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Credo che ognuno di noi abbia con qualche città in particolare, un rapporto di tale legame per il quale si sente ad essa assolutamente affezionato. Tale rapporto di “amore” può nascere da diverse ragioni: per il clima, per la gente, per le bellezze artistiche e storiche, per la temperie culturale, e per chi ama la numismatica greca anche per le monete che sono state ivi coniate.

Mi sia consentito di dire che per me la città a cui sono eccezionalmente legato non solo per una delle ragioni sopra elencate, bensì per tutte quelle prese insieme, è proprio Siracusa, luogo per il quale ho avuto sempre una predilezione ineguagliabile.

Detto questo, passiamo al tema della nuova discussione che vi propongo oggi: Siracusa greca.

Le vostre numerose visite alla discussione su Morgantina ed i complimenti ricevuti sono serviti come ottimo carburante per questo nuovo post.

Vi sarete accorti che il titolo è: Siracusa – il sito e le monete, quindi parleremo della città greca storica e delle monete ivi prodotte, - prima parte- perché non essendo un argomento semplice, quello di dover trattare della città greca di Siracusa, che è stata tra tutte le colonie la più bella, estesa ed importante, e la sua produzione monetale come è noto è da considerarsi irraggiungibile in bellezza artistica oltre che vastissima quantitativamente, avendo Siracusa prodotto una quantità di monete sterminata.

In questa prima parte che vi propongo il tema è la NEAPOLIS, la nuova città, quella costruita per ultima come lo stesso Cicerone ricorda nelle “Verrine”, nella quale vi è stato un grandissimo teatro, e la statua di Apollo “Temenite” che se Verre avesse potuto l’avrebbe portata via.

La scelta di trattare di questi temi nell’ambito di una discussione e non di un manuale è dettata dal fatto di voler sfruttare il vantaggio che gode proprio la discussione, che essendo libera, rende potenzialmente partecipe con note ed interventi ogni membro del forum che voglia prenderne parte magari apportando il proprio contributo.

La discussione si aprirà con la presentazione e la descrizione del sito archeologico, poi si passerà a presentare le monete prodotte dalla zecca della città e che sono in relazione col sito esaminato.

Se questa discussione vi piace e la trovate interessante vi pregherei di votarla per darle maggiore visibilità.

Grazie a tutti

;) siculogreco

Modificato da siculogreco

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La Neapolis - la Città Nuova

Essa rappresenta il cuore di Siracusa, in essa si trovavano tra i monumenti più importanti dell’antica città greca, alcuni di essi adesso racchiusi nel perimetro del Grande Parco Archeologico, che dispone di un area di oltre 240.000 mq: Il Teatro; le Latomie; l’Ara di Ierone II, oltre un monumento di età posteriore racchiuso nello stesso perimetro del Parco e di grande e suggestiva bellezza: l’Anfiteatro Romano.

Il Teatro Greco:

Cominciamo a vedere le immagini del monumento più importante e conosciuto: il teatro, nella foto si vede a destra l’immensa gradinata, in grado di contenere fino a 16000 spettatori.

Ricostruito ed ampliato nel III sec. a.C., ricordato già nell’antichità da scrittori come Plutarco, Diodoro Siculo, in esso venne rappresentata la famosa tragedia di Eschilo.

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Il Teatro Greco – l’orchestra e la scena

In questa immagine sono ben visibili i resti della scena, e dell’orchestra, che deriva dalla parola greca “orcheomai” che significa danzare in quanto in essa vi danzavano i “cori”.

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Il Teatro Greco-la vista panoramica

Come potete notare, la visione panoramica che caratterizzava i teatri greci era delle più belle, si poteva godere una fantastica vista sul mare, nonché sull’agorà e sull’isola di Ortigia, (adesso parzialmente nascoste da vegetazione ed edifici recenti), oltre a beneficiare di una sonorità e di un’acustica eccellenti.

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Il Teatro Greco – La Cavea

La grandiosa cavea, di cui la parte scavata direttamente nella roccia è possibile ancora oggi ammirarla, mentre è andata purtroppo perduta la parte che costituiva la scena e la parte superiore, i cui blocchi sono stati riutilizzati dagli spagnoli nella costruzione della cinta di difesa di Ortigia (sich).

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La Grotta del Ninfeo

In posizione centrale alla terrazza che sovrasta il teatro, nella parte del colle Temenite, il cui nome deriva da Themenos (recinto sacro), vi è la cosiddetta grotta del Ninfeo, una caratteristica grotta da cui sgorga un ramo dell’antico acquedotto siracusano originando una gradevole cascata.

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Le Latomie

L’orecchio di Dionisio

Dal greco Litos (pietra) e temnos (taglio) cioè taglio nella pietra, erano le antiche cave di pietra dalle quali venivano estratti i blocchi utilizzati per l’edificazione di edifici ed altre opere urbane, quantificate nel numero di 12, tra la più importante e conosciuta ricordiamo “l’Orecchio di Dionisio”, grande caverna artificiale, prodotta nel lavoro di estrazione della pietra

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E’ detta così per il celebre nome che gli venne assegnato dal famoso Michelangelo durante una sua visita a Siracusa, avvenuta nel seicento nella quale venne accompagnato dallo storico Mirabella.

Modificato da siculogreco

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L’Orecchio di Dionisio, l’interno

Si narra che Dionisio facesse rinchiudere i prigioneri nella grotta e degli stessi potevano essere ascoltati i discorsi per la caratteristica tipica della grotta di riuscire ad amplificare i suoni fino a 16 volte la loro potenza. Entrando nella grotta si può sperimentare il fenomeno dell’eco, che è molto forte.

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L’orecchio di Dionisio, ancora l’interno

Nella grotta sono ancora visibili i segni (tracce lineari in orizzontale) che derivano dall’attività di estrazione, la macchia chiara visibile in alto è la traccia di un pipistrello in volo sulla sommità della grotta, che nella parte più alta raggiunge i 23 mt di altezza.

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L’Ara di Ierone II – Foto 1

Nelle foto si può ammirare la base, intagliata nella roccia, di questo grandioso monumento, la parte soprastante, come avvenne per il teatro fu utilizzata in altri luoghi dagli spagnoli. Si ritiene che l’Ara (altare sacro, probabilmente sacrificale) dalle enormi dimensioni (198m di lunghezza per 22 di larghezza) costruita da Ierone II ( di cui prenderemo in esame successivamente le monete che recano giusto il suo ritratto) nel III sec. a.C. fosse dedicata a Zeus “Eleutherios” (il liberatore).

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L’Anfiteatro Romano

Costruito probabilmente intorno al III sec. d.C., anche se di epoca successiva a quella greca ne posto le immagini per due ragioni, perché si trova all’interno del Parco Archeologico, e poi perché i suoi resti sono di bellezza inaudita. Si tratta di una grandiosa costruzione, di dimensioni paragonabili all’arena di Verona, utilizzata dai romani per gli spettacoli tipici dell’epoca (lotta tra gladiatori, tra uomini e belve ecc…), subì anch’esso l’opera di spoliazione di buona parte dei blocchi ad opera degli spagnoli.

L’Anfiteatro Romano - Foto 1

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L’Anfiteatro Romano - Foto 2

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Modificato da siculogreco

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Re Ierone II

(Siracusa 306-215 a.C.)

Discendente di Gelone e figlio illegittimo di Ierocle, si distinse come guerriero valoroso durante i combattimenti a fianco del Re epirota Pirro. Fu nominato stratego assieme ad Artemidoro quando Pirro abbandonò Siracusa, combattè contro l'esercito mercenario dei Mamertini che erano stanziati a Messana, e che avevano attaccato Siracusa, che sconfisse a Milazzo nel 265 a.C.

Prese il potere nella città intorno al 270 a.C..

Fu un sovrano saggio ed illuminato, amante delle arti e delle lettere, politicamente filoromano, durante il suo lunghissimo regno che durò 54 anni, seguì una politica di pace e prosperità per la sua città, amico di Tolomeo in Egitto, al quale donò anche una grandiosa nave progettata da Archimede; si schierò a fianco dei Romani contro l'esercito Cartaginese, mandando sue truppe dove poteva essere necessario, come ad esempio a Rhegion nel 272 a fianco dei romani che assediavano la città.

Istituì la “Lex Ieroniana” una legge che imponeva la tassa del decimo sulla produzione agricola, legge seguita poi anche dai romani.

Si dedicò con grande energia alla trasformazione urbana della città, tra le sue opere come abbiamo prima visto vi fu l'edificazione dell'ara colossale dedicata a Zeus, nella quale con ogni probabilità si celebravano le feste delle Eleutheria (liberazione dai Dinomenidi) -(v. Diodoro Siculo XI, 72, 2) durante le quali si svolgevano delle cerimonie sacrificali celebrative in onore di Zeus, a ricordo della cacciata dei Dinomenidi da Siracusa avvenuta durante il 466 a.C: e nelle quali si sacrificavano 450 buoi, da cui le dimensioni ciclopiche dell'ara.

Fece ricostruire interamente il teatro greco nella Neapolis.

Vastissima, come vedremo fu la produzione monetale durante il suo regno, durante il quale furono coniate monete in oro argento e bronzo, alcune di esse, molte belle, dedicate alla moglie la regina Filistide.

Gli successe il giovane nipote Geronimo appena quindicenne, che regno per poco più di un anno esercitando disastrosamente una politica al contrario del nonno antiromana.

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Le monete di Siracusa coniate intorno al regno di Ierone II:

Iceta; Ierone II; Filistide; Gelone II; Geronimo.

Tav. 1 - Monete in oro:

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(appena posso vi posterò il commento della tavola sopra illustrata)

;) siculogreco

Modificato da siculogreco

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Le monete di Siracusa coniate intorno al regno di Ierone II

Geronimo; Ierone II e la basilissa Filistide

Tav. 2 - Monete in argento:

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(appena posso vi posterò il commento della tavola sopra illustrata)

;) siculogreco

Modificato da siculogreco

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Grazie siculogreco, l'unico appunto è se fosse possibile ridurre la dimensione delle foto per rendere più leggibile il testo, magari con link alle immagini più grandi.

Modificato da fra crasellame
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Inviato

Altre pagine stupende!!! RI-Complimenti! Ho avuto il piacere di visitare i luoghi che descrivi per cui.... che nostalgia...

Un complimento speciale per la bellezza delle tue foto!!!

Tornando a Hierone II, ho ammirato moltissimo la galleria di aurei con l'effige di Persefone che certo allude ai culti misterici della diade Kore-Demetra. In WildWinds.com avevo trovato anche questa moneta:

Sicily. Syracuse, Hieron II AV Decadrachm. Struck ca 275-269 BC. Head of Persephone left wearing grain wreath, poppy behind / charioteer driving galloping biga to right. Kraay-Hirmer 139.

In essa compare come simbolo associato a Persefone la capsula del papavero.

Nella mia ricerca sul simbolismo del papavero in relazione ai misteri eleusini ho trovato molti riferimenti:

Ovidio (Metamorfosi, V, vv. 330 e segg.; Fasti, IV, vv. 393 e segg.), raccoglie la tradizione siciliana del ratto di Kore e delle peregrinazioni di Demetra che, in cerca della figlia rapita, accende le fiaccole dai crateri dell’Etna, incontra il vecchio Celeo ad Eleusi e qui beve il ciceone e istituisce i misteri.

Nei Fasti ovidiani la bevanda sacra era composta di una mistura soporifera che spezza il digiuno della dea: «La dea… raccolse dalla terra papaveri saporiferi e immemore n’assaporò e ruppe il digiuno, senza volere. Poiché finì il digiuno al crepuscolo, l’ora del cibo per gli iniziati, è quella in cui appaiono le stelle».

In questo senso il papavero svolge la funzione di simbolo di morte e rinascita.

Questa attribuzione, che ricorda la dea del papavero adorata nella cultura Minoica (effigiata con capsule dell’oppio, fonte di nutrimento e di oblio, incastonate in un diadema) passerà dalla civiltà greca alla Roma classica: da Demetra a Cerere il papavero, con il suo grandissimo numero di semi, diventerà uno dei simboli della fertilità, spessissimo associato alle spighe d’orzo e di frumento.

Avrei quindi una domanda:

quei simboli aggiunti accanto alla testa di Persefone, (aratro, torcia, ecc...), oltre al significato simbolico facilmente riconoscibile, ***quale altro significato strettamente STORICO avevano???***

So della triscele, simbolo apotropaico tra i piu' ricchi e complessi, (strettamente connessa alla triplice natura del Femminile capace di infinito rinnovamento) ma che era pure simbolo della Trinacria e di Agatocle.

Vedi la stupenda moneta di Siracusa, battuta sotto Agatocle: Tetradrammo in argento, 305-295 aC., d=27 mm 17,24 g. Testa di Kore-Persefone a destra, coronata di spighe. Rovescio: Nike seminuda che incorona un trofeo. A destra, compare una triscele.

Mi scuso se la domanda vi sembrera' ingenua...

V-medusa

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Grazie, rispondo al volo:

per Fra Casellame, la scelta di postare di immagini ad alta risoluzione comporta l'uso del cursore di spostamento della finestra, che si trova in basso alla pagina, muovendolo si può scorrere a destra la finestra per leggere il testo nascosto.

scusate le dimensioni, ho ridotto parecchio le immagini, ridurle ancora significava sacrificarle troppo pertanto vi chiedo il piccolo sforzo di utilizzare il cursore per visionare il testo.

Comunque io ho regolato il monitor a 1600x1200, la sua massima risoluzione e non noto dei tagli.

Per Medusa, appena riesco a postare il commento alle tavole, darò spiegazione anche dei simboli, resta comunque il dialogo aperto a tutti,

a presto

;) siculogreco


Inviato

Grazie, so che devo spostare il cursore, ma è proprio lo spostarlo che mi rende il leggere il testo assai fastidioso. Purtroppo ho un misero monitor a 15" e la risoluzione max è questa : 1024x768

Awards

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Le monete di Siracusa coniate intorno al regno di Ierone II

Ierone II e Geronimo.

Tav. 3 - Monete in bronzo:

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(appena posso vi posterò il commento della tavola sopra illustrata)

Se questa discussione vi piace e la trovate interessante vi pregherei di votarla per darle maggiore visibilità.

Grazie a tutti

;) siculogreco

Modificato da siculogreco

Inviato

complimenti anche per questo sforzo siculogreco ! molto interessante . mi opento di avere venduto le monete di Siracusa che ho posseduto in passato ;)


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Il Bilinguismo monetale - segni di valore greci e romani

Passiamo ora, come promesso, al discorso numismatico a commento delle tavole allegate.

Cominciamo oggi dalla tav.2, che illustra monete in argento; al centro della tavola ai numeri 5 e 6 troviamo due piccoli nominali argentei, la loro scelta di inserimento in questa discussione non è casuale, si tratta infatti di due particolari monete coniate sotto il regno di Re Ierone II, (che si è distinto come abbiamo visto per la sua politica filoromana) che presentano l’interessante caratteristica di esprimere direttamente la tariffazione del loro valore facciale.

Vi descrivo le due monetine, la prima, un esemplare in argento del diametro reale di 9 mm circa e dal peso di circa 0,52 g, la seconda, del diametro di circa 12 mm e dal peso di 0,72 g.

Il diritto dell’esemplare 6 raffigura la testa di Atena elmata con elmo corinzio crestato volta a sinistra, mentre l’esemplare 5 il viso diademato maschile (Gelone II?) volto a destra.

Ma quello che rende particolarmente interessanti i due tipi è l’espressione del segno di valore in greco ed in romano. Al centro del rovescio dei due tipi, troviamo infatti la lettera greca X (Chi), che rappresenta l’abbreviazione della parola greca Chalkous (Calco). Debbo chiarire quale era il sistema metrologico ponderale dei greci: Il Calco corrispondeva alla dodicesima parte della litra cioè all’oncia nel sistema siciliano e di alcune città del Bruzio come Rhegion, nonché all’ottava parte dell’obolo del sistema metrologico greco.

Le nostre due monete diventano estremamente interessanti perché presentano per la prima volta l’indicazione del valore in calchi direttamente espresso con l’abbreviazione nella monetazione di Siracusa, Così la lettera X (Chi - Calchi) è preceduta, come si può notare dai globetti (tre) e seguita dai numeri romani (II o III), l’esempio sarà destinato a ripetersi frequentemente in altre emissioni di numerose città quali Rhegion, Hibla Magna; Tauromenion; Agira e altre ancora. Aggiungo per concludere che lo standard di valore di emissioni siciliane espresse con segni di valore subì nel tempo un notevole decalage ponderale passando tra i vari standard dal peso sestantale al semionciale ridotto.

Sopra l’indicazione del valore vi è l’etnico mentre sotto troviamo le lettere ΕΛ (EL) che possono essere delle indicazioni di controllo o anche riferirsi al magistrato monetario responsabile dell’emissione.

;) siculogreco

Modificato da siculogreco

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