatta per la prima volta da Rolando Pedrotti nella sua opera :

MONETE DECIMALI ITALIANE - VITTORIO EMANUELE III. Descrizioni tecniche ed artistiche, quantità dei pezzi coniati, prezziario. Manfrini, 1967.


Guest utente3487
Inviato (modificato)

Ecco cosa ho scritto io in proposito, sul II volume che sto ultimando: ".....Nel 1931 la Regia zecca di Roma emette due monete da lire 100 e lire 50 in oro. Secondo la documentazione ufficiale vennero coniate su richiesta della Banca Francese ed Italiana per l’America del Sud, rappresentata dalla Banca Commerciale Italiana (1 ). In seguito analoga richiesta venne presentata dal Banco di Roma.

(1 ) “Nel secondo semestre dell’esercizio 1930-31 la Banca Francese ed Italiana per l’America del Sud, rappresentata dalla Banca Commerciale Italiana, chiese all’Amministrazione l’autorizzazione a far coniare alla Regia Zecca un certo quantitativo di oro in monete…L’autorizzazione venne accordata con l’intesa che la Banca avrebbe portato alla Regia Zecca oro al titolo di 900/1000 e versato un diritto di coniazione di lire 22 per ogni chilogrammo di oro lavorato. Nel primo semestre dell’esercizio 1931-32 il Banco di Roma ottenne analoga autorizzazione.”

Complessivamente della moneta da lire 100, negli anni 1931, 1932 e 1933 furono battuti nr.50.008 esemplari, di cui nr.49378 esemplari per conto delle due banche anzidette. Dalle cifre si evince dunque che nr.630 esemplari non risultano compresi negli ordinativi dei due istituti bancari. Da questa cifra vanno probabilmente detratti i due esemplari presenti al Museo della Zecca per tipologia e per anno e gli esemplari presenti nella Collezione Reale. In definitiva, presso il Museo della Zecca si trovano, per la moneta da lire 100, nr. 8 esemplari e altri quattro nella Collezione Reale (2). Secondo alcuni, tra i quali il signor Roberto Volpes (Gazzettino Numismatico nr.3 del Giugno 1976, pagg.300 e seguenti) alcuni esemplari circolarono regolarmente.

Della moneta da lire 50, vennero invece complessivamente battuti, nei medesimi anni, 50.694 pezzi, tutti assorbiti dalle due banche prima citate. Particolare singolare: per entrambi i valori, con millesimo 1931 abbiamo la variante rispetto alla moneta originale, che presenta l’indicazione anno X dell’Era Fascista. Per la coniazione delle due monete gli Istituti di credito richiedenti oltre alla fornitura dell’oro versarono una commissione di lire 22 per ogni Kg. di oro lavorato. Essendo stati complessivamente impiegati grammi 619.116 di oro fino, la Regia Zecca introitò lire 13.620.552. Sempre secondo la Relazione della Regia Zecca, tutte le monete prodotte vennero spedite a Rio de Janeiro, Montevideo, Santiago del Cile, Buenos Aires, Barranquilla ed in varie città del Mediterraneo Orientale. In questo particolare caso abbiamo contezza della non precisione del dato inerente il quantitativo di pezzi da lire 50 ufficialmente battuti. Resterebbero infatti fuori dal numero complessivo di 50.694, gli 8 esemplari che si trovano al Museo della Zecca ed i 4 presenti nella Collezione Reale (3 ).

(2 ) Per il Museo della Zecca nr.4 esemplari per le Lire 100 millesimo 1931 A.IX e A.X, nr.2 per le lire 100 millesimo 1932 A.X, e infine nr.2 per le lire 100 millesimo 1933 A.XI. Per la Collezione Reale nr.1 esemplare per tipo.

(3 ) Per il Museo della Zecca nr.4 esemplari per le Lire 50 millesimo 1931 A.IX e A.X, nr.2 per le lire 50 millesimo 1932 A.X, e infine nr.2 per le lire 50 millesimo 1933 A.XI. Per la Collezione Reale nr.1 esemplare per tipo.

Modificato da elledi
Guest utente3487
Inviato

Lei chiede quali siano le città del Mediterraneo Orientale...Bella ed interessante domanda. Per ipotizzare una risposta sensata forse dovremmo conoscere eventuali filiali delle banche indicate nell'area anzidetta...

Inviato (modificato)

interessante, cosi apprendiamo che nel primo semestre dell'esercizio 1931-1932, il Banco di Roma ottenne l'autorizzazione a coniare suddette monete.

BANCO DI ROMA

le immagini in B/N:

28B53007512490335D.jpg

28B53007512490335R.jpg

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mi autoquoto.

che ne pensi dell'astuccio? è originale?

(ovviamente chiedo scusa ad Inasta per la malafede in loro riposta... <_< ma certe cose si vedono raramente e spesso non si hanno altri casi di materiale simile per confronti)

Ad occhio l' astuccio mi pare posteriore visto il suo design

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anch'io sono della stessa idea, per questo chiedo informazione al Sig. Domenico Luppino. :D

saluti,

Niko

Modificato da niko

Guest utente3487
Inviato

Sicuramente la confezione non è stata commissionata dalla Regia Zecca. Per il resto speriamo che qualcuno possa dirci qualcosa in più....

Supporter
Inviato

Grazie al nostro Colonnello per il suo prezioso contributo.La domanda di fondo e' la stessa:cosa diavolo andarono a fare le nostre monete all'estero?Per quanto riguarda il Sud America azzardo un personalissima ipotesi:cedute in conto di pagamenti verso l'Italia ed andate a far parte delle riserve auree del Paese che le aveva ricevute.Per l'Oriente:li' potevano aver avuto una vera circolazione in ragione delle ancora primitive economie locali,basate sull'oro e l'argento.Mi pare di ricordare che ancora negli anni 90,i piloti alleati portassero nelle loro scorte di emergenza,delle sterline d'oro,da spendere in caso d'abbattimento con le popolazioni locali.Sono ipotesi,ripeto,spero di essere vivamente smentito da chi potra' trovare le vere ragioni.Roberto


Inviato
Sicuramente la confezione non è stata commissionata dalla Regia Zecca. Per il resto speriamo che qualcuno possa dirci qualcosa in più....

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grazie ;)


Guest utente3487
Inviato
Grazie al nostro Colonnello per il suo prezioso contributo.La domanda di fondo e' la stessa:cosa diavolo andarono a fare le nostre monete all'estero?Per quanto riguarda il Sud America azzardo un personalissima ipotesi:cedute in conto di pagamenti verso l'Italia ed andate a far parte delle riserve auree del Paese  che le aveva ricevute.Per l'Oriente:li' potevano aver avuto una vera circolazione in ragione delle ancora primitive economie locali,basate sull'oro e l'argento.Mi pare di ricordare che ancora negli anni 90,i piloti alleati portassero nelle loro scorte di emergenza,delle sterline d'oro,da spendere in caso d'abbattimento con le popolazioni locali.Sono ipotesi,ripeto,spero di essere vivamente smentito da chi potra' trovare le vere ragioni.Roberto

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Per quanto riguarda la spedizione nel sud america, vennero commissionate per reclamizzare tra quelle popolazioni, ovviamente le fasce più abbienti (con profonde radici italiane) la potenza italiana ed il fascismo.

Inviato

Si imparano sempre cose nuove..... bella discussione :D


Supporter
Inviato

Per cui Lei,Colonnello,propende per l'ipotesi dell'operazione di prestigio nazionale,come accennavo nei primissimi messaggi?Le coniazioni complessive delle due monete furono di 100.000 pezzi ,il massimo quantitativo realizzato sotto Vittorio Emanuele III,tutto sommato un numero discreto, che avrebbe potuto lasciare almeno una minima impronta nella storia monetaria d'Italia.Invece no!Andarono all'estero.Boh!


Guest utente3487
Inviato
Per cui Lei,Colonnello,propende per l'ipotesi dell'operazione di prestigio nazionale,come accennavo nei primissimi messaggi?Le coniazioni complessive delle due monete furono di 100.000 pezzi ,il massimo quantitativo realizzato sotto Vittorio Emanuele III,tutto sommato un numero discreto, che avrebbe potuto lasciare almeno una minima impronta nella storia monetaria d'Italia.Invece no!Andarono all'estero.Boh!

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Direi che le monete sono facilmente reperibili in Italia, quindi l'impronta è stata senz'altro lasciata.....Andarono all'estero ma rientrarono prontamente in Italia.....

Inviato (modificato)
Per cui Lei,Colonnello,propende per l'ipotesi dell'operazione di prestigio nazionale,come accennavo nei primissimi messaggi?Le coniazioni complessive delle due monete furono di 100.000 pezzi ,il massimo quantitativo realizzato sotto Vittorio Emanuele III,tutto sommato un numero discreto, che avrebbe potuto lasciare almeno una minima impronta nella storia monetaria d'Italia.Invece no!Andarono all'estero.Boh!

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Direi che le monete sono facilmente reperibili in Italia, quindi l'impronta è stata senz'altro lasciata.....Andarono all'estero ma rientrarono prontamente in Italia.....

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Sul mercato abbondano infatti presentano un basso grado di rarita' e quasi sempre in alta conservazione ulteriore testimonianza di mancata circolazione come gia' detto

Forse hanno fatto un veloce viaggio all' estero per poi rientrarvi dopo poco oppure l'intenzione era di coniarle per le esigenze esposte precedentemente ma in realta' potrebbero essere rimaste sempre entro i nostri confini chiuse nei depositi della Banca Commerciale Italiana e del Banco di Roma

Modificato da piergi00

Inviato

provo a dire la mia,

seguendo il mercato estero delle monete italiane, in base alla reperibilità di alcune monete si possono captare margini storici molto interessanti, ad esempio le nazioni in passato meta di immigrazione degli italiani sono piene di nostre monete del periodo nel quale tale immigrazione avveniva, un'ingente quantità di monete si può reperire in quelle nazioni che ci hanno occupato o saccheggiato, altre zone molto farcite sono quelle che furono ex territori italiani nei vari periodi storici. Ebbene se all'estero, in determinate nazioni, si reperisce materiale italiano in considerevole quantità, si può facilmente trovarne la spiegazione spulciando gli avvenimenti storici.

Ho voluto fare questa premessa per esporre la mia ipotesi:

è probabile che queste monete non sono mai finite all'estero, il sud america non è ricco come la logica vorrebbe di queste monete, anzi tutt'altro e, in italia, la reperibilità è elevatissima quasi a testimonianza che le monete non sarebbero mai espatriate. Se proviamo a confrontare la reperibilità e la tiratura di queste monete con altre batutte per l'estero, come ad esempio le rupie, questa ipotesi diventa verosimile

saluti al forum

  • Mi piace 1

  • 11 anni dopo...
Inviato

Scusate, ma non è chiaro in che modo queste monete avrebbero dovuto celebrare all'estero il Fascismo e la nostra nazione. Magari venendo vendute confezionate ai collezionisti? Mi sembra, questa, un'ipotesi più realistica dell'utilizzo come moneta universale, fermo restando che appunto, come giustamente osservato, è da verificare che siano arrivate realmente nei Paesi citati. E per quanto riguarda l'Italia, se appunto la reperibilità fa dedurre che una buona parte della tiratura sia finita in mano ai collezionisti italiani dell'epoca, come venivano reperite? Stante il valore intrinseco superiore al nominale, ed il precedente dei fascetti e fascioni, viene da pensare ad una vendita a prezzo maggiorato più che a delle richieste di privati dietro fornitura di oro. Che ne dite?


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