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Aquila bicefala


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Inviato

Davanti alle chiese ortodosse, ai monasteri e a molti edifici in Grecia ho trovato la bandiera gialla con l'aquila bicefala simbolo dell'impero bizantino. Come mai? La chiesa ortodossa l'ha presa come suo simbolo?


Inviato
La chiesa ortodossa l'ha presa come suo simbolo?

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Sì, posso confermartelo: forse si vuol indicare il legame tra Bisanzio e la Chiesa (ortodossa), del resto uno degli elementi fondamentali dello Stato e del mondo bizantino.

Il simbolo dell'aquila bicefala m'ha sempre incuriosito. Esso stava ad indicare l'Impero ecumenico, che guarda al contempo ad Oriente e ad Occidente: intento universalistico che non verrà mai meno a nessun imperatore dei Ῥωμαίοι.


Inviato

Non so se sia vero, ma l'interpretazione che ho in mente (e che non contraddice ma piuttosto completa quella di Cherso) è questa: l'aquila è simbolo di potere per eccellenza; il potere è quello dell'Impero cristiano, che è unico ma ha due nature indissolubilmente legate: temporale (l'imperatore) e spirituale (il patriarca). Da qui l'aquila con due teste.

Ciao, P. :)


Inviato

Convenzionalemnte l'aquila bicipite simboleggia l'unione tra due imperi e fu resa celebra dalla famiglia dei Paleologi. Credo che l'adozione di questo simbolo da parte della chiesa ortodossa siano da addebitarsi essenzialemnte alla sua assimilazione storica con l'Impero d'oriente. Per le motivazioni di cui sopra, devo dire che perdono di consistenza se si pensa che stiamo parlando dello stato in cui per lungo tempo si è praticato il cesaropapismo.


  • 5 settimane dopo...
Inviato

Durante il mio breve soggiorno in Grecia ho potuto raccogliere, a riguardo, qualche notizia in più, seppur non troppo precisa: ad ogni modo pare che, in seguito alla caduta di Costantinopoli in mano turca nel 1453, il Sultano abbia concesso alla Chiesa ortodossa di prendere come proprio simbolo lo stemma imperiale dei Paleologi, l'ultima dinastia regnante dell'Impero.


  • 1 mese dopo...
Inviato

Dò il mio contributo: credo che le due teste si riferiscano alle due sfere dei domini bizantini, occidentale e orientale, sebbene in età paleologa l'estensione territoriale dell'Impero di fatto non era più (ahimè) così ampia...

Come già avete detto voi, penso che lo stemma della dinastia paleologa, esteso idealmente a simbolo dell'Impero bizantino in generale già allora, sia poi passato a contraddistinguere una realtà, come la chiesa ortodossa, a suo modo inevitabilmente legata alla storia di Costantinopoli.

Ciao!


Inviato

,,,non a caso l'aquila bicite fu anche austroungarica (l'Impero a cavallo tra Occidente e Oriente) e russa (l'impero d'Oriente che guardava a Occidente).

Ma forse quell'aquila, se non sbaglio, è tornata a comparire nello stemma ufficiale della nuova Federazione russa... Significativo, vero?

In Grecia, con le nostalgie di Bisanzio, facevano addirittura i mobili con l'aquila bicipite (ho visto un salotto intagliato nel noce dei Rodopi, bello ma un po' pesante...).

A proposito di nostalgie bizantine sapete che in Greco moderno, per dire "Istambul" non si dice nemmeno "Costantinopoli" ma "i polis" (la città?).

O almeno si diceva così fino a trent'anni fa...

Ciao


Inviato
A proposito di nostalgie bizantine sapete che in Greco moderno, per dire "Istambul" non si dice nemmeno "Costantinopoli" ma "i polis" (la città?).

O almeno si diceva così fino a trent'anni fa...

Ciao

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Questa non la sapevo. Mi approprio subito dell'espressione! :)


Inviato
. . . Questa non la sapevo. Mi approprio subito dell'espressione!  :)

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Occhio che si rischiano delle incomprensioni, perché da noi "l'Urbe" è un'altra ;) .


Inviato
A proposito di nostalgie bizantine sapete che in Greco moderno, per dire "Istambul" non si dice nemmeno "Costantinopoli" ma "i polis" (la città?).

O almeno si diceva così fino a trent'anni fa...

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Istanbul è infatti la "corruzione" del greco eis ten polein (se non ricordo male). Dai cartelli stradali che gli ottomani di Maometto II leggevano marciando verso...Costantinopoli


Inviato
Istanbul è infatti la "corruzione" del greco eis ten polein (se non ricordo male). Dai cartelli stradali che gli ottomani di Maometto II  leggevano marciando verso...Costantinopoli

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Questa ipotesi potrebbe essere confermata dal fatto che nella pronuncia bizantina la e (eta) diviene i , ei diviene anche i ed np diviene nb, quindi eis ten polein diventa is-tin-bolin


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